Nel mese di settembre ho rivolto un’interrogazione al presidente del Consiglio provinciale chiedendo una serie di informazioni altrimenti irreperibili riguardo al numero effettivo di dipendenti del Consiglio, le loro qualifiche e soprattutto perché tali dati non siano resi pubblici e visibili a tutti. Qualche risposta l’ho ottenuta ma come spesso accade a lasciare con l’amaro in bocca è l’inossidabile logica burocratica utilizzata per giustificare azioni che evidentemente non si vuol compiere.
