Ciclovia del Garda. Cronaca di una frana annunciata: le interrogazioni del M5S sono ancora senza risposta

Dopo l’interrogazione parlamentare di Ilaria Fontana del 7 agosto 2023 e l’interpellanza del deputato Enrico Cappelletti del 26 ottobre 2023 (2-00252) e prima della devastante frana che ha determinato la chiusura della Gardesana Occidentale SS45 del 18 dicembre 2023, anche l’ex ministro dell’ambiente Sergio Costa, con il supporto di altri 5 deputati del M5S, ha presentato un atto politico sulla scellerata scelta di realizzare una ciclovia a sbalzo sul versante roccioso che sovrasta la costa nord-occidentale del lago di Garda.

Con il terzo atto della serie di interrogazioni del M5S è stato chiesto al Governo se intenda assicurare che la realizzazione dell’opera avvenga senza arrecare impatti intollerabili sull’ambiente e sugli ecosistemi e nel pieno rispetto della normativa per le zone ad elevato rischio geologico e se intenda valutare l’implementazione di un progetto di viabilità mista tra pista ciclabile e battelli, al fine di tutelare l’ecosistema del lago di Garda e sostenere l’economia dei suoi territori.

Coerentemente con il rigore antidemocratico che caratterizza il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Matteo Salvini e con le sue dichiarazioni riguardanti l’ideologia applicata all’ambiente, al 9 gennaio 2024, tutti gli atti sono senza risposta.

* * * * *

Segue il testo integrale dell’interrogazione 4/01895 a prima firma di Sergio Costa del 16 novembre 2023:

Firmatari: Sergio Costa, Valentina Barzotti, Enrico Cappelletti, Ilaria Fontana, Patty L’Abbate e Daniela Morfino. —
Al Ministro dell’ambiente e della sicurezza energetica, al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti. — Per sapere – premesso che:

il progetto in corso di valutazione riguardante la realizzazione della Ciclovia del Garda, che mira a costruire una pista ciclabile che comprenda l’intero perimetro del lago presenta, allo stato attuale, numerose criticità in ambito di legittimità, sicurezza, impatto ambientale, costi pubblici, consumo del suolo ed economia del territorio;

lo scopo dell’opera, invece, dovrebbe essere racchiuso nella promozione di un turismo economicamente ed ecologicamente sostenibile, nonché nella valorizzazione dell’inestimabile risorsa naturale rappresentata dal lago di Garda;

è stato stimato che i costi di realizzazione ammonterebbero alla spropositata cifra di 344 milioni di euro, di cui si prevede un aumento effettivo del 300 per cento, per un tracciato di 160 chilometri, senza contare i costi di manutenzione, particolarmente alti a causa della particolare morfologia del luogo;

i 7 diversi tipi di litologie presenti nel luogo, individuate nell’indagine preliminare geotecnica e idrogeologica commissionata dal comune di Malcesine rendono «imprevedibile e non riducibile a zero» il rischio di frane lungo il percorso della ciclabile;

tutto l’Alto Garda, infatti, è area ad elevato rischio geologico, con penalità 4, massimo grado, quindi vi è vietata ogni tipo di attività di trasformazione urbanistica ed edilizia, salvo che l’opera non risulti in nessun modo delocalizzabile;

l’opera risulta delocalizzabile su acqua, tramite il sistema di battelli già esistente sul lago, il che rende l’esecuzione del progetto ad avviso degli interroganti illegittima;

tutto il Garda, inoltre, è situato in area sismica rischio 2 (medio-alto);

l’intera opera, pur con scopi legati alla sostenibilità ambientale, avrebbe invece un enorme impatto sull’ecosistema: basti pensare alla realizzazione di pensiline metalliche a sbalzo, ancorate nella roccia a strapiombo sul lago, con una larghezza prevista di 3,5 metri e distaccate dalla parete di 1 metro, da realizzare tramite trivellazioni, scassi e getti di cemento armato;

un investimento totalmente dedicato al cicloturismo nel luogo non appare sinergico con le attuali imprese per lo spostamento di piacere sul lago, come quelle dei battelli, bensì andrebbe in competizione con esse;

sia la disciplina normativa, sia la logica economica invitano a prevedere un’alternativa mista di pista ciclabile e vie su acqua, un progetto unico in Europa, in modo da potenziare due rami dell’economia locale e scongiurare i maggiori rischi, sostituendo i tratti più pericolosi della ciclabile con rotte via acqua, in particolare i tratti fra Limone e Riva del Garda, fra Navene e Torbole e gli attraversamenti dei grandi comuni come Malcesine, Garda, Desenzano, Salò e Tuscolano Maderno;

in merito alle criticità del progetto di cui in premessa sono state già presentate l’interrogazione Fontana Ilaria n. 4-01490 e l’interpellanza Cappelletti n. 2-00252, alle quali al momento il Governo non ha dato riscontro –:

se i Ministri interrogati intendano assicurare che la realizzazione dell’opera avvenga senza arrecare impatti intollerabili sull’ambiente e sugli ecosistemi e nel pieno rispetto della normativa per le zone ad elevato rischio geologico;

se i Ministri interrogati intendano valutare l’implementazione del menzionato progetto di viabilità mista tra pista ciclabile e battelli, al fine di tutelare l’ecosistema del lago di Garda e sostenere l’economia dei suoi territori.
(4-01895)

3 Replies to “Ciclovia del Garda. Cronaca di una frana annunciata: le interrogazioni del M5S sono ancora senza risposta”

  1. Buongiorno Mi piacerebbe pensare che almeno una parte delle motivazioni andassero, se non a fermare, almeno variare il percorso della ciclovia sul lago d’Idro (tratto Idro-Anfo). Motivi già portati alla attenzione generale incluso Sindaco di Idro. Grazie Cattivelli Ing.Claudio

    Inviato da iPhone Ing.Claudio Cattivelli

    >

    1. Un paio di settimane fa ho fatto una passeggiata sulla sponda occidentale del lago d’Idro. Da Ponte Caffaro sono riuscito ad arrivare solo fino alle proprietà private sotto la curva del Liparú. Ci sono molti passaggi deturpati da precedenti opere di urbanizzazione mentre la posa dei tubi a volte avviene all’interno del bacino idrico. Effettivamente si potrebbe pensare a delle opere di rinaturazione approfittando del passaggio del condotto fognario e della necessità di ripristinare le aree demaniali invase dalla cementificazione dei privati. Dove trovo le dichiarazioni del sindaco di Idro?

Scrivi una risposta a alexmarinim5s Cancella risposta