Partecipazione popolare nell’Euregio. Relazione comparativa sugli istituti di partecipazione dei Consigli provinciali di Trento e di Bolzano e della Dieta del Tirolo 

Con la mozione approvata nell’ottobre del 2021 ad Alpach avevamo impegnato le assemblee legislative della Provincia autonoma di Bolzano, del Land Tirolo e della Provincia autonoma di Trento ad impegnarsi a cooperare a livello interistituzionale per favorire una puntuale disciplina degli istituti di partecipazione popolare al fine di assicurare l’effettivo riconoscimento dei diritti sanciti nell’articolo 21 della Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo e nell’articolo 25 del Patto Internazionale sui Diritti Civili e Politici, prevedendo una relazione periodica da presentare entro la convocazione della seduta del Dreier Landtag.

Nella primavera scorsa ci eravamo resi conto che tutte le risoluzioni erano state attuate eccetto la numero 12 ovvero quella che era stata approvata su iniziativa del M5S. Abbiamo dunque provveduto a interrogare il Presidente del consiglio provinciale sollecitando la predisposizione della relazione richiesta due anni prima (4447/XVI del 1° aprile 2023 “Relazione sugli istituti di partecipazione popolare per il Dreier Landtag”).

La risposta all’interrogazione è stata fornita in tempi rapidi e subito sono state attivate le iniziative per attuare la risoluzione. Gli uffici dei servizi legislativi hanno prodotto una relazione sugli istituti di partecipazione mettendo in evidenza particolari interessanti dei modelli partecipativi esistenti nei rispettivi territori e sulle buone prassi che dovrebbero essere assimilate nei sistemi istituzionali meno virtuosi. L’analisi comparativa riguarda le petizioni, l‘iniziativa legislativa popolare, i vari tipi di referendum, i consigli dei cittadini e la presenza di appositi organi o uffici che abbiano lo scopo di promuovere la partecipazione.

La Provincia di Bolzano e il Tirolo presentano indubbiamente una normativa più evoluta rispetto a quella trentina. Ad esempio il Land Tirolo si è dotato di un portale dedicato per le petizioni e può contare su un istituto referendario a quorum zero, il quale pur essendo formalmente di tipo consultivo, ha un effetto politicamente vincolante rispetto all’operato del potere esecutivo e legislativo. In quel territorio ad esempio nel 2017 si svolse un referendum per chiedere alla popolazione se fosse favorevole ad ospitare le Olimpiadi invernali 2026: la maggioranza si oppose e il governo locale optò per non presentare la candidatura. Anche lo strumento referendario dell’Alto Adige / Sudtirol ha degli elementi innovativi che lo rendono indubbiamente più accessibile e funzionale rispetto a quello trentino posto che in provincia di Bolzano il quorum di partecipazione per la validità del referendum propositivo è stato fissato al 25% mentre in Trentino è fermo all’irraggiungibile soglia del 40%. Per conoscere tutte le differenze e scoprire quanto spazio di miglioramento abbiamo per rendere più democratico il Trentino potete leggere la relazione qui!

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