A oltre un anno dall’inaugurazione del ponte Bailey al confine tra Trentino e Brescia, il bilancio è amaro: quello che doveva essere un collegamento temporaneo per permettere la ristrutturazione del vecchio ponte del 1906 sembra destinato a restare l’unica infrastruttura realmente funzionante sul fiume Caffaro. Una soluzione di emergenza che, tra ritardi, contenziosi, progettazioni bloccate e interrogazioni consiliari, si sta trasformando in una (costosa) permanenza.
Il 15 maggio 2024, il ponte provvisorio veniva aperto al traffico in pompa magna: un’inaugurazione con autorità trentine e bresciane, conferenze stampa entusiaste e promesse di riqualificazione imminente del ponte storico. Ma, come molti prevedevano già allora, la realtà si sta rivelando ben diversa.
Grazie all’interrogazione 2704 della consigliera lombarda Paola Pollini (M5S), presentata nell’aprile 2025 e alla quale l’assessora lombarda alle opere pubbliche Claudia Maria Terzi ha risposto il 4 luglio scorso, abbiamo finalmente ottenuto alcuni aggiornamenti ufficiali. Aggiornamenti che confermano le peggiori previsioni ovvero che il ponte Bailey da soluzione temporanea è diventato la nuova normalità
Il contratto di noleggio iniziale del ponte provvisorio – 9 mesi – è stato già abbondantemente superato. Alla data del 10 maggio 2025 erano stati spesi circa 344.000 euro per la struttura. Oggi è in corso un nuovo contratto annuale di noleggio, che lascia intuire chiaramente l’assenza di alternative a breve termine.
Il restauro del ponte storico, infatti, è ancora in fase progettuale: non esiste un cronoprogramma definito, e le ipotesi progettuali sono state rallentate da pareri della Soprintendenza, richieste di nuove autorizzazioni, incertezze sulla conservazione delle travi reticolari e ipotesi – nemmeno escluse – di demolizione e rifacimento ex novo. Uno scenario che riapre l’iter da capo e allunga ulteriormente i tempi.
La rotonda che non c’è
Nel frattempo, la famigerata “rotonda quadrata asimmetrica”, progettata per collegare il nuovo ponte costruito nel 2017 ma rimasto inutilizzabile, è ancora bloccata. L’opera è di competenza del Comune di Bagolino, ma il contenzioso con l’impresa appaltatrice ha congelato tutto: nessun protocollo d’intesa è stato siglato per sbloccare la situazione, nessun cantiere è stato riaperto.
Ricordiamo che il ponte nuovo del 2017 – costato milioni – è inutilizzabile per mezzi pesanti a causa di un errore di progettazione nella viabilità d’accesso, un problema noto da anni ma mai risolto.
Sullo sfondo, le indagini della Corte dei Conti, sia lombarda che trentina, continuano a fare da cornice inquietante. Sotto la lente non solo i costi del ponte provvisorio, ma anche quelli del nuovo ponte mai entrato in funzione. Il Comune di Bagolino aveva anche avviato un procedimento tecnico in sede civile per accertare la qualità dell’opera e le responsabilità tecniche e progettuali, ma, secondo Regione Lombardia, non si registrano evoluzioni .
In una vicenda che mescola mala gestione amministrativa, progettazione inadeguata, scarico di responsabilità e assenza di trasparenza, a farne le spese sono, come sempre, i cittadini. Quelli che ogni giorno devono attraversare un ponte nato come tampone e ormai promosso a infrastruttura permanente.
Le promesse di “adeguamento del ponte storico” si stanno trasformando in un’illusione lontana. La “rotonda quadrata asimmetrica” è rimasta solo un oggetto misterioso nei documenti tecnici e nei titoli dei giornali. E intanto si continua a spendere denaro pubblico per il noleggio di una struttura che doveva servire solo per pochi mesi.
Tenere traccia di questi passaggi è oggi più che mai necessario e per questo è stata essenziale anche l’interrogazione di Paola Pollini. Perché l’(in)efficienza delle istituzioni si misura anche (e soprattutto) nella gestione delle piccole, grandi opere locali.


Tutto ciò è schifoso….Sarà mai possibile che nel 2020 in Italia non si è in grado di costruire un ponte dritto lungo 30m? Andrà a finire che il “costo noleggio del ponte provvisorio” sarà più alto della rotonda, e chi ha sbagliato la progettazione del primo ponte non pagherà nulla.