Lago d’Idro: un progetto anacronistico che tradisce Costituzione e futuro

Nei giorni scorsi, successivamente alla visita istituzionale della Terza Commissione del Consiglio provinciale di Trento al lago d’Idro, ho ritenuto importante fare il punto della situazione sotto il profilo giuridico e civile. L’obiettivo è fornire un ulteriore contributo che possa essere utile alla discussione conclusiva che la Commissione sarà chiamata a svolgere nelle prossime settimane, al termine del lungo iter di trattazione della petizione lanciata dall’associazione Amici della Terra Lago d’Idro e Valle Sabbia nel settembre del 2024 (4/XVII – Gestione dell’acqua del lago d’Idro).

Con la lettera che segue, pubblicata su “Il T Quotidiano” domenica 5 ottobre, voglio stimolare riflessione e dibattito tra chi ha a cuore il futuro del lago e del fiume Chiese.

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Progetto della diga del Vanoi. Dissonanza cognitiva o palese presa in giro degli elettori?

Nella primavera del 2023, prendendo spunto dalla notizia pubblicata da Cristian Zurlo sul sito di informazione locale La Voce del NordEst, il M5S trentino apriva il dibattito in sede politica sulla controversa decisione di finanziare la progettazione della diga del Vanoi con fondi del PNRR e sulla tacita complicità della Provincia di Trento al fine favorire lo svolgimento senza intoppi delle procedure di affidamento dell’incarico progettuale.

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Dragaggio del bacino artificiale di Cimego. Il M5S interroga la Provincia sulle modalità di svolgimento delle operazioni

Nelle ultime settimane ho ricevuto numerose segnalazioni sulla torbidità delle acque del fiume Chiese nel tratto che va dalla centrale di Cimego al lago d’Idro. Si tratta di un fenomeno causato dalle operazioni di dragaggio dell’invaso, un‘operazione di per sé utile e necessaria ma il cui timing è completamente sbagliato. Per quanto diluito sia il limo, infatti le acque del Chiese hanno assunto un evidente colore grigiastro andando a finire direttamente nel lago d’Idro proprio nel bel mezzo del periodo di massimo interesse turistico. Come si capisce, ciò causa danno all’economia della Valle del Chiese e dei territori limitrofi e denota una grave mancanza di coordinamento fra le varie esigenze degli attori in campo. Le stesse operazioni avrebbero potuto infatti essere svolte in un altro periodo dell’anno senza causare difficoltà a nessuno. Per noncuranza, faciloneria o altro si è invece scelto di ignorare le esigenze dei territori, a testimonianza della mancanza di rispetto nei confronti della gente che abita la Valle del Chiese. Per questo motivo l’11 agosto scorso il M5S ha depositato un’interrogazione al Consiglio provinciale di Trento (4725/XVI), tramite la quale si chiede di fare chiarezza in merito alle operazioni di HDE e di spiegare come mai non si sia scelto di evitare il conflitto tra le esigenze economico/turistiche dei territori e quelle di pulizia dell’invaso di Cimego.

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Torrente Vanoi. Diga veneta costruita in Trentino all’insaputa di Fugatti?

Nell’aprile scorso il M5S è stata la prima forza politica trentina a far cadere il velo del silenzio che gravava sulla vicenda della diga sul  torrente Vanoi, progetto da PNRR, arrivato addirittura in Gazzetta Ufficiale senza che nessuno in Provincia di Trento se ne accorgesse. O almeno così viene raccontato. Con l’interrogazione 4484/XVI del 24 aprile 2023 “Realizzazione di nuovi invasi sul torrente Vanoi in territorio trentino e informazioni ai comuni interessati e alla Provincia” la questione divenne di dominio pubblico anche in Trentino e saltò fuori che il Veneto avrebbe deciso di farsi una diga in zona di massima pericolosità, in teoria senza dire niente a nessuno e fregandosene dell’elevata franosità che caratterizza la Val Cortella. Oggi il M5S è tornato alla carica in Consiglio provinciale con un question time col quale si chiedeva che il presidente della Provincia di Trento facesse chiarezza sugli sviluppi delle interlocuzioni col Veneto e fornisse la sua versione rispetto alle interlocuzioni avute con Zaia. Dando l’ennesima prova del proprio essere diversamente coraggioso, Fugatti ha mandato avanti ancora una volta il suo vice Tonina, il quale non ha trovato di meglio che ribadire come la Provincia fosse all’oscuro di tutto. Bisognerebbe credere alla favola dei progetti per dighe giganti venete che spuntano in terra trentina senza che nessuno se ne dia per inteso insomma… Purtroppo per Tonina e Fugatti però, ci sono documenti che sembrano smentire questa versione di comodo!

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Attività di maggio 2023 – Newsletter n° 55

Care amiche, cari amici,

parto con un messaggio di servizio per informarvi che stiamo organizzando un pullman per affrontare la trasferta collettiva per la manifestazione M5S che si svolgerà a Roma sabato 17 giugno #BastaVitePrecarie. Ci sono ancora posti disponibili. Chiediamo 20 euro a testa per il viaggio in autobus (da Bolzano ore 6.00, Trento ore 6.30 e Rovereto ore 6.45), mentre per il pernottamento i partecipanti potranno organizzarsi in autonomia oppure per una soluzione collettiva in stanze doppie a 50 euro ciascuno. Ritorno con partenza da Roma dopo l’ora di pranzo. Se desiderate aggregarvi alla comitiva in partenza dalla nostra regione potete iscrivervi utilizzando questo questo form, oppure comunicando la vostra intenzione a partecipare rispondendo a questa email.

 (newsletter versione breve)

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Acqua. La Provincia si dimentica dell’emergenza siccità e respinge la proposta di rendere pubblici stanziamenti ed importi per gli interventi a tutela della risorsa idrica

In una bella intervista di Marco Ranocchiari a Corrado Oddi del Forum italiano dei movimenti per l’acqua, pubblicata il 20 maggio 2023 su Il T Quotidiano, venivano elencate una serie di raccomandazioni per costruire un nuovo modello di gestione della risorsa idrica che tenesse in considerazione gli effetti dei cambiamenti climatici e gli obiettivi della conversione ecologica. Molte di quelle raccomandazioni erano contenute in forma di proposta in un documento presentato dal M5S nel Consiglio provinciale di Trento. Ci si potrebbe aspettare che, vista l’emergenza siccità che non è stata azzerata dalle piogge di maggio, tali proposte siano state immediatamente fatte proprie dal Consiglio provinciale di Trento. Ma si sbaglierebbe. La maggioranza che comanda nella nostra Provincia ha infatti respinto al mittente le  proposte, e quel che è peggio, lo ha fatto senza fornire alcuna spiegazione.

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Emissioni inquinanti in atmosfera e dati ambientali: il M5S chiede massima trasparenza alla Provincia

In questi giorni il consigliere provinciale Alex Marini ha depositato un’interrogazione al Consiglio provinciale per chiedere siano resi pubblici e quindi consultabili i dati in possesso dei gestori di centraline e di sistemi di rilevamento automatico dell’inquinamento atmosferico, della qualità dell’aria e di altre forme di inquinamento (Interrogazione 4450/XVI).

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Acqua. La giunta provinciale dica chiaramente che fine faranno i depuratori trentini

Il M5S ha presentato un’interrogazione a risposta immediata che verrà discussa nel prossimo Consiglio provinciale, riguardo al destino del sistema integrato di depurazione provinciale, settore con i bandi pubblici in scadenza a breve, che dà lavoro a circa 250 persone in Provincia e sul quale è calato un inspiegabile silenzio.

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Inquinamento da PFAS nel Trentino sudoccidentale: si brancola ancora nel buio!

Nel dicembre scorso il M5S ha depositato un’interrogazione per fare il punto sulla situazione ormai annosa della contaminazione da PFAS della falda acquifera che corre da Borgo Chiese al Lago d’Idro, nel Trentino sudoccidentale. La risposta dell’assessore Tonina è arrivata in questi giorni. Detto in parole povere, l’attività di verifica prosegue, certezze non ce ne sono e le istituzioni sono in ritardo clamoroso anche se si parla di una situazione potenzialmente molto pericolosa per la salute dei cittadini.

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Contratto di fiume interregionale per Eridio e fiume Chiese: la Provincia di Trento dice no!

È arrivata la risposta della Provincia di Trento ad una nostra interrogazione del novembre scorso riguardo alla richiesta di mettere in campo una collaborazione solida e seria con la Lombardi al fine di tutelare il fiume Chiese e il lago d’Idro. L’ineffabile assessore Tonina ci ha risposto che va tutto a meraviglia, e che Trentino e Lombardia collaborano dalla notte dei tempi a favore del Chiese ed dell’Eridio. Tanto è vero che le uniche azioni messe in campo dall’attuale giunta riguardano la cessione di imponenti volumi d’acqua alla bassa padana A DANNO di questi corpi idrici, mentre di azioni compensative non si è mai vista mai nemmeno l’ombra. Questo ovviamente Tonina non lo dice ma è giusto ricordarlo, altrimenti si rischia di dare per buona una versione dei fatti che è tutto fuorché rispondente alla realtà.

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