Nel corso dell’ultima sessione del Consiglio provinciale del 2022 il M5S è riuscito ad ottenere l’approvazione di un ordine del giorno che chiedeva alla giunta provinciale di darsi da fare per istituire corsi di laurea per geometri e periti industriali. Sebbene l’impegno sia stato indebolito rispetto alle nostre richieste iniziali è comunque una buona cosa che la Provincia di Trento cerchi di dotarsi di questo genere di corsi di laurea ormai è presente in tutte le Regioni italiane tranne Molise, Valle d’Aosta e, per l’appunto il Trentino-Alto Adige!
In sostanza con l’approvazione della nostra proposta di ordine del giorno la giunta promette di valutare assieme all’Università di Trento l’attivazione dei corsi di laurea professionalizzanti per l’esercizio dell’attività di geometra o di perito industriale, valutando al contempo con Trentino Sviluppo quale potrebbe essere la collocazione migliore per poter svolgere le lezioni. Noi chiedevamo di mettere in atto le iniziative di competenza senza passaggi preliminari, visto che di recente si è evidenziato anche un calo di iscritti al dipartimento di ingegneria di Trento e che, come detto, questi corsi ci sono ormai in tutta Italia. Chiedevamo inoltre di attivare i corsi nell’ex Manifattura tabacchi di Rovereto.
In ogni caso è positivo che la Provincia abbia preso atto della situazione e si sia detta disponibile a metterci mano. Adesso, come sempre, attendiamo di valutare se dalla fase delle promesse si passerà a quella degli atti conseguenti.
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Di seguito il testo integrale della proposta di ordine del giorno n.13/166-167-168/XVI del 12 dicembre 2022 “Promuovere l’attivazione delle nuove lauree abilitanti all’esercizio delle professioni di geometra e perito industriale da parte dell’università di Trento” collegata ai disegni di legge n. 166/XVI “Legge collegata alla manovra di bilancio provinciale 2023”, n. 167 “Legge di stabilità provinciale 2023” e 168 ”Bilancio di previsione della Provincia autonoma di Trento per gli esercizi finanziari 2023 – 2025” – Approvata con emendamento il 16 dicembre 2022 – Convertita nell’ordine del giorno 592/XVI
in un’intervista rilasciata alla stampa locale il giorno precedente l’inaugurazione dell’anno accademico 2022-2023 il rettore dell’Università degli Studi di Trento ha voluto richiamare l’attenzione sul futuro dell’ateneo, ritenendo che questo sarà l’anno in cui si deciderà il ruolo strategico per la crescita del territorio. In particolare, secondo il professor Flavio Deflorian, dopo il consolidamento della credibilità nei circuiti accademici, l’apertura internazionale e gli investimenti nel campo delle neuroscienze, questo sarà l’anno in cui si dovranno fare scelte cruciali in merito alle grandi partite dell’attualità al fine di formare risorse umane che rimangano sul territorio, da un lato aumentando il livello di occupabilità e dall’altro per perseguire le opportunità all’interno del tessuto economico trentino (Il rettore «Ateneo al bivio. Ci attende un 2023 difficile» – Il T Quotidiano, 23 novembre 2022);
nella medesima intervista il rettore ha manifestato soddisfazione per l’incremento degli iscritti negli ambiti delle biotecnologie, dell’informatica e della psicologia e più in generale nelle specializzazioni legate alla cura della persona, mentre ha esternato una certa preoccupazione per il calo degli iscritti nel dipartimento di ingegneria (con l’eccezione di informatica) e per il minor gradimento da parte dei ragazzi malgrado ci sia una grande richiesta dal mondo del lavoro. Sul punto il rettore ritiene che una delle grandi tematiche dei prossimi anni sarà quella della riqualificazione dei lavoratori nell’ottica della formazione continua per migliorare le prospettive di occupazione attraverso un’offerta didattica che garantisca più opportunità per consentire ai lavoratori di rimanere aggiornati e competitivi anche promuovendo sinergie con gli ordini professionali;
l’articolo 2 della legge 8 novembre 2021, n. 163 “Disposizioni in materia di titoli universitari abilitanti” ha riconosciuto nuove lauree professionalizzanti abilitanti all’esercizio delle professioni di geometra, agrotecnico, perito agrario e perito industriale. In particolare, l’esame finale per il conseguimento delle lauree professionalizzanti in professioni tecniche per l’edilizia e il territorio – classe LP-01, in professioni tecniche agrarie, alimentari e forestali – classe LP-02 e in professioni tecniche industriali e dell’informazione – classe LP-03, abilita all’esercizio delle professioni, correlate ai singoli corsi di studio, di geometra laureato, di agrotecnico laureato, di perito agrario laureato e di perito industriale laureato;
la Laurea, di livello Europeo 6 (European Qualification Network), è abilitante alla professione di Geometra Laureato e di Perito Edile Laureato. Il corso di laurea triennale per i geometri appartiene ad una nuova classe (L-P01) appositamente progettata per formare tecnici qualificati polivalenti nel settore delle costruzioni e delle infrastrutture civili e rurali. La preparazione nelle discipline di base e caratterizzanti l’ambito geomatico, edilizio, cantieristico, estimo e diritto, viene affiancata dall’acquisizione, tramite attività laboratoriali e di tirocinio, con competenze di tipo applicativo. Le attività didattiche frontali si alternano tra il primo e il secondo anno con attività laboratoriali che ricoprono un ampio numero di crediti formativi (48 cfu), con le quali lo studente applica quanto affrontato nei corsi; tali attività sono propedeutiche alla professione di “Tecnico per l’edilizia e il territorio”. Al terzo anno lo studente si dedica interamente alle attività di tirocinio professionalizzante per un totale di 1200 ore da svolgere presso aziende, studi professionali e/o amministrazioni pubbliche o private, la cui esperienza sarà messa a frutto nell’elaborazione della prova finale abilitante. (Il percorso formativo del “geometra laureato”: nuove materie per nuove competenze – sito dell’Associazione Nazionale Donne Geometra, 20 agosto 2022);
nel 2021 nelle Università italiane sono stati attivati numerosi corsi adatti ad ampliare la professionalità dei geometri. In particolare: Corso di “Costruzioni e gestione del territorio”, attivato dall’Università di Modena e Reggio Emilia in collaborazione con l’Università della Repubblica di San Marino e Polo Unilodi; Corso di “Tecnologie per l’edilizia e il territorio per la professione del geometra”, attivato dall’Università degli studi “La Sapienza” (Roma); Corso di “Tecniche per l’edilizia il territorio e l’ambiente”, attivato dall’Università degli studi della Campania “Luigi Vanvitelli” (Caserta); Corso di “Costruzioni e gestione ambientale e territoriale” attivato dal Politecnico di Bari; Corso di “Tecniche per l’edilizia e la gestione del territorio”, attivato dall’Università degli studi della Basilicata; Corso di “Tecniche della protezione civile e sicurezza del territorio”, attivato dall’Università degli studi dell’Aquila; Corso di “Tecnica delle costruzioni e della gestione del territorio”, attivato dall’Università politecnica delle Marche; Corso di “Costruzioni, infrastrutture e territorio”, attivato dall’Università degli studi di Parma; Corso di “Tecniche dell’edilizia e del territorio”, attivato dall’Università degli studi di Padova; Corso di “Tecniche dell’edilizia e del territorio”, attivato dall’Università degli studi di Udine; Corso di “Tecniche dell’edilizia”, attivato dall’Università degli studi di Brescia; Corso di “Ingegneria delle tecnologie per l’edilizia”, attivato dall’Università degli studi di Bergamo;
per l’anno accademico 2021-2022 nelle università italiane è stata prevista l’attivazione dei seguenti corsi, adatti ad ampliare la professionalità dei geometri: Corso di “Tecniche per l’edilizia e il territorio”, attivato dall’Università degli studi di Reggio Calabria “Mediterranea”; Corso di “Tecnologie digitali per le costruzioni”, attivato dall’Università degli studi di Napoli “Federico II”; Corso di “tecnologie per le costruzioni e la sostenibilità ambientale”, attivato dall’Università degli studi di Enna “Kore”; Corso di “Tecniche per l’edilizia e il territorio”, attivato dall’Università degli studi di Bologna; Corso di “Professioni tecniche per l’edilizia e il territorio” attivato dall’Università degli studi “G. Dannunzio” Chieti Pescara;
per l’anno accademico 2022-2023 nelle università italiane è stata prevista l’attivazione dei seguenti corsi, adatti ad ampliare la professionalità dei geometri: Corso di “Professioni tecniche per l’edilizia e il territorio”, attivato dall’Università degli studi di Pavia; Corso di “Professioni per l’edilizia e il territorio”, attivato dall’Università degli studi di Genova; Corso di “Professioni tecniche per l’edilizia e il territorio”, attivato dall’Università degli studi di Cagliari; Corso di “Professioni tecniche per l’edilizia e il territorio”, attivato dall’Università degli studi di Pisa; Corso di “Professioni tecniche per l’edilizia e il territorio”, attivato dall’Università degli studi di Perugia;
se le previsioni di attivazione saranno confermate, alla fine del 2023 il Trentino-Alto Adige, insieme al Molise e alla Valle d’Aosta, sarà l’unica Regione a non avere attivato un corso di laurea specifico per una professione come quella del geometra, così caratterizzante per lo sviluppo e la gestione del territorio con particolare riferimento all’ambito delle opere edili e infrastrutturali, del rilevamento e del monitoraggio geomatico, all’estimo, alla gestione del cantiere fino alle attività di supporto nelle fasi progettuali ed esecutive del cantiere;
* paragrafo soppresso dall’emendamento concordato con l’assessore alla cultura Bisesti
analogamente alla laurea del geometra esiste in Italia anche il titolo di perito industriale laureato (d.P.R. 5 giugno 2001, n. 328 – in G.U. 17 agosto 2001, n. 190 S.O.). Il titolo professionale di perito industriale laureato spetta a chi abbia superato l’esame di Stato per la professione di perito industriale e sia in possesso di uno dei seguenti titoli: laurea, comprensiva di un tirocinio di sei mesi, in una delle classi seguenti, relativamente all’accesso alle sezioni attualmente presenti nell’albo (ex DM 509/99):
- per la sezione edilizia: classe 4 – architettura ed ingegneria edile; classe 7 – urbanistica e scienze della pianificazione territoriale e ambientale; classe 8 – ingegneria civile e ambientale;
- per la sezione elettronica e telecomunicazioni: classe 9 – ingegneria dell’informazione;
- per le sezioni elettronica ed automazione; costruzioni aeronautiche; cronometria; industria cartaria; industrie cerealicole; industria navalmeccanica; industria ottica; materie plastiche; meccanica; metallurgia; tessile con specializzazione produzione dei tessili; tessile con specializzazione confezione industriale; termotecnica: classe 10 – ingegneria industriale; sezione: industrie minerarie: classe 16 – scienze della Terra; sezione tecnologie alimentari: classe 20 – scienze e tecnologie agrarie, agroalimentari e forestali;
- per le sezioni: chimica conciaria; chimico; chimica nucleare; industria tintoria: classe 21 – scienze e tecnologie chimiche;
- per le sezioni arti fotografiche; arti grafiche: classe 23 – scienze e tecnologie delle arti figurative, della musica, dello spettacolo e della moda;
- per le sezioni energia nucleare; fisica industriale: classe 25 – scienze e tecnologie fisiche;
- per la sezione informatica: classe 26 – scienze e tecnologie informatiche;
- per la sezione disegno di tessuti: classe 42 – disegno industriale;
possono inoltre ottenere il titolo di perito industriale laureato coloro che abbiano superato l’esame di Stato per la professione di perito industriale e siano in possesso di un diploma universitario in uno dei seguenti settori: Edilizia; Ingegneria logistica e della produzione; Ingegneria meccanica; Ingegneria delle telecomunicazioni; Ingegneria energetica; Metodologie fisiche; Analisi chimico-biologiche; Chimica; Informatica; Ingegneria aerospaziale; Ingegneria chimica; Ingegneria dell’automazione; Ingegneria delle materie plastiche; Ingegneria elettrica; Ingegneria elettronica; Ingegneria informatica; Scienze e tecniche cartarie; Tecnologie alimentari;
per ciò che riguarda la Provincia di Trento, il polo produttivo ed industriale di Rovereto potrebbe essere la location ideale per localizzare simili percorsi di studio formativi, applicati ed abilitanti, poiché si potrebbero formare sia studenti appena diplomati per facilitare l’ingresso nel mondo del lavoro ma anche lavoratori e professionisti, che volessero seguire percorsi di riqualificazione professionale per perfezionare le conoscenze e le competenze nel settore edile, infrastrutturale e territoriale per sviluppare caratteristiche polivalenti e trasversali a diverse professionalità;
il Progetto Manifattura è l’incubatore tematico di Trentino Sviluppo presente nell’area dell’ex manifattura di Rovereto. Si ispira ad un modello di sviluppo orientato alla ideazione e produzione di una nuova generazione di beni e servizi fondati sul valore della sostenibilità, e organizzato secondo le seguenti linee guida:
- Progettare, realizzare e gestire ambienti ed infrastrutture dedicate ad ospitare imprese della green economy;
- Offrire un contesto lavorativo appassionante e creativo grazie alla combinazione di spazi pubblici e privati;
- Realizzare e/o recuperare edifici e impianti ispirati a criteri di basso impatto ambientale;
- Predisporre ambienti di lavoro modulari trasformabili in funzione delle esigenze delle imprese;
- Disegnare spazi comuni progettati per favorire lo scambio di conoscenze e idee;
- Promuovere l’innovazione attraverso l’incontro di formazione, ricerca, sviluppo e produzione;
- Utilizzare e contribuire allo sviluppo di tecnologie innovative, funzionali alla riduzione del consumo di risorse naturali non rinnovabili;
- Perseguire obiettivi di sostenibilità globale, sia nel funzionamento del compendio che nel rapporto con il contesto urbano circostante;
a fronte di quanto riportato si ritiene che il Progetto Manifattura di Rovereto potrebbe risultare perfettamente coerente con l’obiettivo di organizzare un corso di laurea professionalizzante e abilitante all’esercizio delle professioni di geometra e di perito industriale da parte dell’Università degli studi di Trento;
tutto ciò premesso, il Consiglio impegna la Giunta
a promuovere le iniziative di competenza per favorire:
a) l’attivazione delle nuove lauree professionalizzanti abilitanti all’esercizio delle professioni di geometra e di perito industriale da parte dell’Università degli studi di Trento al fine di far fronte al calo di iscrizioni al dipartimento di ingegneria e di soddisfare le esigenze del tessuto economico locale;
b) la costituzione di un tavolo di lavoro con l’amministrazione comunale di Rovereto, i referenti dell’incubatore tematico di Trentino Sviluppo “Progetto Manifattura”, gli ordini professionali interessati e l’Università degli studi di Trento per concertare la localizzazione e le soluzioni infrastrutturali e logistiche per ospitare i corsi di laurea abilitanti all’esercizio delle professioni di geometra e di perito industriale.
* dispositivo sostituito dal seguente per gli effetti dell’emendamento concordato con l’assessore alla cultura Bisesti:
a. a valutare congiuntamente all’Università di Trento, sulla base di un’analisi del fabbisogno formativo emergente dal tessuto economico/sociale e di un’analisi di sostenibilità economico-finanziaria, l’eventuale attivazione di nuovi corsi di laurea professionalizzanti abilitanti all’esercizio della professione di geometra e perito industriale;
b. a valutare di concerto anche con Trentino Sviluppo, in caso di attivazione dei corsi di laurea di cui al punto a), la localizzazione e le soluzioni infrastrutturali e logistiche per ospitare i corsi di laurea abilitanti all’esercizio delle professioni di geometra e di perito industriale nei limiti delle risorse disponibili.
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Ottima proposta, anzi è paradossale che questa Giunta tridentina non la recepisca dimostrandosi sempre poco lungimirante rispetto alla maggioranza delle regioni italiane. La giunta Fugatti si e per caso specializzata nel confondere il bene col male e, il male col bene?
Avessi avuto anch’io questa opportunità ,ai miei tempi, come geometra, in quanto i miei genitori avrebbero avuto il dovere di aiutarmi almeno fino alla laurea, che potrebbe agevolare di molto, invece la povertà fa fare scelte dolorose ma anche sbagliate che vanno ad incrementare la scarsa scolarizzazione o l’incompleta scolarizzazione che in Italia,oggi, ha raggiunto livelli preoccupati.
Fugatti, svegliati e studia anca ti…ostia!