Nella sessione di Consiglio provinciale che inizia domani porterò in discussione una mozione del M5S che mira a garantire il rispetto degli accordi fra la Provincia, l’Azienda Sanitaria e la Comunità di Valle delle Giudicarie sul potenziamento dei reparti fondamentali dell’ospedale di Tione. Impegni, giova ricordarlo, presi nel 2016 e da allora mai completamente attuati.
Le richieste contenute nella mozione sono in linea con ciò che anche gli amministratori giudicariesi hanno segnalato all’assessore Segnana in una recente missiva: si chiede di far partire i lavori di ristrutturazione del reparto di ortopedia di Tione entro la fine del 2020, di prevedere incentivi per gli anestesisti che si impegnino a restare a Tione almeno 5 anni, sempre entro fine anno vogliamo venga sviluppata un’analisi delle funzionalità delle unità operative interne all’ospedale giudicariese e che esso venga dotato di una figura professionale dedicata al coordinamento generale della struttura.
Nel corso della pandemia da Covid 19 l’ospedale di Tione si è dimostrato un presidio indispensabile a tutela della salute dei cittadini delle valli Giudicarie e non solo. Nonostante questo nella finanziaria provinciale si prevedono tagli ingenti per la tutela della salute. Si parla di diversi milioni di euro da qui al 2021 a fronte di quelli di sostegno inviati a Trento dal Governo nazionale per dare respiro al comparto sanitario. Il timore è dunque che a rimetterci saranno per primi gli ospedali di valle, già ampiamente martoriati negli ultimi anni. Anche per evitare l’ennesimo voltafaccia è fondamentale che venga messo nero su bianco che la parola data ai giudicariesi da parte della politica e dai dirigenti sanitari trentini sarà rispettata. Così non fosse cadrebbe il palco delle promesse di tutela degli ospedali di valle elargite a piene mani dalla maggioranza. Si dimostrerebbero essere solo l’ennesimo cinico esempio di propaganda elettorale a danno degli abitanti delle valli!
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Segue il testo integrale della proposta di mozione 230/XVI del 28 maggio 2020 “Attuazione degli impegni contenuti nel protocollo d’intesa sottoscritto a Tione il 26.04.2016 tra Provincia autonoma di Trento, Comunità di Valle delle Giudicarie e Azienda provinciale per i servizi sanitari”
In data 26 aprile 2016 nella sede di Tione di Trento della Comunità di Valle delle Giudicarie veniva firmato un protocollo d’intesa fra la Provincia Autonoma di Trento, l’Azienda Provinciale per i Servizi Sanitari (Apss) e la Comunità di Valle stessa, avente ad oggetto il potenziamento di reparti e strutture dell’ospedale di Tione in cambio della sospensione dell’operatività del punto nascita presente all’interno dello stesso;
in data 06 maggio 2020, il presidente della Comunità di Valle delle Giudicarie inviava una “lettera aperta” sottofirmata da tutti e 25 i sindaci dei Comuni giudicariesi all’indirizzo dell’assessore provinciale alla salute (allegato 1). Nella missiva gli amministratori delle Valli Giudicarie facevano il punto sugli impegni ancora disattesi in merito al protocollo d’intesa sottofirmato dalla Provincia Autonoma di Trento, dall’Apss e dalla Comunità di Valle delle Giudicarie in merito all’ospedale di Tione di Trento. Detta lettera era inoltrata per conoscenza anche al direttore generale dell’Apss;
in prima istanza il testo degli amministratori locali sottolineava come “numerosissimi cittadini e molte risorse umane che operano all’interno della struttura si rivolgono a noi quotidianamente per manifestare forti preoccupazioni, accentuatesi sensibilmente anche in conseguenza dell’emergenza Covid. Forse mai come in questo momento si sono infatti rafforzati da ogni parte “l’attaccamento” e l’attenzione verso l’ospedale tionese che, insieme alle altre strutture sanitarie trentine, in condizioni tanto drammatiche, ha saputo esprimere tutte le proprie qualità, anche grazie all’impegno straordinario e incondizionato di medici, infermieri e personale ausiliario”;
a seguire veniva ricordato come nel 2016 gli amministratori delle Giudicarie decisero di accettare la chiusura del punto nascite presente sul loro territorio. Una scelta presa, come scrivono essi stessi, “in totale controtendenza rispetto a ciò che accadde nel resto del Trentino” e “nonostante la raccolta di più di 23.000 firme a difesa dell’Unità operativa di maternità”. Inoltre gli amministratori locali facevano presente la diffusa sensazione di abbandono che serpeggiava fra popolazione, rappresentanti istituzionali e professionisti della sanità presenti in Giudicarie da parte dell’Apss rispetto alla struttura ospedaliera tionese, la quale a loro avviso avrebbe subito “un progressivo depauperamento anche in riferimento a servizi fondamentali”;
gli amministratori spiegavano che fu proprio per porre rimedio a questa situazione e potenziare i servizi fondamentali dell’ospedale tionese che si accettò di firmare il protocollo d’intesa con Provincia autonoma di Trento e Apss. L’idea di fondo era che le risorse destinate al punto nascite venissero impiegate per consolidare i reparti considerati imprescindibili. Fra le azioni che i firmatari l’accordo si impegnarono a realizzare nel breve-medio periodo gli amministratori giudicariesi citavano le seguenti:
- la ristrutturazione e la riorganizzazione del pronto soccorso;
- la presenza di anestesisti 24 ore su 24;
- la dotazione di un organico idoneo a garantire la piena funzionalità del reparto di radiologia;
- la presenza di personale e strutture per garantire la chirurgia di base;
- l’introduzione di un percorso nascite comprensivo di tutti i servizi a sostegno della gravidanza;
- la valorizzazione dell’unità operativa di ortopedia, punto d’eccellenza dell’ospedale di Tione;
gli amministratori facevano presente che sebbene alcuni dei punti del protocollo d’intesa avessero trovato attuazione nel periodo successivo al 2016, altri rimanessero ancora irrealizzati. A titolo di esempio si segnalava che “i lavori di ristrutturazione finalizzati all’espansione del reparto di ortopedia (per un importo di circa 300.000 euro) vennero rinviati in continuazione e che tuttora non sono iniziati” e che “l’organico dei medici anestesisti non è praticamente mai stato completato, esponendo gli utenti dell’ospedale ai rischi connessi a improvvise situazioni critiche nelle ore notturne”;
constatazioni che portavano gli amministratori a chiedere all’assessore alla sanità:“risposte concrete, tempestive e finalmente esaustive verso tutti gli impegni assunti in seno al sopracitato protocollo”, oltre a “un’attenta analisi in riferimento a nuove istanze emerse negli ultimi anni, che riguardano sia aspetti strutturali che organizzativi: nello specifico, si rende necessaria un’analisi della funzionalità di tutte le unità operative, anche in conseguenza degli adempimenti susseguenti al Covid”. Desidereremmo che un’indagine di questo tipo fosse condotta partendo da un’imprescindibile fase di ascolto che coinvolga i rappresentanti di tutti i reparti ospedalieri, del territorio (come medici di base e infermieri) e gli amministratori locali”;
riguardo all’organizzazione della struttura ospedaliera tionese veniva invece sottolineato che “da troppo tempo l’ospedale di Tione è privo di una figura dedicata in maniera esclusiva al coordinamento generale, che raccordi attività e reparti e che funga da punto di riferimento diretto per gli amministratori e per il territorio. Notoriamente, allo stato attuale è contemplata una Direzione medica a scavalco con l’ospedale di Arco, quando due primariati (ortopedia e radiologia) sono invece “condivisi” con quello di Cles: una situazione che in un certo modo diventa il simbolo di un’organizzazione di complicata comprensione, oltre che di discutibile efficacia. Nel momento in cui risultasse difficile l’introduzione nel breve periodo di tale figura, suggeriamo la costituzione di un nucleo ristretto di coordinamento (anche chiedendo la collaborazione dei primari e delle altre figure apicali) deputato a individuare sintesi e soluzioni condivise al cospetto di accurati approfondimenti: questo team potrebbe certamente offrire le auspicate opportunità di crescita e costituire un elemento di dialogo costruttivo sia per l’Azienda che per il territorio”;
nel corso della fase più acuta della pandemia da Covid-19, così come gli altri centri sanitari del Trentino, l’ospedale di Tione di Trento ha adattato la propria struttura e organizzazione per far fronte al drastico aumento dei casi di persone affette dal virus che abbisognavano di cure mediche in ambito ospedaliero, in questo dando eccellente prova di sé. In particolare risulta che a partire dalla seconda settimana di marzo a Tione siano stati allestiti ed aperti un reparto covid dedicato e un’area pronto soccorso Covid, rimasti operativi l’uno fino alla prima settimana di maggio e il secondo alla metà dello stesso mese;
il 31 marzo, nel corso della conferenza stampa quotidianamente allestita dalla Provincia Autonoma di Trento per informare in merito all’evoluzione dell’epidemia da Covid 19 sul territorio trentino, il dottor Egidio Dipede, primario di Medicina e Pronto Soccorso dell’ospedale di Tione, aveva dato conto del modo in cui il suo nosocomio aveva affrontato la crisi, esprimendosi come segue:“Noi ci siamo trovati di fronte ad un incremento geometrico di pazienti che arrivavano al Pronto Soccorso di Tione, e sulla base di questa pressione abbiamo attivato una serie di riorganizzazioni della struttura. L’ospedale è cambiato, ed è cambiato completamente in 24 ore; grazie a tutti gli operatori che si sono prodigati in maniera esemplare, abbiamo realizzato 2 reparti Covid. Inoltre si è riusciti a riorganizzare il vecchio Pronto Soccorso per creare 2 accessi di Pronto Soccorso separati, uno per malati Covid e uno non Covid” (Oltre 500 casi nelle Giudicarie parla il dottor Dipede: «Così abbiamo affrontato l’emergenza», l’Adige.it – 01 aprile 2020);
nel corso della medesima conferenza stampa Dipede aveva anche illustrato nei dettagli le modifiche strutturali e operative approntate a tempo di record nell’ospedale tionese: “Una intera ala dell’ospedale di Tione è stata dedicata ai pazienti Covid con un efficace isolamento e una gestione più sicura per gli operatori; abbiamo usato i letti dell’area chirurgica, che ha sospeso le proprie attività su indicazione dell’Azienda Sanitaria Provinciale, in modo che abbiamo potuto ricavare 16 posti al terzo piano, con tutto il personale di chirurgia che ha cambiato lavoro e si è dedicato a una quota di malati Covid. Inoltre nell’area medicina abbiamo ricavato altri 17 letti sui quali – grazie al lavoro dei nostri medici anestesisti e rianimatori – abbiamo potuto costruire anche un supporto ventilatorio non invasivo (12 letti attrezzati su 17) in molti casi con un pallone che aiuta la respirazione a pressione positiva in modo non avvertito, con una specie di casco da palombaro; in altri casi abbiamo allestito letti con ventilatori con pressioni maggiori, su malati più fragili” (Oltre 500 casi nelle Giudicarie parla il dottor Dipede: «Così abbiamo affrontato l’emergenza», l’Adige.it – 01 aprile 2020);
secondo i dati forniti da Dipede, alla data del 31 marzo l’ospedale di Tione assisteva contemporaneamente ricoverati 33 malati, inoltre era stata allestita un’area d’attesa da 14 posti letto dove i malati in attesa dell’esito del tampone potessero sostare in sicurezza. La pressione sulla struttura sanitaria giudicariese era stata grande, dato che dalla metà alla fine del mese di marzo i posti letto disponibili erano sempre stati tutti occupati, per una sessantina di pazienti trattati dei quali 20 dimessi al 31 marzo, mentre alla stessa data il totale dei casi Covid segnalati in Giudicarie era attorno alle 500 unità;
in considerazione di quanto riportato, appare chiaro come le richieste avanzate dagli amministratori delle Valli Giudicarie per il pieno rispetto degli impegni contenuti nel protocollo d’intesa firmato il 26 aprile 2016 dalla Provincia Autonoma di Trento, dall’Azienda Provinciale per i Servizi Sanitari e dalla Comunità di Valle delle Giudicarie siano del tutto condivisibili, così come appaiono esserlo la richiesta di sviluppare un’analisi della funzionalità di tutte le unità operative interne all’ospedale e quella di dotare il nosocomio tionese di una figura professionale dedicata in via esclusiva al coordinamento generale della struttura;
in questi ultimi anni, ma anche nell’ultimo difficile periodo caratterizzato dalla pandemia da Covid-19, la popolazione delle Giudicarie e il personale sanitario che opera su quei territori hanno dimostrato grande disponibilità e senso di responsabilità nei confronti delle richieste provenienti dall’Apss, non ricevendo in cambio il completamento di quanto, accordi alla mano, avrebbero avuto diritto. In ragione di ciò sarebbe incomprensibile che la Provincia Autonoma di Trento scegliesse di restare sorda rispetto alle richieste che giungono dalle Giudicarie in merito alla sorte del loro ospedale di valle;
tutto ciò premesso il Consiglio impegna la Giunta provinciale
- in linea generale a confermare tutti gli impegni sottoscritti nel protocollo d’intesa sottoscritto a Tione di Trento in data 26 aprile 2016 dalla Provincia Autonoma di Trento con la Comunità di Valle delle Giudicarie e l’Azienda Provinciale per i Servizi sanitari;
- a dare inizio ai lavori di ristrutturazione per l’espansione del reparto di ortopedia dell’ospedale di Tione di Trento entro e non oltre il 31 dicembre 2020;
- a prevedere forme di incentivazione economica diretta o indiretta nei confronti dei medici anestesisti che si impegnino a operare in maniera continuativa nella struttura ospedaliera di Tione di Trento per un periodo di almeno 5 anni;
- a sviluppare un’analisi della funzionalità di tutte le unità operative interne all’ospedale di Tione di Trento entro e non oltre il 31 dicembre 2020;
- a dotare l’ospedale di Tione di Trento di una figura professionale esclusivamente dedicata al coordinamento generale della struttura.
2 Replies to “Sanità periferica. In Consiglio provinciale una mozione per mantenere gli impegni presi coi giudicariesi sull’ospedale di Tione!”