Ricordando Ron Siemiginowski e il sogno del musical “Mimma”

Ron Siemiginowski, residente in Western Australia, apparteneva a una famiglia dalla storia intensa e travagliata: il padre, Kazimierz “Kasey”, polacco e cattolico, e la madre Lisa, tedesca e protestante, si incontrarono al termine della Seconda guerra mondiale. Il padre era stato deportato dalla Polonia dai nazisti dopo aver distrutto il suo villaggio e successivamente arruolato come guardia al processo di Norimberga, la madre proveniva da una Germania ferita e non ancora pronta a rinascere. La loro unione poté fiorire soltanto emigrando in Australia, dove, dopo un ambientamento non facile, aprirono un cinema ad Albany, più di 400 chilometri a sud di Perth.

Appena Lisa e Kasey arrivarono nel Down Under, fu adottato Ron, il quale crebbe con spirito creativo, cosmopolita e imprenditoriale, capace di fondere il suo amore per il cinema e per la musica. Prima come pianista in ristoranti e jazz bar in giro per il mondo, poi come proprietario e gestore della catena Orana Cinemas, Ron coltivò un sogno artistico: dare vita a un grande musical che raccontasse una pagina dimenticata della storia italiana ed europea, segnata dalla tragedia della Seconda guerra mondiale. Un’opera ispirata al tema dell’amore e della guerra che aveva contraddistinto la vicenda dei suoi genitori negli anni Quaranta, un amore che li aveva guidati a costruire il sogno di una vita migliore per sé e per gli altri.

Un legame speciale lo avvicinava alla famiglia del compianto Aldo Marini, di origini trentine e piemontesi ma residente in Baja California Sur dagli anni Novanta. Aldo era cognato di Ron. Sposò Xotchil Martinez, dalla quale ebbe tre figli, e, pochi anni dopo, presentò la sorella Leticia a Ron, di passaggio a La Paz, i quali si innamorarono e si sposarono mettendo su una famiglia con tre figli. Nel musical, il personaggio del fratello di Mimma porta proprio il nome di Aldo, come tributo personale e familiare.

Mimma: una storia di guerra, amicizia e resistenza

Il musical Mimma: A Musical of War and Friendship è il frutto della collaborazione di Ron con lo storico e librettista Giles Watson. L’opera si ispira alla figura di Ada Gobetti e alla tragedia della nave Arandora Star, affondata nel 1940 con a bordo centinaia di italiani antifascisti ed ebrei perseguitati, deportati come ‘stranieri nemici’.

Nella trama, Ron volle rendere omaggio a due figure importanti per i legami familiari e di amicizia: Aldo Marini e Mimma Toscano. Ad Aldo, scomparso tragicamente nel 2010, dedicò il nome del fratello della protagonista del musical, Mimma. A quest’ultima invece è stato dedicato il nome della protagonista e il titolo del musical. Nella vita reale Mimma, morta prematuramente nel 2015, era sorella di Franco Toscano, socio di Aldo e divenuto nel tempo stretto amico di famiglia dei Salato Martinez e dei Siemiginowski Martinez.

La vicenda segue Mimma, giovane giornalista italiana rifugiatasi a Londra, e la sua amicizia con Sarah, aspirante cantante jazz. Attorno a loro si intrecciano le vicende della Resistenza, l’esilio, la speranza e la capacità di stringere legami umani anche nei tempi più oscuri. La musica di Ron, che mescola jazz, opera e teatro musicale, restituisce un affresco sonoro originale e potente.

Le tappe del viaggio

Il percorso di Mimma è stato lungo e ricco di momenti significativi.

Perth, Australia (2019). Il debutto al Regal Theatre fu un grande successo di pubblico. Sul palco brillò la voce di Mirusia Louwerse (Mimma), affiancata da Holly Meegan (Sarah), Jason Barry-Smith (Aldo) e Suzanne Kompass (Ada). La produzione impressionò per l’orchestrazione imponente e l’efficacia delle scene corali, giudicata da molti degna dei palcoscenici del West End londinese.

Londra, Cadogan Hall (2022). Presentato in forma di concerto di gala, l’evento ebbe una forte valenza benefica a favore di The Prince’s Trust, con l’appoggio dell’allora Principe di Galles, oggi Re Carlo III, e la presenza dell’ambasciatore australiano nel Regno Unito. Sul palco spiccarono artisti di fama internazionale come Celinde Schoenmaker (Mimma), Louise Dearman (Sarah), John Owen-Jones (Lorenzo), Ashley Richies (Aldo), Elena Xanthoudakis (Ada), Steve Serlin (Jacob Katz) e il narratore Sir David Suchet (noto per aver interpretato il ruolo dell’investigatore Poirot ideato dalla scrittrice Agatha Christie). La BBC Concert Orchestra, diretta da Richard Balcombe, diede lustro alla partitura.

Trieste, Teatro Verdi (2024). La premiere europea continentale, in forma semi-scenica, rappresentò un momento cruciale grazie al prezioso coordinamento organizzativo di Elena Voltolina: un cast internazionale (con Kelly Mathieson, Louise Dearman, Graham Bickley e Elena Xanthoudakis) accompagnato dall’Orchestra del Teatro Verdi diretta dal maestro Balcombe, con l’incasso delle vendite devoluto in beneficenza alla Fondazione Burlo Garofolo per finanziare il Progetto Family Room. Fu anche l’occasione per riunire tutta la famiglia: i suoi quattro figli, i tre figli di Aldo adottati da Ron e Leticia, i parenti della famiglia Marini, provenienti dal Trentino, della famiglia Toscano, da Torino, e della famiglia Martinez, dal Messico, e il suo amico fraterno José María ‘Chema’ Gonzalez.

Un ulteriore tassello significativo si è aggiunto nel 2025: le ultime registrazioni legate a Mimma sono state realizzate presso gli Abbey Road Studios di Londra, alcuni mesi dopo la sua scomparsa. Ron aveva programmato di occuparsene personalmente, ma è stata la moglie Leticia a portare a termine il progetto in sua vece, come suo ultimo desiderio.

Un’eredità che chiede di essere raccolta

La scomparsa improvvisa di Ron nell’aprile scorso ha interrotto un percorso ancora in divenire. Mimma resta un’opera incompiuta, ma dotata di straordinaria forza evocativa: un ponte tra continenti, tra Australia ed Europa, tra memoria familiare e memoria collettiva.

Il musical è una storia avvincente che racconta la lotta contro il fascismo e la soppressione tipica dei periodo bellici, della resistenza partigiana e delle difficoltà vissute dagli italiani espatriati in Inghilterra durante la guerra, che divennero “indesiderabili” e furono internati in luoghi lontani come il Canada. La narrazione mette in luce questo periodo buio e le vicende dei personaggi coinvolti, come l’internamento di Lorenzo e Mimma e la loro deportazione a bordo dell’Arandora Star, nonché la tragedia della famiglia di Mimma in Italia, con la morte di Aldo e del fratello minore Gino. Il finale dello spettacolo, con l’affondamento della nave, è visto come un omaggio alle vittime dell’Arandora Star, di cui 470 erano italiane.

Per l’Italia, questa è un’occasione per riconoscere e valorizzare il contributo di Ron Siemiginowski. Attraverso la sua musica, egli ha reso universale la memoria della Resistenza, dell’esilio, delle tragedie dimenticate come quella dell’Arandora Star.

Omaggiare Ron significa non solo ricordare un artista generoso e appassionato, ma anche far vivere il sogno che ha lasciato in eredità: trasformare la storia in musica e la memoria in arte.

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