PFAS nella Valle del Chiese: aria fritta in cambio di trasparenza

Giovedì sera, il portentoso ufficio stampa della Provincia autonoma di Trento è riuscito a sfornare un comunicato carico di aria fritta, ripreso acriticamente da tutte le testate giornalistiche locali, che nemmeno i migliori chimici della DuPont e della Miteni messi insieme sarebbero stati in grado di produrre (leggere per credere: comunicato n.1478 del 29.05.2025).
Si parla di simulazioni, sinergie, studi programmati, ma le risposte alle domande fondamentali continuano a mancare, a distanza di anni dalla scoperta della contaminazione da PFOS nella falda della Valle del Chiese.

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PFAS: terzo rinvio in sei mesi. L’amministrazione provinciale continua a nascondere lo studio sulla contaminazione della falda tra Storo e Condino

Lo scorso 29 aprile, la Provincia autonoma di Trento ha comunicato il terzo differimento consecutivo della risposta alla mia richiesta di accesso agli atti sull’inquinamento da PFAS tra Condino e Storo. La nuova scadenza, ora fissata al 31 maggio, rappresenta l’ennesimo rinvio dopo quelli del dicembre 2024 e del marzo 2025.

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Trento ancora silente su Valentino Braitenberg: un’opportunità mancata per la ricerca e il territorio

* lettera pubblicata su Il T quotidiano, 1° febbraio 2025

Mentre la Provincia autonoma di Bolzano continua a rendere omaggio alla memoria del neuroscienziato Valentino Braitenberg attraverso il sostegno al premio internazionale a lui intitolato, il Trentino rimane inspiegabilmente inerte. Questa situazione è tanto più grave se si considera che il Consiglio provinciale di Trento aveva approvato, nell’ottobre 2021, un ordine del giorno specifico per istituire una cattedra a suo nome presso l’Università di Trento, senza che però alcun seguito concreto sia stato dato a quella deliberazione.

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Pfas in Valle del Chiese: i dati aggiornati dei monitoraggi 2019-2024 confermano la necessità di un intervento urgente

Nei 5 anni trascorsi in Consiglio provinciale (2018-2023), non è stata ottenuta una mappatura definitiva della contaminazione da PFOS nelle falde acquifere compresa fra Condino, Storo e il lago d’Idro in Valle del Chiese. Durante il mandato, le risposte di Mario Tonina, assessore all’ambiente della scorsa legislatura, sono risultate spesso evasive ed interlocutorie rispetto all’attuazione dell’impegno contenuto nella mozione approvata dal Consiglio provinciale nel 2019 per un approfondimento scientifico insieme alle strutture del Ministero dell’Ambiente e al Centro Nazionale Ricerche (CNR). Nei fatti abbiamo assistito a un continuo rinvio dei termini per la conclusione delle indagini preliminari e di conseguenza delle decisioni per pianificare azioni risolutive o di limitazione dei rischi.

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Osservatorio criminalità organizzata. La sintesi dei pareri raccolti nel corso delle audizioni sul disegno di legge regionale del M5S

Quella odierna rappresenta l’ultima possibilità di vedere istituito in Trentino-Alto Adige/Südtirol come del resto già avvenuto praticamente in tutta Italia. Dopo averla indecorosamente sabotata per oltre 4 anni, Lega e SVP sono orientate a respingere la proposta di legge, e questo nonostante tutte le autorità e gli esperti auditi a proposito del disegno di legge abbiano espresso parere positivo rispetto alla sua istituzione. La cronaca giudiziaria di questi anni, sia in Trentino che in Alto Adige dimostra come la criminalità organizzata sia presente ed operi nella nostra Regione. Rifiutarsi di mettere in atto azioni volte a contrastare le infiltrazioni criminali nel tessuto sociale ed economico trentino e altoatesino dimostra una volta di più come le destre che governano in Regione e nelle due Province autonome siano completamente sprovviste di senso civico e della volontà di garantire la legalità, dato che con le loro azioni aiutano nei fatti le mafie ad estendere i loro tentacoli nelle nostre terre, aggravando il problema e rendendolo sempre più difficile da contrastare ed estirpare

di Alex Marini e Diego Nicolini

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Nel 2020, dopo aver tentato invano la strada in seno al Consiglio provinciale di Trento, il M5S ha promosso una serie di iniziative per istituire un osservatorio sulla criminalità organizzata a livello regionale. 

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Geometri e periti industriali. Il Consiglio provinciale di Trento approva la proposta del M5S per istituire corsi di laurea abilitanti

Nel corso dell’ultima sessione del Consiglio provinciale del 2022 il M5S è riuscito ad ottenere l’approvazione di un ordine del giorno che chiedeva alla giunta provinciale di darsi da fare per istituire corsi di laurea per geometri e periti industriali. Sebbene l’impegno sia stato indebolito rispetto alle nostre richieste iniziali è comunque una buona cosa che la Provincia di Trento cerchi di dotarsi di questo genere di corsi di laurea ormai è presente in tutte le Regioni italiane tranne Molise, Valle d’Aosta e, per l’appunto il Trentino-Alto Adige!

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Per un Festival dell’Economia utile ai cittadini, non ai politici

In questi giorni sta suscitando grande clamore e disappunto la decisione del presidente Fugatti di togliere l’organizzazione del Festival dell’Economia di Trento a Laterza per assegnarlo al gruppo del Sole 24 Ore (cioè a Confindustria). La scelta è certo opinabile, anche perché appare motivata più da ragioni politiche, a partire dalla (per ora) supposta nomina di Giulio Tremonti a nuovo coordinatore scientifico della manifestazione. Per quanto mi riguarda il problema non è di per sé che si cambi organizzatore della manifestazione ma l’utilizzo che se ne fa e i risultati che deve dare. Il Festival dell’Economia deve produrre idee e proposte utili per i cittadini, non ridursi ad una vetrina per gli amici di questa o di quella fazione politica.

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Opera Universitaria trentina nelle mani della maggioranza, ultimo capitolo di una svolta autoritaria!

Ieri mi è stata notificata la risposta ad un’interrogazione riguardante il livello di soddisfazione degli utenti dei servizi dell’Opera universitaria di Trento che risaliva allo scorso aprile. Il testo, denso di dati e molto esaustivo, fornisce un notevole spaccato sulla come operasse l’Opera Universitaria trentina prima della “riforma”, approvata l’altro giorno dal Consiglio provinciale, che ha messo sotto il controllo della maggioranza, e quindi della politica, la presidenza di questo ente. Un vero peccato allora che mi sia stato reso noto proprio dopo che il Consiglio ha discusso il disegno di legge (32/XVI). Lo avessi avuto prima ne avrei approfittato per illustrare ai colleghi consiglieri come lavori l’Opera Universitaria e quali siano i rischi di cambiare la sua governance. Ma del resto non sarebbe cambiato molto. È chiaro a tutti infatti che la maggioranza mirava solo ad impadronirsi del controllo dell’ennesima poltrona. Tanto da spingersi a dichiarare nella relazione di maggioranza al testo di legge che l’Opera Universitaria è un ente strumentale della Provincia e come tutti gli altri e che come tale è giusto che a nominarne i vertici sia la politica senza essere vincolata al parere dell’Università. Non solo, siccome l’Opera gestisce circa 13 milioni di euro all’anno la maggioranza, incredibile a dirsi (o forse no…), arriva a sostenere che proprio quel denaro a maggior ragione giustifica la scelta di indicare “in maniera indipendente una persona di fiducia che possa presidiare l’utilizzo di tali ingenti risorse in modo da scongiurare anche eventuali situazioni di malversazione. Come dire che un soggetto nominato su base fiduciaria ed esclusiva da politici di parte cui si danno in mano 13 milioni di euro pubblici li gestirà sicuramente meglio di un’altra persona scelta di concerto con l’Università nell’interesse dei cui studenti quelle risorse dovrebbero essere spese…

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Efficienza della pubblica amministrazione. Approvato ordine del giorno del M5S per migliorare le capacità di realizzare investimenti pubblici

Anche col Recovery Fund le risorse pubbliche da iniettare nell’economia sono limitate. Al punto in cui è arrivato il nostro Paese non possiamo più permetterci gli errori del passato mantenendo i vizi strutturali che limitano l’efficacia delle nostre politiche economiche. Per questo il M5S ha presentato e ottenuto ieri l’approvazione di un Ordine del Giorno che impegna la Provincia a verificare finalmente le ragioni che rallentano e fanno fallire molti dei piani di investimento pubblici locali, i quali spendono molto meno delle cifre teoricamente messe a loro disposizione.

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