Gestione degli invasi in Trentino. Approvata proposta per disciplinare le procedure di svuotamento dei bacini in considerazione della funzionalità ecologica dei corpi idrici

Il Consiglio provinciale ha approvato oggi una proposta di risoluzione avanzata dal Consigliere Alex Marini del M5S riguardo alle modalità di gestione dei bacini del Trentino, specie in fatto di pulizia dei fondali dei bacini artificiali per garantire la massima efficienza ecologica ed ambientale e la vitalità dei corsi d’acqua connessi.

«Il Consiglio – dice l’esponente del M5S – ha deciso che la giunta riferisca entro 60 giorni su come intende definire le norme di attuazione del Piano tutela delle Acque, tenendo conto anche della funzionalità ecologica dei corpi idrici connessi ai grandi impianti di derivazione idroelettrica. Si tratta di un passo avanti che colma un vuoto regolamentare e che darà la possibilità di far valere le ragioni dell’ecologia e della tutela ambientale nell’ambito della produzione idroelettrica che ci darà la possibilità di informare e rendere partecipi i cittadini rispetto a come l’ente pubblico intende gestire la loro acqua, l’energia da essa prodotta e sui fiumi che danno vita a tutto il nostro territorio».

* * * * *

Segue il video di presentazione e il testo della proposta di risoluzione 203/56/XVI del 28-mar-2023 “Illustrare alla commissione consiliare competente le iniziative che intende adottare per recepire le finalità di cui al decreto 12 ottobre 2022, n. 205 e per definire le linee guida di cui all’articolo 9 delle norme di attuazione del Piano di Tutela delle Acque 2022-2027” collegata alla comunicazione della Giunta n. 56/XVI “Il futuro delle grandi derivazioni d’acqua a scopo idroelettrico” (approvata con emendamento il 7 giugno 2023 e convertita nella risoluzione 127/XVI)

Il Ministero delle infrastrutture e della mobilità sostenibili ha emanato il decreto n. 205 del 12 ottobre 2022, avente ad oggetto “Regolamento recante criteri per la redazione del progetto di gestione degli invasi di cui all’articolo 114, commi 2, 3 e 4 del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 7 del 10 gennaio 2023;

Il decreto legislativo n. 152/2006 “Norme in materia ambientale” disciplina, in attuazione della legge 15 dicembre 2004, n. 308 “Delega al Governo per il riordino, il coordinamento e l’integrazione della legislazione in materia ambientale e misure di diretta applicazione”, le materie seguenti: 
a) nella parte seconda, le procedure  per la valutazione ambientale strategica (VAS), per la valutazione d’impatto ambientale (VIA) e per l’autorizzazione ambientale integrata (IPPC); 
b) nella parte terza, la difesa del suolo e la lotta alla desertificazione, la tutela delle acque  dall’inquinamento e la gestione delle risorse idriche; 
c) nella parte quarta, la gestione dei rifiuti e la bonifica dei siti contaminati; 
d) nella parte quinta, la tutela dell’aria e la riduzione delle emissioni in atmosfera; 
e) nella parte sesta, la tutela risarcitoria contro i danni all’ambiente;

il decreto ministeriale n. 205/2022, entrato in vigore il 25 gennaio 2023, detta i criteri per la redazione del Progetto di gestione degli invasi secondo quanto previsto dall’art. 114, commi 2, 3, 4 e 9, del Dlgs. n. 152/2006. Entro un anno dall’entrata in vigore del decreto, le Regioni dovranno adottare tale disciplina per gli invasi costituiti da sbarramenti, dighe e traverse non compresi tra quelli indicati all’art. 1, comma 1, del Dl. n. 507/1994;

ai sensi del comma 3, dell’art. 11 del decreto n. 205/2022, le province autonome di Trento e di Bolzano provvedono alle finalità del regolamento allegato al decreto in conformità ai rispettivi statuti e alle relative norme di attuazione;

con la deliberazione n. 2320 del 16 dicembre 2022 la Giunta provinciale ha approvato il Piano di tutela delle acque 2022-2027, il quale costituisce uno specifico piano di settore che contiene, oltre agli interventi volti a garantire il raggiungimento o il mantenimento degli obiettivi di cui alla parte terza del decreto legislativo n. 152/2006, le misure necessarie alla tutela qualitativa e quantitativa del sistema idrico;

l’allegato O – “Norme di attuazione” del Piano di tutela delle Acque 2022-2027, all’articolo 9 “Operazioni di svaso e di spurgo dei bacini” prevede che la giunta provinciale:
1) con deliberazione adottata su proposta delle strutture competenti (vedi art. 17, comma 2), definisce le linee guida ed i criteri per la gestione degli invasi e per il mantenimento dei volumi di invaso; con la medesima deliberazione sono individuati gli sbarramenti per i quali può essere applicata una modalità di gestione semplificata;
2) nel caso in cui le operazioni di svaso e di spurgo dei bacini possano interessare corpi idrici estranei al territorio di competenza, l’Amministrazione provinciale promuove misure di coordinamento interregionale, ai sensi dell’articolo 36 delle Norme di attuazione del Piano generale di utilizzazione delle Acque pubbliche (PGUAP), finalizzate a minimizzare gli effetti negativi delle succitate operazioni sull’ambiente e sull’assetto idromorfologico;

come è noto, in Trentino è in uso da anni un sistema di svuotamento dei bacini artificiali dai sedimi basato sull’utilizzo di idrovore. I sedimenti vengono convogliati verso la condotta forzata del bacino e quindi scaricati attraverso la turbina. Questo sistema permette di non sprecare acqua per diluire i fanghi, dato che per la diluizione si ricorre all’acqua che viene turbinata. Da un punto di vista ambientale tale metodologia di svuotamento dai sedimi appare presentare due limiti: a monte del punto di immissione del limo, si finisce col privare un tratto di fiume di sedimenti fini, utili al mantenimento delle sue funzionalità ecologiche, mentre, per ciò che riguarda i sedimenti più grossi, siccome il loro pompaggio in condotta danneggerebbe l’impianto essi vengono prelevati previa setacciamento dell’alveo e quindi smaltiti come rifiuto. Tuttavia tale materiale è utile al garantire il mantenimento della salute del corso d’acqua e andrebbe quindi scaricata sulle sponde a valle delle opere di scarico di piena della vasca artificiale, in modo da permettere a questi sedimenti di tornare in circolo contribuendo al mantenimento della funzionalità del fiume (sostituito dal seguente paragrafo);

in Trentino sono in uso diversi metodi di svuotamento dei bacini artificiali dai sedimenti. Tra le varie, quella del dragaggio dei sedimenti convogliati verso la condotta forzata e scaricati attraverso la turbina è una metodologia che permette di non sprecare acqua per far defluire i fanghi, dato che per la diluizione si ricorre all’acqua che viene turbinata; da un punto di vista ambientale tale metodologia appare presentare dei limiti in ragione del fatto che questa pratica consente solo di far fluire i sedimenti più fini, mentre la frazione più grossolana del sedimento dovrebbe essere prelevata per poi essere smaltita o destinata ad altro uso. Tuttavia tale materiale grossolano è utile per il mantenimento della salute del corso d’acqua e andrebbe scaricato sulle sponde a valle delle opere di scarico dei bacini artificiali, in modo da permettere anche a questi sedimenti di tornare in circolo, contribuendo al mantenimento della funzionalità di fiume;

altra questione riguarda le tempistiche di svuotamento degli invasi dai sedimi, che allo stato attuale si prevede di realizzare solo dopo decenni di accumulo. Ciò appare discutibile sia da un punto di vista dell’efficienza che da un punto di vista ecologico (i detriti e i materiali che senza lo sbarramento scivolerebbero lungo il corso del fiume contribuendo al suo benessere, si arrestano a monte e restano bloccati per decenni, di conseguenza impoverendo e riducendo la funzionalità ecologica del corso d’acqua nel tratto a valle dello sbarramento). Risulta chiaro inoltre come svuotare in un colpo solo l’accumulo di materiale generato in decenni possa creare problemi che non ci sarebbero con rilasci meno esorbitanti scaglionati su tempistiche d’intervento più brevi. Idealmente gli interventi di pulizia degli alvei dei bacini artificiali dovrebbero essere effettuati almeno una volta ogni 3-5 anni e sicuramente dopo ogni evento di piena;

tutto ciò premesso il Consiglio impegna la Giunta provinciale

  1. ad illustrare alla commissione consiliare competente le iniziative che intende adottare per recepire le finalità di cui al decreto 12 ottobre 2022, n. 205 entro 30 giorni dall’approvazione della presente risoluzione e per prima di definire le linee guida di cui all’articolo 9 delle norme di attuazione del Piano di Tutela delle Acque 2022-2027 propedeutiche all’adozione di un regolamento in materia;
  2. a tenere in considerazione l’esigenza di assicurare la funzionalità ecologica dei corpi idrici su cui insistono i grandi impianti di produzione idroelettrica e in particolare le modalità e le tempistiche ottimali di svuotamento dei bacini artificiali presenti sul loro corso nella definizione delle linee guida di cui all’articolo 9 delle norme di attuazione del Piano di Tutela delle Acque 2022-2027 propedeutiche all’adozione di un regolamento in materia.

* * * * *

2 Replies to “Gestione degli invasi in Trentino. Approvata proposta per disciplinare le procedure di svuotamento dei bacini in considerazione della funzionalità ecologica dei corpi idrici”

Lascia un commento