Domenica ho depositato un’interrogazione al Consiglio provinciale per chiedere che il presidente Fugatti riferisca in merito al teatrino dei leghisti veneti che attaccano l’Autonomia trentina per effetto della questione della diga sul torrente Vanoi mentre i loro compagni di partito trentini giurano che non sapevano nulla dell’opera, che si dovrebbe credere sia arrivata in Gazzetta ufficiale senza che nessuno sapesse nulla.
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A dispetto dei toni conciliatori e rassicuranti usati da Maurizio Fugatti e da Mario Tonina la vicenda della diga del Vanoi è destinata a non trovare una risoluzione nel breve periodo perché i leghisti sono fermamente decisi a realizzarla in barba ad ogni rischio e al coinvolgimento delle popolazioni interessate dall’opera. Le affermazioni pronunciate nell’aula del Senato il 20 luglio scorso da parte ministro delle infrastrutture Salvini non sono state infatti rassicuranti per coloro che abitano nei territori nei quali si vorrebbe erigere l’opera di sbarramento. Il leghista che presiede la cabina di regia ministeriale per la selezione delle opere nel settore idrico ha detto che il progetto per la realizzazione della diga di Vanoi potrà essere valutato dal Ministero all’interno di quell’ambito. Salvini ha però indirettamente esplicitato le proprie intenzioni rispetto alla diga del Vanoi, citando orgogliosamente un’altra opera, la diga di Vetto sull’Appennino reggiano, per la cui progettazione sono stati stanziati 3 milioni di euro.
Continua a leggere “Diga Vanoi. Il M5S interroga con la deputata Ilaria Fontana”Torrente Vanoi. Diga veneta costruita in Trentino all’insaputa di Fugatti?
Nell’aprile scorso il M5S è stata la prima forza politica trentina a far cadere il velo del silenzio che gravava sulla vicenda della diga sul torrente Vanoi, progetto da PNRR, arrivato addirittura in Gazzetta Ufficiale senza che nessuno in Provincia di Trento se ne accorgesse. O almeno così viene raccontato. Con l’interrogazione 4484/XVI del 24 aprile 2023 “Realizzazione di nuovi invasi sul torrente Vanoi in territorio trentino e informazioni ai comuni interessati e alla Provincia” la questione divenne di dominio pubblico anche in Trentino e saltò fuori che il Veneto avrebbe deciso di farsi una diga in zona di massima pericolosità, in teoria senza dire niente a nessuno e fregandosene dell’elevata franosità che caratterizza la Val Cortella. Oggi il M5S è tornato alla carica in Consiglio provinciale con un question time col quale si chiedeva che il presidente della Provincia di Trento facesse chiarezza sugli sviluppi delle interlocuzioni col Veneto e fornisse la sua versione rispetto alle interlocuzioni avute con Zaia. Dando l’ennesima prova del proprio essere diversamente coraggioso, Fugatti ha mandato avanti ancora una volta il suo vice Tonina, il quale non ha trovato di meglio che ribadire come la Provincia fosse all’oscuro di tutto. Bisognerebbe credere alla favola dei progetti per dighe giganti venete che spuntano in terra trentina senza che nessuno se ne dia per inteso insomma… Purtroppo per Tonina e Fugatti però, ci sono documenti che sembrano smentire questa versione di comodo!
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