Rimborso spese legali? Negato per astensione…

La mancanza di fair play democratico all’interno delle Istituzioni provinciali raggiunge nuove vette (anzi, nuovi abissi…). Come forse ricorderete, giusto 2 anni fa, partecipando come consigliere provinciale ad una conferenza stampa delle minoranze riguardo alla pessima gestione dell’Aula del Consiglio provinciale, sottolineai come si verificasse un elevato consumo di alcol durante le sedute. Si trattava di una cosa nota da tempo e già ampiamente ripresa dalla stampa, ma alcuni consiglieri si ritennero offesi e mi fecero causa. A conferma dell’infondatezza delle loro doglianze, prima il PM e poi il GIP decisero che il caso andava archiviato. A quel punto chiesi al Consiglio di farsi carico delle mie spese legali. Il primo parere che ricevetti fu che non pagavano perché secondo loro avevo agito fuori dal ruolo di consigliere provinciale (eh già… perché parlare in una conferenza stampa delle minoranze in consiglio provinciale criticando ciò che accade in Consiglio non è esercitare il ruolo di consigliere… logico vero?) poi la procedura si arenò. Sapendo che, nell’ambito di un altro procedimento su un caso analogo, ad un consigliere le spese legali erano state liquidate, presentai una serie di istanze per capire cosa fosse successo. Saltò fuori che l’ufficio di presidenza non si era espresso sulla mia richiesta. In sintesi non era stato possibile esaminare e decidere in merito alla richiesta di rimborso, per mancanza del numero legale richiesto a fini deliberativi, in conseguenza dell’astensione di due componenti dell’ufficio di presidenza. Presentai allora un’interrogazione specifica che fu largamente rimaneggiata, censurando ad esempio la parte in cui riportavo le motivazioni dell’astensione dei componenti dell’ufficio di presidenza. La risposta è comunque arrivata nei giorni scorsi ed è scritta in quella che Italo Calvino ha efficacemente definito l’antilingua: si scrive tanto per non dire niente.

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Cia continua a interpretare (male) le mie parole ma nel merito dei fatti preferisce non rispondere…

Stare in maggioranza deve aver dato al consigliere Claudio Cia un certo senso di onnipotenza. Presa lettura di una mia recente interrogazione rivolta al presidente Kaswalder riguardo al servizio fornito dal bar della buvette del Consiglio Provinciale, Cia pensa bene di rispondere lui tramite comunicato della sua forza politica. Lo fa equivocando, non so quanto volutamente, le mie posizioni e costruendo un piccolo quadretto ricco di immagini suggestive partorite dalla sua fervida immaginazione. A suo giudizio io mi atteggerei a “moderno moralizzatore” e vorrei far passare il Consiglio provinciale per “una bisca degli anni ’30” (fra l’altro devo ammettere di non avere idea di come fossero le bische in quel periodo… visto che ne parla immagino che Cia ne sia invece edotto). Continua a leggere “Cia continua a interpretare (male) le mie parole ma nel merito dei fatti preferisce non rispondere…”