Approvato in Consiglio regionale un ordine del giorno del M5S per dare maggior lustro e importanza alle donne che hanno fatto grande l’Autonomia del Trentino-Alto Adige/Südtirol.
I Consiglieri pentastellati Alex Marini e Diego Nicolini hanno ricordato che in entrambe le Giunte provinciali attuali di Trento e Bolzano le donne sono 2 su 7 componenti cioè il 28,57%, e in entrambi i Consigli provinciali le donne sono 9 su 35 ovvero il 25,7% del totale.
All’evidenza di questi dati scandalosi non si può nascondere la necessità di conseguire più equilibrio della rappresentanza tra i sessi, soprattutto per quanto riguarda le condizioni di parità per l’accesso alle consultazioni elettorali.
Per questo motivo e per dare almeno in parte il risalto che meritano alle donne che hanno fatto grande la nostra autonomia, il M5S ha presentato un ordine del giorno, poi approvato dal Consiglio regionale, tramite il quale si è impegnata la giunta a individuare strutture, luoghi e spazi istituzionali regionali da intitolare a donne che per il loro attivismo e le loro battaglie per i diritti civili e per la difesa dei più deboli hanno contribuito a migliorare la società nella quale viviamo.
Fra gli impegni assunti dalla giunta inoltre quello di attivare procedure concorsuali per la realizzazione di opere artistiche da dedicare a personalità politiche di genere femminile, distintesi per la propria attività nell’ambito dell’attivismo civico, politico o istituzionale nella storia dell’Autonomia regionale, al fine di installarle in luoghi pubblici e palazzi istituzionali.
Come spiegano i consiglieri M5S Marini e Nicolini :“Con questo atto vogliamo dare un segno tangibile all’importanza della presenza femminile nelle istituzioni locali altoatesine. Le istituzioni devono assicurare le pari opportunità a partire dall’immagine della donna nella società ed in particolare in politica. Speriamo che a partire dal nostro ordine del giorno possano svilupparsi le condizioni per garantire una maggiore rappresentatività delle donne in politica, ad esempio rivalutando le decisioni sul CdA della A22, scandalosamente caratterizzato dalla quasi assenza della rappresentante femminile”.
Qui le altre proposte presentate e discusse in Consiglio regionale.
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Segue il testo integrale della proposta di ordine del giorno n.2 collegata al disegno di legge n. 53/XVI “Assestamento del bilancio di previsione della Regione Autonoma Trentino-Alto Adige/Südtirol per gli esercizi finanziari 2022-2024”
Lo Statuto di autonomia all’art.47 prevede che, in armonia con la Costituzione e i princìpi dell’ordinamento giuridico della Repubblica, con il rispetto degli obblighi internazionali, il Consiglio provinciale disciplina la forma di governo della provincia e, specificatamente, le modalità di elezione del Consiglio provinciale, del Presidente della Provincia e degli assessori. Inoltre, al fine di conseguire l’equilibrio della rappresentanza dei sessi, il Consiglio provinciale, sempre tramite la legge elettorale, promuove condizioni di parità per l’accesso alle consultazioni elettorali;
la disposizione normativa statutaria è chiara e risulta pacifico che le istituzioni non possono limitarsi a garantire una parità basata su meri aspetti formali ma debbano invece operare a 360° per assicurare effettivamente le pari opportunità, a partire dall’immagine della donna nella società ed in particolare in politica. A tal riguardo alcuni provvedimenti sono stati adottati anche nel corso della presente consiliatura e sono stati citati nella relazione dei disegni di legge n.52, n.53 e nel Documento di Economia e Finanza Regionale;
nella XVI legislatura, in Consiglio provinciale di Trento sono state elette 9 donne su 35 membri totali (25,7%) mentre nell’attuale Giunta provinciale di Trento le donne sono 2 su 7 componenti (28,57%). Nel Consiglio della Provincia di Bolzano le donne rappresentano invece il 25% del totale dei membri;
attualmente nei comuni dell’Alto Adige-Südtirol ci sono 13 sindache ovvero l’11% su un totale di 116 primi cittadini mentre nei comuni del Trentino la percentuale di donne sindaco è del 18,35%;
è un dato oggettivo che a tutti i livelli di governo della nostra regione, ed in particolare nei ruoli apicali, le donne sono presenti in numero esiguo e che le iniziative istituzionali intraprese finora hanno avuto un impatto limitato rispetto all’obiettivo prefissato dalle norme statutarie;
nel 2020 un team di ricerca di Eurac Research ha condotto un sondaggio rappresentativo per testare l’opinione degli elettori sulla questione della rappresentanza femminile nella politica locale altoatesina. Sulla base di questa indagine, su indicazione della Commissione provinciale per le pari opportunità, la Provincia di Bolzano ha elaborato delle linee guida intitolate “Più donne in politica… prospettive e soluzioni” con le azioni da intraprendere a livello normativo e mediatico per rafforzare la presenza femminile nelle istituzioni locali altoatesine (Una guida indica la via verso la rappresentanza paritaria in politica – News Ufficio Stampa, Provincia autonoma di Bolzano);
al fine di ricordare, valorizzare e diffondere la storia di donne nate o che hanno vissuto in Trentino-Alto Adige/Südtirol e che si sono distinte in diversi campi che vanno dalla cultura, all’arte, all’educazione, alla scienza e alla società, la Commissione provinciale Pari Opportunità tra donna e uomo della Provincia di Trento ha realizzato la pubblicazione “33 Trentine”, che riporta al suo interno 33 biografie dedicate a figure femminili di spicco nella storia dell’Auronomia trentina. Molte di loro, con il loro attivismo e le loro battaglie nella lotta per i diritti civili e per i più deboli hanno contribuito a migliorare la società nella quale viviamo e nella quale i diritti ed i valori per cui hanno lottato, possono dirsi, almeno in parte, oggi riconosciuti;
a titolo esemplificativo di quanto esposto al precedente paragrafo si citano le storie di vita di Maria de Unterrichter Jervolino, componente dell’Assemblea Costituente, Zita Lorenzi prima donna ad entrare nel Consiglio di Trento e Angela Nikoletti, simbolo del movimento antifascista in Südtirol. Si tratta evidentemente di tre di donne che si sono distinte per le proprie capacità e per le proprie lotte a favore dei valori democratici di uguaglianza e libertà, dell’educazione scolastica e della presa in cura degli orfani e che con le loro azioni hanno migliorato e dato lustro alla nostra regione e al suo sistema politico/sociale, valutazioni che indubbiamente danno conto di tutte le donne le cui vicende sono state raccolte e riportate nella pubblicazione “33 Trentine”;
coerentemente con le motivazioni che hanno portato alla pubblicazione dei due volumi menzionati nei paragrafi precedenti, l’istituzione regionale ha il dovere di valorizzare le figure femminili distintesi nella storia dell’Autonomia del Trentino-Alto Adige/Südtirol, anche tramite iniziative specifiche quali ad esempio l’intitolazione di strutture e/o sedi istituzionali alla loro memoria, o con la creazione di opere artistiche, in modo che il ricordo di tali fulgidi esempi sia da monito e ispirazione per generazioni presenti e future di cittadini;
Tutto ciò premesso, il Consiglio regionale impegna il Presidente della Regione
tramite un percorso di co-programmazione con gli organi assembleari del Consiglio regionale:
– a individuare strutture, luoghi e spazi delle sedi istituzionali regionali da intitolare a donne che per il loro attivismo e le loro battaglie per i diritti civili e per la difesa dei più deboli hanno contribuito a migliorare la società nella quale viviamo;
– ad attivare procedure concorsuali per la realizzazione di opere artistiche da dedicare a personalità politiche di genere femminile, distintesi per la propria attività nell’ambito dell’attivismo civico, politico o istituzionale nella storia dell’Autonomia regionale al fine di installarle in luoghi pubblici e palazzi istituzionali;
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One Reply to “Consiglio regionale Trento e Bolzano approva ordine del giorno per ricordare figure femminili autonomiste di spicco”