Nella sessione di Consiglio provinciale che inizia domani porterò in discussione una mozione del M5S che mira a garantire il rispetto degli accordi fra la Provincia, l’Azienda Sanitaria e la Comunità di Valle delle Giudicarie sul potenziamento dei reparti fondamentali dell’ospedale di Tione. Impegni, giova ricordarlo, presi nel 2016 e da allora mai completamente attuati.
Azienda Sanitaria e Provincia ascoltino gli amministratori giudicariesi e mantengano la parola sull’ospedale di Tione!
Faccio mia la missiva inviata dal presidente della Comunità e da tutti i sindaci delle Giudicarie in merito alle tante promesse mancate sull’ospedale di Tione. Avendo io stesso più volte denunciato le stesse cose in passato non posso che condividere le loro riflessioni e continuare a dare il mio supporto alla causa della sanità periferica giudicariese portata avanti con sacrificio da tanti bravi professionisti che si sono distinti per impegno e dedizione anche in quest’ultimo difficilissimo periodo e che si meritano di essere messi nelle condizioni di poter svolgere al meglio il proprio lavoro.
Ortopedia Tione e Cles: fare chiarezza sul futuro dei reparti e garantire il loro funzionamento!
Nelle ultime settimane sono stato contattato da parecchi addetti ai lavori che mi hanno segnalato con insistenza come a loro dire il dottor Luigi Umberto Romano, primario di ortopedia e traumatologia negli ospedali di valle di Tione di Trento e Cles sarebbe in procinto di diventare il nuovo primario per lo stesso reparto ma all’ospedale Santa Chiara di Trento. Detto che le scelte di carriera e individuali non si discutono politicamente, se la questione trovasse conferma si aprirebbero molte incognite sul futuro dei 2 reparti di ortopedia di Tione e Cles.
Continua a leggere “Ortopedia Tione e Cles: fare chiarezza sul futuro dei reparti e garantire il loro funzionamento!”Smantellano gli ospedali di Valle? E allora almeno rimborsino le spese di trasporto!
I fautori della riduzione dei servizi sanitari nelle valli trentine spesso ignorano o fanno finta di non sapere che i risparmi ottenuti chiudendo interi reparti si traducono in costi scaricati sui valligiani stessi. È una verità scomoda ma al tempo stesso banale. Se abiti in una valle e non puoi recarti nell’ospedale più vicino perché i servizi che ti servono sono stati concentrati tutti in città, dovrai sobbarcarti viaggi lunghi ore, su strade dalla percorrenza tortuosa e accidentata, e, se la degenza risulterà lunga, ai tuoi stessi famigliari si porrà il problema di come fare a seguirti e a supportarti senza svenarsi.
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