Logistica. Il M5S chiede più controlli per il settore in ottica anti-caporalato

Nell’aprile del 2021 i corrieri che lavorano nel settore della logistica per Amazon avevano rappresentato ai consiglieri provinciali le difficili condizioni nelle quali erano costretti a operare. Grazie anche al sostegno di Fulvio Flammini del sindacato Sbm, che li aveva accompagnati, i lavoratori avevano descritto condizioni lavorative particolarmente difficili con ritmi di consegna insostenibili, retribuzioni inadeguate, controllo degli spostamenti tramite gps, turnistica di lavoro spinta ed inefficienza dei furgoni utilizzati. Una situazione che gioco forza aveva portato ad aumentare lo stress psicofisico dei lavoratori del settore, cagionando il peggioramento delle loro condizioni  di salute.

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Attività di giugno 2023 – Newsletter n° 56

Care amiche, cari amici,

ormai è piena estate: ce ne accorgiamo non solo per le temperature ogni anno più roventi, ma anche per l’attenzione sempre più rarefatta della politica e dei media ai problemi del Paese. Anche a livello locale, per la Giunta leghista ormai i giochi sono fatti: si guarda alle elezioni di ottobre, ci si infila in polemiche pretestuose (come quella sulle croci di vetta) e si distoglie l’attenzione dei cittadini dalle questioni più urgenti. Una sanità che anche a livello locale è alla canna del gas (vedasi pg.73 allegato al DEFP), un welfare ridotto ai minimi termini, inquinamento e sfruttamento ambientale, partecipazione dei cittadini alla vita politica disincentivata se non apertamente ostacolata. Per me, per noi del M5S, tutte queste questioni non vanno in vacanza, non spariscono sotto il lettino e l’ombrellone. Ci sono e devono essere affrontate, perché ne va della nostra democrazia e della qualità della nostra vita!

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La verità sul Governo Draghi e la Commissione dei 12

Sulla stampa odierna si dà ampio risalto ai lancinanti allarmi del presidente della Commissione dei 12 Fabio Scalet rispetto alla possibile, prematura, fine del Governo Draghi. Scalet fa presente come ci siano ben 9 norme di attuazione proposte dalla Commissione ma non ancora ratificate dal Consiglio dei Ministri. A sentire lui l’approvazione sarebbe cosa fatta, non fosse per l’improvvida crisi di Governo che rischia di mandare tutto su per il camino. Una situazione al limite del drammatico insomma, peccato che non sia vera. Come è evidente a tutti, se le norme in questione non sono state ancora licenziate dal Consiglio dei Ministri a mesi dalla loro presentazione, è perché contengono proposte che sono state ritenute quantomeno discutibili e bisognose di approfondimento. In ogni caso, lo stesso Scalet non fa mistero di come la Commissione dei 12 abbia attraversato 3 governi e nel corso di tutti e tre abbia proposto le succitate 9 norme. Non si capisce quindi perché, se le norme sono così buone, con un eventuale quarto Governo le cose dovrebbero essere differenti.

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