Considerazioni sulle tesi di Paolo Morando (Il T): il rischio di colpire chi svela, non chi nasconde

Con un editoriale di Paolo Morando, Il T torna a prendersela con il Movimento 5 Stelle, usandolo come comodo capro espiatorio per riversare su di esso le colpe strutturali del sistema politico e mediatico italiano. È una dinamica ormai abituale: quando emergono tensioni tra informazione, potere e giustizia, si preferisce attaccare chi denuncia piuttosto che interrogarsi sulle distorsioni profonde che rendono fragile la nostra democrazia.

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Mafia dei pascoli. Cronaca di un illecito diffuso e annunciato

In questi giorni, dopo che l’operazione Transumanza ha portato a numerosi provvedimenti di obbligo di dimora, sospensioni d’attività e perquisizioni e dimostrato l’esistenza di attività criminose con ramificazioni tra nord e sud Italia, è salito alla ribalta il caso della mafia dei pascoli, ovvero il sistema costruito da soggetti in odore di criminalità per truffare l’Unione Europea intascando milioni di euro per attività di pascolo mai realizzate. La scoperta, in realtà per niente nuova, riguarda l’estensione di questo modello operativo anche in Trentino. Ebbene, in tempi non sospetti il M5S aveva lanciato l’allarme su questi fenomeni, ma come al solito la politica trentina aveva preferito non vedere, non sentire e non parlare.

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Dopo 5 anni di tira e molla, Lega e SVP si rifiutano persino di discutere dell’istituzione dell’Osservatorio sulla criminalità in Trentino-Alto Adige

Oggi, 20 settembre 2023, nel corso della riunione dei capigruppo del Consiglio regionale, Lega e SVP hanno imposto di non trattare il disegno di legge 26 sull’Osservatorio contro la criminalità organizzata in Trentino-Alto Adige. Si tratta dell’ultimo e definitivo atto dietro al quale la maggioranza si è rifugiata per nascondere la propria colpevole inazione nei confronti della mafia in Trentino.

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Osservatorio criminalità organizzata. La sintesi dei pareri raccolti nel corso delle audizioni sul disegno di legge regionale del M5S

Quella odierna rappresenta l’ultima possibilità di vedere istituito in Trentino-Alto Adige/Südtirol come del resto già avvenuto praticamente in tutta Italia. Dopo averla indecorosamente sabotata per oltre 4 anni, Lega e SVP sono orientate a respingere la proposta di legge, e questo nonostante tutte le autorità e gli esperti auditi a proposito del disegno di legge abbiano espresso parere positivo rispetto alla sua istituzione. La cronaca giudiziaria di questi anni, sia in Trentino che in Alto Adige dimostra come la criminalità organizzata sia presente ed operi nella nostra Regione. Rifiutarsi di mettere in atto azioni volte a contrastare le infiltrazioni criminali nel tessuto sociale ed economico trentino e altoatesino dimostra una volta di più come le destre che governano in Regione e nelle due Province autonome siano completamente sprovviste di senso civico e della volontà di garantire la legalità, dato che con le loro azioni aiutano nei fatti le mafie ad estendere i loro tentacoli nelle nostre terre, aggravando il problema e rendendolo sempre più difficile da contrastare ed estirpare

di Alex Marini e Diego Nicolini

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Nel 2020, dopo aver tentato invano la strada in seno al Consiglio provinciale di Trento, il M5S ha promosso una serie di iniziative per istituire un osservatorio sulla criminalità organizzata a livello regionale. 

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In Trentino-Alto Adige niente legge sui beni confiscati alle mafie. Lega-PATT-SVP continuano a fare il gioco della criminalità organizzata!

Oggi, 19 aprile 2023, in sede di Consiglio regionale la maggioranza Lega-SVP-PATT, ha bocciato la proposta di legge del M5S riguardante gli interventi per la valorizzazione e il riutilizzo dei beni confiscati alla criminalità organizzata.

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Antimafia. La maggioranza regionale rifiuta di portare in Aula il disegno di legge sull’osservatorio sulla criminalità

Giovedì 16 febbraio, in sede regionale, il Disegno di Legge 26, riguardante l’osservatorio sulla criminalità organizzata è stato respinto senza appello. La maggioranza ha scelto di non passare nemmeno alla discussione articolata per cui niente dibattito nel merito della proposta e niente possibilità di illustrare gli emendamenti.

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Infiltrazioni criminali nel tessuto socio-economico locale. La Provincia dice no all’attivazione di percorsi partecipati e di un’assemblea civica nel comune di Lona Lases

Con le condanne comminate il 19 dicembre 2022 dal Tribunale di Trento nell’ambito del “Processo Perfido” che fanno seguito a quelle del maggio scorso, la maggioranza provinciale ha pensato bene di ricordare a tutti il suo profondo disinteresse (per non dire avversione…) verso il tema della lotta alla mafia in Trentino. Ecco allora che dal presidente Fugatti è arrivato un parere negativo, senza alcuna motivazione, alla proposta di ordine del giorno del M5S per istituire percorsi partecipativi volti a consentire ai cittadini di Lona-Lases di comprendere e risolvere le problematiche sociali alla base delle contaminazioni mafiose che paiono essere all’origine della difficoltà a formare un nuovo Consiglio comunale in quel territorio. Visti i precedenti, la bocciatura della proposta da parte di Fugatti non causa nessuna sorpresa. Lascia solo un po’ di amaro in bocca per i comportamenti tenuti da coloro i quali in teoria sarebbe lecito attendersi tutela della cittadinanza di fronte alle infiltrazioni criminali.

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Nuova operazione antindrangheta coinvolge il Trentino: fino a quando i politici locali continueranno a far finta di non vedere?

È di questi giorni una nuova operazione delle forze dell’ordine che sta scoperchiando una presunta rete ndranghetista diffusa fra Veneto, Lombardia e Trentino-Alto Adige, attiva nel riciclaggio di denaro sporco, delle false fatturazioni e che avrebbe cercato di mettere sotto controllo appalti pubblici, il tutto, naturalmente, tramite l’utilizzo del metodo mafioso. A quanto risulta sono già stati effettuati 4 arresti e posti sotto sequestro beni per circa 9 milioni di euro. 

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Criminalità in Trentino. Avviata e conclusa la discussione sull’istituzione dell’Osservatorio: la maggioranza respinge la proposta

Dopo tre anni di attesa oggi era il giorno della verità. E la verità è semplice: la maggioranza provinciale non ha intenzione di fare alcunché di concreto per combattere le infiltrazioni in Trentino. 

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Salvini e la destra, ipocriti su giustizia e lotta alla criminalità!

di Maurizio Dal Bianco, candidato M5S, Camera dei Deputati, Collegio uninominale di Rovereto e Collegio plurinominale, e Alex Marini, consigliere provinciale trentino per il M5S

Su Giustizia e lotta alla criminalità la destra italiana continua a dimostrarsi estremamente ipocrita. Un assaggio concreto di tale atteggiamento lo abbiamo avuto in questi giorni. In visita proprio in Trentino, Matteo Salvini, ha predicato l’aumento della repressione verso la bassa manovalanza criminale e il ritorno della naja per tutti (il suo socio Silvio B. invece si vanta di averla abolita… peccato menta pure lui), nel frattempo, mercoledì 7 settembre, i suoi parlamentari, assieme a quelli di tutte le altre forze politiche, si sono opposti alla richiesta del M5S di calendarizzare e approvare la norma sull’ergastolo ostativo per mafiosi e terroristi, per i quali, grazie a questa bravata “garantista” da novembre potrebbero spalancarsi le porte delle carceri. La logica di questa gente è sempre la stessa: i ladruncoli vanno puniti (e intendiamoci, se delinquono è giusto), mentre i boss e chi ruba milioni di euro, cioè in genere i mandanti e i capi dei piccoli criminali, vanno tutelati, difesi e vezzeggiati. 

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