Il Comitato dei diritti umani (e il Consiglio regionale ne è consapevole) si è espresso in forma molto chiara sulla necessità di rimuovere gli ostacoli irragionevoli che impediscono di raccogliere firme e dunque di esercitare i diritti politici. Il Parlamento italiano ha riconosciuto il diritto alla raccolta delle firme digitali per promuovere referendum statali. La Giunta regionale del Trentino-Alto Adige/Südtirol aveva recepito le sollecitazioni del M5S esprimendo l’impegno a introdurre la raccolta delle firme digitali nel documento di economia e finanza regionale del 2020. Nonostante tutto questo, nel settembre 2021 il Consiglio dei Comuni di Bolzano, il Consiglio delle Autonomie di Trento e la Prima commissione legislativa regionale hanno scelto di respingere la proposta di legge che il M5S aveva presentato nel luglio del 2020 (qui l’iter del disegno di legge 27/XVI).
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