Referendum provinciali. Destra e sinistra affossano la proposta per rimuovere gli ostacoli all’esercizio del diritto a promuovere referendum

Nel marzo del 2021 il M5S del Trentino presentava  il disegno di legge 89/XVI in materia di referendum. A distanza di quasi 2 anni e mezzo e dopo una gran quantità di atti ed azioni volte a cercare di aumentare il tasso democratico in Trentino, le parti politiche agiscono di concerto per affossare il tutto, rinviando la trattazione del disegno di legge a data da destinarsi. È la prova, se ancora ce ne fosse stato bisogno, dell’assoluta mancanza di interesse della politica trentina per lo stato della democrazia e per il rispetto dei diritti degli elettori!

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Consiglio regionale Trento e Bolzano approva ordine del giorno per ricordare figure femminili autonomiste di spicco

Approvato in Consiglio regionale un ordine del giorno del M5S per dare maggior lustro e importanza alle donne che hanno fatto grande l’Autonomia del Trentino-Alto Adige/Südtirol.

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Legge Elettorale trentina: il M5S deposita ordini del giorno e emendamenti di merito per assicurare l’eguaglianza di genere a livello elettorale

Mentre si dibatte la proposta di legge con cui la maggioranza che controlla il Consiglio provinciale di fatto punta a favorire un maggiore accesso degli uomini alle cariche elettive in Trentino, il M5S ha presentato una serie di proposte di merito che mirano a rafforzare una presenza egualitaria di uomini e donne nelle nostre istituzioni e a porre rimedio ad alcune delle numerose storture presenti nel nostro sistema elettorale. In totale abbiamo depositato 7 ordini del giorno e 12 emendamenti, come detto, tutti di merito.

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La politica trentina è contro i diritti politici dei cittadini

L’articolo 21 della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani prevede che “ogni individuo ha diritto di partecipare al governo del proprio paese, sia direttamente, sia attraverso rappresentanti liberamente scelti”. Si afferma inoltre che la volontà popolare è il fondamento dell’autorità del governo e che la stessa si esprime attraverso periodiche e veritiere elezioni, effettuate a suffragio universale ed eguale, ed a voto segreto, o secondo una procedura equivalente di libera votazione. Sono principi vincolanti, confermati dall’articolo 25 del Patto internazionale sui diritti civili e politici, firmato dall’Italia nel 1966 ed entrato in vigore nel 1976. Purtroppo le leggi provinciali trentine su referendum, elezione del presidente e dei membri del Consiglio provinciale non sono adeguate al rispetto di tali capisaldi democratici e, a parte il M5S, i partiti non hanno alcuna intenzione di cambiare le cose.

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