Referendum provinciali e democrazia azzoppata. In Provincia di Trento il voto referendario è figlio di un dio minore

Una delle differenze principali tra le democrazie e i regimi autoritari riguarda il modo con cui si tiene conto del voto popolare. Nelle prime, ai sensi dei trattati internazionali e delle Costituzioni nazionali, si vota liberamente per prendere decisioni che riguardano i cittadini oppure per scegliere i rappresentanti eletti. Nei regimi autoritari invece il voto, laddove consentito, è viziato da procedure che impediscono la libera espressione delle preferenze da parte dei cittadini e dalla mancanza di sistemi di controllo sul corretto svolgimento delle operazioni stesse, lasciando quindi campo aperto alla possibilità di brogli o manipolazioni.

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Affluenza e costi relativi al diritto di voto degli elettori residenti all’estero

In una delle prime interrogazioni presentate all’inizio della consiliatura chiedevamo di ottenere i dati dell’affluenza degli italiani residenti all’estero al voto per le elezioni provinciali. Una prima analisi aveva già dimostrato come il diritto di voto previsto dall’articolo 48 della Costituzione fosse sostanzialmente inesigibile, l’affluenza era infatti di poco superiore al 2%. Ora, dati alla mano, si conferma che nonostante le risorse pubbliche messe a disposizione per sostenere i viaggi di ritorno degli elettori dall’estero, anche in occasione dell’ultima tornata elettorale la partecipazione al voto è rimasta assai scarsa. Continua a leggere “Affluenza e costi relativi al diritto di voto degli elettori residenti all’estero”

Election Day 2018. L’iniziativa popolare e il referendum negli Stati Uniti

In queste ore negli Stati Uniti d’America milioni di persone si stanno recando alle urne. In un’unica tornata elettorale saranno rinnovati Camera e Senato federali con la scelta di 35 nuovi senatori e 435 deputati. Saranno inoltre eletti ben 6,097 parlamentari a livello statale in rappresentanza di 87 camere (82% di tutti i seggi), 36 governatori, 30 vice-governatori, 30 procuratori generali, 27 segretari di stato e 180 altre figure apicali nelle amministrazioni statali come tesorieri, sovrintendenti scolastici e commissari di autorità indipendenti. Senza contare decine di ruoli giudiziari. Alle cariche statali vanno aggiunti diverse migliaia di rinnovi di carica per amministratori locali quail sindaci, consiglieri, assessori o giudici di primo grado che presteranno servizio nelle città e nelle contee americane. Per capirci, il totale degli amministratori pubblici stimati negli USA si aggira intorno ai 519,000 in rappresentanza di 87,576 enti pubblici di vario tipo. Continua a leggere “Election Day 2018. L’iniziativa popolare e il referendum negli Stati Uniti”