La disamina del già direttore del Museo degli usi e costumi della gente trentina Giovanni Kezich pubblicata sulle pagine del giornale L’Adige del 13 gennaio 2024 (immagine a piè di pagina) è inappuntabile perché elaborata su fatti e su statistiche a consuntivo relativamente a iniziative culturali, stanziamenti di bilancio e numero di visitatori. Nel porre all’attenzione dei lettori le sue perplessità sulla gestione museale nell’ultimo triennio e sul calo generale delle visite dice bene quando afferma che l’etnografia è una cosa seria. Questa disciplina si occupa infatti dei comportamenti e delle forme di vita sociale e culturale degli aggregati umani di un territorio dato e non può essere svenduta in forma eccessivamente semplificata senza snaturarne il contenuto scientifico. In una realtà territoriale come quella trentina tale ammonimento dovrebbe essere tenuto in seria considerazione dai rappresentanti politici al fine di evitare di sperperare un capitale di conoscenze e di pratiche museali riconosciuto a livello nazionale e internazionale.
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