Partecipazione popolare nell’Euregio. Relazione comparativa sugli istituti di partecipazione dei Consigli provinciali di Trento e di Bolzano e della Dieta del Tirolo 

Con la mozione approvata nell’ottobre del 2021 ad Alpach avevamo impegnato le assemblee legislative della Provincia autonoma di Bolzano, del Land Tirolo e della Provincia autonoma di Trento ad impegnarsi a cooperare a livello interistituzionale per favorire una puntuale disciplina degli istituti di partecipazione popolare al fine di assicurare l’effettivo riconoscimento dei diritti sanciti nell’articolo 21 della Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo e nell’articolo 25 del Patto Internazionale sui Diritti Civili e Politici, prevedendo una relazione periodica da presentare entro la convocazione della seduta del Dreier Landtag.

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Padre Kino. Il Consiglio provinciale approva il disegno di legge per valorizzare la figura di Padre Eusebio Francesco Chini

Il Consiglio provinciale di Trento ha approvato oggi una proposta di disegno di legge avanzata dal M5S, con la quale si “riconosce l’importanza della figura di padre Eusebio Francesco Chini e promuove la divulgazione della conoscenza delle sue imprese per lo sviluppo civile, sociale ed economico delle genti che abitavano gli antichi territori di Messico e Stati Uniti”. A tal fine la Provincia, che opererà tramite il Museo storico del Trentino, stanzierà 50 mila euro all’anno fino al 2025. Approvati contestualmente anche 2 ordini del giorno proposti dal Consigliere provinciale Alex Marini, con i quali si rafforzano i percorsi di promozione turistica delle bellezze della Val di Non e si promuovono iniziative congiunte per dare risalto alle figure dei padri gesuiti Eusebio Francesco Chini e Martino Martini.

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La politica trentina è contro i diritti politici dei cittadini

L’articolo 21 della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani prevede che “ogni individuo ha diritto di partecipare al governo del proprio paese, sia direttamente, sia attraverso rappresentanti liberamente scelti”. Si afferma inoltre che la volontà popolare è il fondamento dell’autorità del governo e che la stessa si esprime attraverso periodiche e veritiere elezioni, effettuate a suffragio universale ed eguale, ed a voto segreto, o secondo una procedura equivalente di libera votazione. Sono principi vincolanti, confermati dall’articolo 25 del Patto internazionale sui diritti civili e politici, firmato dall’Italia nel 1966 ed entrato in vigore nel 1976. Purtroppo le leggi provinciali trentine su referendum, elezione del presidente e dei membri del Consiglio provinciale non sono adeguate al rispetto di tali capisaldi democratici e, a parte il M5S, i partiti non hanno alcuna intenzione di cambiare le cose.

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Il Dreier Landtag approva una mozione del M5S per potenziare la partecipazione popolare e combattere l’astensionismo

Approvata nel corso dei lavori odierni del Dreier Landtag una mozione a prima firma dei Consiglieri provinciali Marini e Nicolini che impegna le Diete di Trento (Trentino), Bolzano (Alto Adige / Südtirol) e Innsbruck (Tirolo) a cooperare a livello interistituzionale per favorire e potenziare la disciplina degli istituti di partecipazione popolare. Entro la prossima seduta del Dreier Landtag, che si svolgerà nel 2023 in Trentino, dovrà essere approvata una relazione per verificare l’effettiva tutela del diritto di partecipare da parte dei cittadini dell’Euregio e per acquisire tutte le informazioni per disciplinare in maniera puntuale e trasparente gli istituti di partecipazione popolare.

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Il Consiglio Regionale del Trentino Alto Adige / Südtirol chiede a Governo e Parlamento di rimuovere gli ostacoli alla convocazione dei referendum

Il 21 aprile 2021 il Consiglio regionale del Trentino-Alto Adige / Südtirol ha approvato a larga maggioranza (49 favorevoli, 4 contrari e 6 astenuti) la proposta di voto n.7 con cui si chiede a Governo e Parlamento di impegnarsi ad adeguare gli strumenti per garantire l’esercizio del diritto a promuovere referendum e iniziative popolari senza irragionevoli restrizioni. L’intervento legislativo si è reso necessario per evitare il ripetersi delle violazioni all’articolo 25 del Patto internazionale sui diritti civili e politici, il quale, riprendendo i principi sanciti dalla Dichiarazione Universale dei Diritti Umani, prevede che ogni cittadino abbia il diritto, e la possibilità, senza alcuna discriminazione (come recita l’Art. 2 del patto sia essa discriminazione di “razza, colore, sesso, religione, opinione politica o qualsiasi altra opinione, origine nazionale o sociale, condizione economica, nascita o qualsiasi altra condizione”) e senza restrizioni irragionevoli, di partecipare alla direzione degli affari pubblici, personalmente o attraverso rappresentanti liberamente scelti.

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Sistema di raccolta delle firme elettronica. Il Consiglio regionale snobba la decisione del Comitato dei Diritti Umani dell’ONU

Democrazia? No grazie. Ai nostri politici in carriera importa di comandare e qualsiasi proposta per dar voce ai cittadini è da loro vista come una minaccia all’unica cosa alla quale tengono davvero: il potere.

Il 17 giugno scorso è stata discussa la proposta per impegnare la Giunta regionale ad adottare i provvedimenti di competenza al fine di predisporre un sistema di raccolta elettronica delle sottoscrizioni, compresi i servizi di hosting e il software, che consenta il caricamento delle sottoscrizioni raccolte per via elettronica o su carta per promuovere iniziative popolari, referendum e per la presentazione delle liste dei candidati alla carica di consigliere comunale disciplinata dal codice degli enti locali del Trentino-Alto Adige.
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