Terzo ponte sul Caffaro, la Provincia di Trento si impegni per tutelare cittadini e imprese

Cosa sta facendo la Provincia di Trento per evitare che i lavori del terzo ponte sul Caffaro danneggino gli abitanti e le imprese che vivono e operano al confine tra Trentino e Lombardia? A chiederlo con tanto di interrogazione al Consiglio provinciale di Trento (la 4566/XVI) è il consigliere del M5S Alex Marini, che sulla questione negli ultimi anni ha presentato una lunga lista di atti e interventi.

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Speculazione immobiliare. La Giunta si rifiuta di coinvolgere l’Osservatorio del Mercato Immobiliare e il Garante del Contribuente nel nelle attività del Comitato provinciale sulla condizione abitativa

Nei giorni scorsi lo Sportello una casa per tutt* aveva consegnato una drammatica relazione sull’emergenza abitativa in Trentino. Anche sulla base di queste sollecitazioni provenienti dalla cittadinanza, insieme al consigliere Paolo Zanella abbiamo avanzato una richiesta di informativa alla Giunta (Comunicazione 55/XVI) sui cui l’assessora Giulia Zanotelli ha presentato una relazione riassuntiva sulle diverse problematiche esistenti. Detta in soldoni, il punto è questo: ci sono pochi alloggi pubblici in Trentino rispetto alle reali esigenze della popolazione, i canoni d’affitto in essere sono mediamente elevati e sussistono buoni e fondati motivi per credere che ciò possa essere in parte dovuto ad attività speculativa. In sintesi, trovare una casa in affitto in Trentino, specie nelle maggiori aree urbane, è costoso e non tutti sono in grado di far fronte alle cifre richieste, a maggior ragione in considerazione della crisi da carovita che investe da tempo tutto il nostro Paese.

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Consumo di suolo. La Giunta nicchia, il M5S presenta una propria proposta di legge

Il mese scorso abbiamo presentato il disegno di legge 175/XVI con l’obiettivo di ridurre,  e sperabilmente arrestare il consumo di suolo in Trentino.

Nel corso della legislatura abbiamo trattato l’argomento in diverse occasioni, impegnando anche la Giunta ed elaborare una proposta di riforma. Come purtroppo è spesso accaduto in questi anni tale impegno non è mai stato onorato. Preso atto della mancanza di volontà da parte della maggioranza di rispettare la parola data, abbiamo ritenuto di porre la questione in sede legislativa presentando una nostra proposta di legge, in modo da aprire almeno la discussione su un tema decisivo come quello del consumo di suolo in una Provincia prevalentemente montuosa come il Trentino, dove quindi il suolo realmente utilizzabile è inferiore a quello di quasi tutti gli altri territori italiani.

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Bocciata risoluzione per garantire l’effettiva partecipazione dei cittadini all’iter realizzativo delle grandi opere che li riguardano.

Nella seduta odierna del Consiglio provinciale la maggioranza ha ritenuto di non approvare una proposta di risoluzione tramite la quale si chiedeva di rimuovere le barriere strutturali che impediscono la partecipazione effettiva della cittadinanza alle fasi di scelta, localizzazione e progettazione delle opere pubbliche che la riguardano da vicino. La motivazione è stata quanto mai dettagliata ed esaustiva, ovvero “va tutto bene, non c’è bisogno di cambiare niente”, il che dimostra ancora una volta il livello di apertura mentale e il fine senso democratico che animano gli attuali amministratori del Trentino.

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Le 6 linee rosse del M5S per un’alleanza di governo

Quelle che seguono sono le condizioni sulla cui base il M5S è disponibile a ragionare su un’alleanza con altre forze politiche trentine.

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Bypass ferroviario di Trento. Il M5S presenta 2 interrogazioni sull’iter della cantierizzazione

Sabato 11 febbraio a Trento si è tenuta un’assemblea molto partecipata che ha visto protagonisti gli abitanti di Trento. Ho fatto la mia parte per organizzarla e vi ho preso parte volentieri, trovando di fronte a me una rappresentanza di cittadini uniti dal forte senso civico e dalla voglia di mettersi in gioco per migliorare l’ambiente e i luoghi in cui vivono.

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Strade intitolate ai gerarchi fascisti. La Regione colma il vuoto lasciato dal silenzio della Provincia

Ricordate la controversia sulla strada di Saone (frazione di Tione di Trento) intitolata al gerarca fascista Italo Balbo che fu sollevata dal responsabile trentino dell’Uaar Alessandro Giacomini e sulla quale si era espresso anche il M5S?

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Ponti sul Caffaro, il conto per ristrutturare quello vecchio e non aprire quello nuovo sale oltre i 4 milioni ma per la Provincia di Trento l’opera “non si può dire incompiuta”!

È arrivata la risposta (unica, chiedi 3, rispondi 1… quando si dice l’efficienza!) alle seguenti interrogazioni, tutte riguardanti la tragicomica vicenda dei ponti sul Caffaro:

1741/XVI dell’1 settembre 2020 – Iniziative all’interno del Comitato paritetico del Fondo Comuni Confinanti in ordine alla viabilità nei pressi del torrente Caffaro

3641/XVI del 14 aprile 2022 – Problematiche relative alla mancata apertura del nuovo ponte sul torrente Caffaro e iniziative adottare per la risoluzione delle stesse

4014/XVI del 10 ottobre 2022 – Inserimento del progetto della rotonda quadrata asimmetrica sul fiume Caffaro nell’elenco delle opere incompiute tenuto dal Ministero delle infrastrutture e della mobilità sostenibili (MIMS)

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Ambiente ed energia. Attuazione dei provvedimenti M5S approvati dal Consiglio: un bilancio in chiaroscuro.

Nel settembre scorso ci sono state notificate una serie di note attuative relative ad atti approvati dal Consiglio provinciale su iniziativa del Movimento 5 Stelle. Pur riconoscendo alcuni passi avanti, le modalità di attuazione non sono state particolarmente entusiasmanti. Sapevamo che non si sarebbe potuto cambiare di colpo un modello di sviluppo anacronistico e dannoso per la salute del Pianeta ma ci saremmo aspettati un po’ di coraggio in più, soprattutto alla luce degli eventi drammatici degli ultimi anni.

L’opinione pubblica, come dimostra 1° Rapporto Censis-Green&Blue Economia verde e transizione ecologica, è pronta per adottare modelli di cambiamento innovativi pur di contrastare i cambiamenti climatici e la devastazione dell’ambiente a livello globale… purtroppo la politica non sembra così pronta. L’impegno sul fronte ambientale fatica a raggiungere il minimo sindacale.

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“Tunnel in itinere”, un punto di vista informato sulle criticità concernenti il progetto di tunnel a senso unico alternato per collegare la Val Vestino alla Valle del Chiese

Di seguito riportiamo un contributo, che abbiamo ritenuto degno di nota, inviatoci da un nostro lettore rispetto all’ipotesi di realizzare un collegamento stradale diretto (tramite tunnel a senso unico alternato) fra la Val Vestino e la Valle del Chiese. Negli ultimi anni ci siamo occupati spesso della Val Vestino, ad esempio con le interrogazioni 375/XVI, 2347/XVI, 3361/XVI, 3463/XVI, 3465/XVI e 3582/XVI. In particolare l’interrogazione 3463/XVI (del 14 febbraio 2022) si occupava proprio delle problematiche idrogeologiche poste dagli eventuali scavi e permane ad oggi senza risposta. Sono questioni sulle quali “Ferdinando” fornisce approfondimenti e chiavi di lettura capaci di gettare luce sul perché e il percome la realizzazione del tunnel risulti assai problematica e non solo per l’evidente sproporzione fra la spesa di denaro pubblico (sui 32 milioni di euro da stime ma probabilmente di più…) e il vantaggio derivante alla collettività dalla realizzazione dell’opersa stessa.

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Le reti stradali provinciali di Brescia e di Trento, presto potrebbero essere arricchite da un tratto di strada, con una sola carreggiata di 5 Km complessivi in galleria percorribili a senso unico alternato, per collegare Valvestino nel Parco Alto Garda Bresciano al comune di Bondone nell’estremo lembo sud-occidentale del Trentino.

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