Al Consiglio provinciale di Trento manca quasi un quarto dei dipendenti (e per la “trasparenza” dicono non serva far sapere ai cittadini chi c’è negli uffici…)

Nel mese di settembre ho rivolto un’interrogazione al presidente del Consiglio provinciale chiedendo una serie di informazioni altrimenti irreperibili riguardo al numero effettivo di dipendenti del Consiglio, le loro qualifiche e soprattutto perché tali dati non siano resi pubblici e visibili a tutti. Qualche risposta l’ho ottenuta ma come spesso accade a lasciare con l’amaro in bocca è l’inossidabile logica burocratica utilizzata per giustificare azioni che evidentemente non si vuol compiere.

Partiamo dai dati. In teoria il Consiglio provinciale dovrebbe avere in dotazione 85 posizioni di personale, una delle quali “in esaurimento”. Sarebbero 3 dirigenti, 8 direttori e 73 impiegati suddivisi per categorie e livelli. Allo stato però mancano 1 dirigente, 2 direttori (per l’ufficio legale e gestione atti politici e per l’ufficio del Difensore Civico). Vacanti anche 8 posizioni “D/base”, 4 “C/base”, 3 “B/evoluto” e 3 “B/base”.
In totale la dotazione organica prevista per il Consiglio risulta dunque carente di 21 persone (poco meno del 25% del totale!) ma niente paura! Il presidente del Consiglio fa sapere che “La decisione in merito alla copertura dei posti necessari per il regolare funzionamento degli uffici del Consiglio è all’attenzione dell’Ufficio di presidenza, che dovrà stabilire con quali modalità procedere alla sostituzione del personale cessato dal servizio, anche mediante ricorso a procedure concorsuali”. Tradotto, “stiamo pensando a come recuperare il personale andato in pensione, forse lo faremo per concorso, chissà? Restate sintonizzati su questo canale e (forse) lo scoprirete!”.

Fin qui quanto ci viene detto. Avevo anche chiesto che l’organizzazione del personale del Consiglio, ufficio per ufficio, fosse resa pubblica, in modo da renderla trasparente al massimo verso i cittadini che a mio avviso avrebbero tutto il diritto di sapere chi lavora in quale ufficio pubblico e con quale incarico. La risposta è stata desolante. In pratica mi vien detto che si forniscono già i nominativi dei responsabili delle strutture (dirigenti, direttori e funzionari) e che si ritiene ciò basti a soddisfare il dovere di trasparenza verso la cittadinanza, anzi, secondo la Presidenza, sapere esclusivamente chi sono i responsabili delle strutture aiuterebbe i cittadini a relazionarsi meglio con gli uffici. In conclusione, si precisa che dal momento che la normativa risulta formalmente rispettata va bene così.

Questa risposta in sé è molto significativa perché rende palese quale sia la logica burocratica che permea la pubblica amministrazione. Fai quello che devi fare per stare entro il limite di legge ed evitare guai, non un passo in più, anche se sarebbe utile. In molti casi il rispetto della legge è il minimo sindacale. Nella situazione specifica nessuno vieterebbe di rendere disponibile alla cittadinanza la pianta organica di un’istituzione che le appartiene, come di fatto è il Consiglio provinciale, un’istituzione che dovrebbe fare da contraltare all’organo titolare del potere esecutivo, la Giunta provinciale, in una logica di “check & balance” reciproco. Non viene fatto perché non si vuol fare, non per altro, e ci si appiglia alla questione del rispetto della mera forma delle norme per giustificarsi. Rispettando la forma in maniera pedissequa e acritica però ci si dimostra sordi allo spirito delle leggi e questo viene percepito dai cittadini. Si creano così spazi di disincanto, fastidio e allontanamento dalle Istituzioni, esattamente quello che, a parole, nessuno vorrebbe che accadesse.

Seguono il testo dell’interrogazione e la risposta del presidente del Consiglio:

* * * * *

Interrogazione 807/XVI del 17 settembre 2019
Dotazione organica del personale del Consiglio provinciale

Nell’allegato A della deliberazione del consiglio provinciale 4 aprile 2017, n. 5 (Regolamento organico del personale del Consiglio provinciale) viene riportata la dotazione organica del personale del Consiglio provinciale. Di seguito la tabella di riferimento:

 

posti di ruolo

posti ad esaurimento

dirigenti

4

 

direttori

8

 
   

categorie/livelli

  

D/evoluto

1

 

D/base

18

1

C/evoluto

10

 

C/base

13

 

B/evoluto

20

 

B/base

11

 

TOTALE

85

1

 

nella deliberazione dell’ufficio di presidenza del consiglio 27 febbraio 2018, n. 16 (Regolamento di organizzazione del Consiglio provinciale) si delinea la struttura organizzativa del Consiglio provinciale che risulta articolata come segue: a) segreteria generale, b) servizi, c) uffici (art. 3). Oltre alla Segreteria generale viene specificato che i Servizi sono così suddivisi: a) servizio assitenza aula e organi assembleari, b) servizio legislativo, c) servizio amministrazione. A ciascun Servizio è preposto un dirigente (art.6). A loro volta i Servizi sono articolati in uffici cui sono preposti dei direttori;

in seguito ad una precedente sollecitazione di uno degli interroganti, sono stati forniti due documenti relativi all’organizzazione del personale del Consiglio. Nel documento con numero di protocollo CPTN/P/20/11/2018-0017622 (Struttura organizzativa del Consiglio provinciale) vengono segnalati i nominativi, oltreché del segretario generale e dei dirigenti anche dei funzionari assegnati ai diversi servizi (assistenza aula e organi assembleari, legislativo e amministrazione) senza che tuttavia venga fornita alcuna indicazione dei nominativi dei coadiutori e delle altre figure che prestano servizio all’interno degli uffici consiliari. Nell’altro documento, contenente l’Organigramma del personale, vengono riportati solamente i nomi dei dirigenti e dei direttori, per ogni ufficio e servizio viene indicato il numero dei collaboratori e/o dei funzionari, ma anche in questo caso non vengono forniti i nominativi;

allo stesso modo, se si visita la sotto-sezione “Organizzazione” della sezione “Amministrazione trasparente” del sito istituzionale del Consiglio provinciale vengono indicati i nomi dei dirigenti dei Servizi e dei direttori degli uffici ma per ciascuno di essi non risultano indicati né il nominativo né la quantità di personale impiegato;

considerando quindi il combinato disposto dei due documenti ad ora disponibili e le informazioni presenti sul sito del Consiglio provinciale nella pagina “Amministrazione trasparente”, non appaiono definiti con chiarezza il numero, le categorie ed i nominativi del personale da assegnare ad ogni Servizio e ad ogni ufficio;

inoltre dai documenti sopra menzionati non si riesce a evincere né il numero totale del personale effettivamente impiegato ai sensi dell’allegato A, nè se vi siano dei posti vacanti nell’organico del Consiglio alla luce del suddetto allegato;

alla luce di quanto fin qui esposto, per una questione di elementare trasparenza gli interroganti ritengono necessaria la messa a disposizione, effettuata in maniera pubblica e accessibile ad ogni cittadino, di un organigramma contenente sia la suddivisione del Consiglio in Servizi ed uffici, come peraltro già disponibile, che i nominativi del personale impiegato in ciascun ufficio, in modo da rendere chiaro ed immediatamente evidente chi corrisponda a quale compito e funzione pubblica;

tutto ciò premesso si interroga il presidente del Consiglio provinciale per sapere

  1. se e quali siano le posizioni vacanti ai sensi dell’allegato A del Regolamento organico del personale del Consiglio provinciale (deliberazione n. 5/2017);
  2. se siano previsti bandi per il completamento dell’organico del Consiglio provinciale, anche nella prospettiva della sostituzione del personale prossimo al pensionamento e con quali tempistiche e modalità si intenda procedere;
  3. se sia disponibile e, in caso di risposta negativa, se si intenda creare, un documento relativo alla struttura organizzativa del Consiglio comprensivo dei nominativi dei collaboratori assegnati per ogni singolo ufficio, rendendolo contestualmente accessibile al pubblico;
  4. con che modalità e secondo quali parametri le posizioni previste dall’allegato A siano ripartite tra i Servizi e gli uffici previsti dal Regolamento di organizzazione del Consiglio provinciale (deliberazione n.18/2016);

Qui sotto il testo della risposta del Presidente Kaswalder all’interrogazione 807/XVI

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