Lavoro. Il M5S sollecita la Provincia a verificare e garantire la sicurezza dei lavoratori trentini in condizioni di caldo estremo

Il M5S esprime la massima solidarietà all’operaio trentatreenne che si è sentito male ieri a Riva del Garda mentre stava svolgendo le sue mansioni ad una temperatura percepita di oltre 40 gradi (ce n’erano 38 ad un’umidità dell’82%). 

Quello che è accaduto non trova giustificazione alcuna. I lavoratori non possono essere sfruttati fino all’esaurimento delle forze, per poi essere rimpiazzati. Ci sono dei limiti alle condizioni nelle quali è possibile operare in sicurezza e vanno rispettati.

Purtroppo abbiamo buone ragioni per credere che il caso di Riva non sia unico nel suo genere. Di norma non si dovrebbe lavorare in ambienti nei quali le temperature al chiuso superino i 28° centigradi, con umidità fuori dal range del 40-60%, mentre per quanto riguarda il lavoro all’aperto bisogna tener conto della tipologia di lavoro e delle caratteristiche di umidità dell’aria, temperatura, insolazione e ventilazione. Di fatto appare chiaro come i valori registrati ieri a Riva fossero fuori dal range nel quale era opportuno lavorare all’aperto, ragion per cui il malore dell’operaio risulta essere la conseguenza prevista e prevedibile delle condizioni di lavoro stesse.

Il M5S ritiene che la salute e la dignità di chi lavora vadano salvaguardate. Per questo motivo in data odierna ho provveduto a depositare un’interrogazione urgente al Consiglio provinciale, chiedendo di riferire su quali controlli siano stati effettuati sulle condizioni di lavoro in Provincia e come si intenda procedere in futuro a tutela di chi esercita la propria attività in condizioni climatiche estreme.

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Segue testo integrale dell’interrogazione 4735/XVI del 24 agosto 2023 “Controlli sui luoghi di lavoro in relazione alle temperature elevate”

Risulta che verso le ore 15.00 del 23 agosto 2023, un operaio trentatreenne di origine georgiana abbia accusato un grave malore mentre stava lavorando all’interno di un cantiere edile a Riva del Garda. Il lavoratore è stato soccorso e trasportato all’ospedale Santa Chiara di Trento dove risultava ancora ricoverato al momento del deposito del presente atto (Operaio ridotto in fin di vita da un colpo di calore mentre lavora su un ponteggio a Trento: ricoverato in gravissime condizioni – Il Fatto Quotidiano Online – 24 agosto 2023);

le cause del grave malore avvertito dal lavoratore sarebbero da attribuirsi alle condizioni nelle quali lui e i suoi colleghi erano costretti ad operare: nel pomeriggio del 23 agosto a Riva del Garda la temperatura si aggirava sui 38 gradi centigradi con un tasso di umidità sopra l’80% mentre la temperatura percepita superava i 40 gradi;

risulta all’interrogante che a fronte di dette condizioni climatiche lo svolgimento di lavori pesanti e di fatica ponga serissimi rischi per la salute, con elevata possibilità del verificarsi di colpi di calore, i quali possono dare luogo a fenomeni quali, rallentamento del battito cardiaco, astenia, sudorazione profusa, svenimento, stato confusionale, crampi muscolari, edema;

la Lettera circolare della Direzione centrale INAIL del 02/07/2021, a firma del Dott. Orazio Parisi, avente a oggetto “tutela dei lavoratori – stress termico ambientale”, recita quanto segue:In considerazione dei rischi cui risultano esposti i lavoratori in conseguenza delle condizioni microclimatiche della stagione estiva, caratterizzata da temperature particolarmente elevate, d’intesa con il coordinamento tecnico delle Regioni, si segnala l’opportunità di intensificare le azioni di prevenzione del rischio da stress termico, con particolare riferimento ai cantieri edili e stradali, all’agricoltura e al florovivaismo, anche attraverso iniziative di sensibilizzazione e comunicazione da condividersi nell’ambito dei Comitati di coordinamento regionali e provinciali, ex art. 7, d.lgs. n. 81/2008. Tali iniziative potranno richiamare i contenuti della circolare 18 maggio 2021 “Sistema operativo nazionale di previsione e prevenzione degli effetti del caldo sulla salute – Attività 2021 in relazione all’epidemia COVID-19” con cui il Ministero della Salute, anche per l’anno in corso, ha fornito indicazioni per la gestione e le prevenzione degli effetti conseguenti a ondate di calore, gli indirizzi per la valutazione dei rischi da stress termico e per l’individuazione delle possibili misure di mitigazione la cui documentazione è consultabile alla Sezione “Microclima” del Portale Agenti Fisici, nonché i contenuti del progetto worklimate. Nel corso delle predette iniziative, sarà inoltre rappresentata la possibilità per le aziende di aderire a quanto previsto dall’INPS – Messaggio n. 1856 del 03/05/2017 (“le temperature eccezionalmente elevate (superiori a 35°), che impediscono lo svolgimento di fasi di lavoro in luoghi non proteggibili dal sole o che comportino l’utilizzo di materiali o lo svolgimento di lavorazioni che non sopportano il forte calore, possono costituire evento che può dare titolo alla CIGO”. Attesi gli obblighi in materia di valutazione dei rischi, con riferimento specifico al settore dell’edilizia, nel Titolo IV del d.lgs. n. 81/08 sono previste precise responsabilità a carico dei coordinatori e dei datori di lavoro desumibili dagli art. 92 e 96, oltre che dall’allegato XV. Il personale ispettivo dell’INL, nel corso dell’attività ispettiva in materia di salute e sicurezza, nei settori di competenza previsti dall’art. 13 del d.lgs. n. 81/08, presterà particolare attenzione ai rischi derivanti per i lavoratori dall’innalzamento delle temperature ed alle misure adottate al fine di garantire l’incolumità dei lavoratori nel rispetto di quanto previsto dal citato d.lgs. n. 81/08, tenuto conto dell’analisi e valutazione dei rischi aziendali e del programma di sorveglianza sanitaria redatto dal Medico competente, nonché delle indicazioni tecniche e linee guida sopra richiamate.”;

l’interrogante ritiene che quanto accaduto a Riva del Garda non trovi giustificazione alcuna. I lavoratori non possono essere costretti ad operare in condizioni estreme se non adeguatamente protetti, sia da procedure dedicate all’occasione lavorativa, che da organizzazione del lavoro nella fattispecie di presenza di calore estremo e anomalo, fornendo se necessario turnazioni alla esposizione, possibilità di zone d’ombra e acqua fresca, oltre a poter contare una eventuale sospensione del lavoro. Si rileva come anche i coordinatori debbano entrare nel merito e sospendere il lavoro per motivi di sicurezza, così come nel loro mandato operativo e tutelante. Ci sono dunque dei limiti alle condizioni nelle quali è possibile operare in sicurezza e vanno rispettati;

l’interrogante ritiene ci siano buone ragioni per credere che il caso di Riva non sia unico nel suo genere in Trentino. Per questo sollecita la Provincia a fare chiarezza in merito ai controlli e alle verifiche effettuate sugli ambienti e sui cantieri di lavoro che ricadono sotto la sua competenza, e a mettere in campo con solerzia risorse necessarie a verificare e in caso a garantire la salute dei lavoratori che operano in Trentino;

tutto ciò premesso, si interroga il presidente della Provincia per sapere

  1. quali e quanti controlli siano stati effettuati dalle autorità pubbliche operanti in Trentino al fine di garantire la salute e la sicurezza dei lavoratori nella nostra Provincia nel periodo estivo a fronte del verificarsi delle prevedibili condizioni climatiche estreme delle quali si è avuto riscontro nell’estate 2023;
  2. se ritenga di disporre in maniera celere le opportune comunicazioni per la prevenzione delle condizioni di rischio per la salute sui luoghi di lavoro e le apposite verifiche in modo da scongiurare il verificarsi di altri eventi simili a quello che ha avuto luogo in data 23 agosto 2023 a Riva del Garda;
  3. se ritenga di dotare gli organi preposti al controllo delle condizioni di sicurezza sul lavoro delle risorse umane e delle dotazioni strumentali sufficienti per effettuare le verifiche sulla sicurezza dei lavoratori in condizioni climatiche estreme.

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