PFAS nella Valle del Chiese: aria fritta in cambio di trasparenza

Giovedì sera, il portentoso ufficio stampa della Provincia autonoma di Trento è riuscito a sfornare un comunicato carico di aria fritta, ripreso acriticamente da tutte le testate giornalistiche locali, che nemmeno i migliori chimici della DuPont e della Miteni messi insieme sarebbero stati in grado di produrre (leggere per credere: comunicato n.1478 del 29.05.2025).
Si parla di simulazioni, sinergie, studi programmati, ma le risposte alle domande fondamentali continuano a mancare, a distanza di anni dalla scoperta della contaminazione da PFOS nella falda della Valle del Chiese.

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PFAS: terzo rinvio in sei mesi. L’amministrazione provinciale continua a nascondere lo studio sulla contaminazione della falda tra Storo e Condino

Lo scorso 29 aprile, la Provincia autonoma di Trento ha comunicato il terzo differimento consecutivo della risposta alla mia richiesta di accesso agli atti sull’inquinamento da PFAS tra Condino e Storo. La nuova scadenza, ora fissata al 31 maggio, rappresenta l’ennesimo rinvio dopo quelli del dicembre 2024 e del marzo 2025.

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Piana di Storo: PFOS in calo ma sulle cause si brancola ancora nel buio

È di questi giorni una risposta della Provincia ad un’interrogazione del M5S tramite la quale si chiedevano aggiornamenti sull’inquinamento da PFOS riguardante la falda acquifera sottostante la piana di Storo. La contaminazione registrata nel 2021 appare in calo rispetto al 2020, riportandosi su livelli simili a quelli registrati nel 2019. Bene, ma se la fonte degli inquinanti è inerte appare strano che si siano registrate variazioni nell’ultimo triennio. Non si sa poi ancora nulla sulle origini degli PFOS, un dato senza il quale è impossibile sperare di venire a capo dell’inquinamento presente in falda. Ci viene promesso che le analisi specifiche per individuare l’origine degli PFOS saranno attivate nel 2022. A più di 4 anni dalla scoperta della contaminazione ci viene da dire “meglio tardi che mai”.

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Bypass ferroviario di Trento. La maggioranza provinciale rifiuta di tutelare le sorgenti e il sonno dei trentini

Una maggioranza sorda e cieca ai bisogni dei trentini e ormai totalmente avulsa su se stessa ha rifiutato oggi di mettere in atto i più elementari interventi di verifica sulla tutela delle oltre 200 fonti d’acqua minacciate dal progetto di potenziamento ferroviario che interesserà l’area urbana di Trento. Non contenta la stessa maggioranza si è anche rifiutata di velocizzare la posa di barriere volte alla mitigazione della rumorosità dei treni su tutto il percorso ferroviario che sarà interessato da un aumento esponenziale dei convogli, mostrando tutto il proprio disprezzo verso coloro che, volenti o nolenti, vivono nei pressi delle tratte ferroviarie. Quando chi siede in maggioranza, pur di ribadire il proprio potere, non esita a far strame dell’interesse della popolazione è segno che si è ridotta la democrazia ad un mero esercizio muscolare i cui effetti deleteri sono ormai sotto gli occhi di tutti.

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Presentata interrogazione per verificare la situazione dell’inquinamento da Pfas nel bacino del fiume Chiese

Qual’è la situazione aggiornata in merito alla diffusione di sostanze perfluoroalchiliche (Pfas) nel bacino del Chiese e nelle acque della falda che si estende fino al lago d’Idro? Questa è la domanda che ho posto in una mia recente interrogazione alla giunta provinciale di Trento.

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Attività di settembre 2020 – Newsletter n° 23

Nonostante la solita campagna di disinformazione il referendum sul taglio dei parlamentari ha visto la vittoria schiacciante del Sì. Avendo fatto personalmente campagna a favore del referendum costituzionale sul taglio dei parlamentari, non posso che essere contento di che i cittadini abbiano voluto confermare una riforma giusta, attesa da decenni, promossa e sostenuta con forza dal M5S. Ora l’auspicio è che si apra una stagioni di riforme della Costituzione utilizzando lo stesso metodo: modifiche puntuali su singoli argomenti che consentano ai cittadini di esprimersi su singoli questioni secondo la logica binaria che dovrebbe caratterizzare ogni quesito referendario.

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