Tunnel Bondone-Valvestino: intoppi geologici costringono a rivedere l’opera!

Il costosissimo tunnel (32 milioni di euro stimati, ma potenzialmente molti di più…) a senso unico alternato che dovrebbe collegare la Val Vestino alle Valli Giudicarie e al Trentino? Oltre alle questioni di costo, già note, ci sono seri problemi idrogeologici rispetto al progetto che si pensava di mettere in cantiere, tanto che si sta valutando di modificarlo. L’area dove si intendeva procedere con gli scavi risulta infatti interessata da una falda freatica e questo da un lato renderebbe più complicati e costosi i lavori e dall’altro minaccerebbe la sopravvivenza delle numerose sorgenti che alimentano sia i Comuni bresciani che quelli trentini presenti in zona.

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“Tunnel in itinere”, un punto di vista informato sulle criticità concernenti il progetto di tunnel a senso unico alternato per collegare la Val Vestino alla Valle del Chiese

Di seguito riportiamo un contributo, che abbiamo ritenuto degno di nota, inviatoci da un nostro lettore rispetto all’ipotesi di realizzare un collegamento stradale diretto (tramite tunnel a senso unico alternato) fra la Val Vestino e la Valle del Chiese. Negli ultimi anni ci siamo occupati spesso della Val Vestino, ad esempio con le interrogazioni 375/XVI, 2347/XVI, 3361/XVI, 3463/XVI, 3465/XVI e 3582/XVI. In particolare l’interrogazione 3463/XVI (del 14 febbraio 2022) si occupava proprio delle problematiche idrogeologiche poste dagli eventuali scavi e permane ad oggi senza risposta. Sono questioni sulle quali “Ferdinando” fornisce approfondimenti e chiavi di lettura capaci di gettare luce sul perché e il percome la realizzazione del tunnel risulti assai problematica e non solo per l’evidente sproporzione fra la spesa di denaro pubblico (sui 32 milioni di euro da stime ma probabilmente di più…) e il vantaggio derivante alla collettività dalla realizzazione dell’opersa stessa.

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Le reti stradali provinciali di Brescia e di Trento, presto potrebbero essere arricchite da un tratto di strada, con una sola carreggiata di 5 Km complessivi in galleria percorribili a senso unico alternato, per collegare Valvestino nel Parco Alto Garda Bresciano al comune di Bondone nell’estremo lembo sud-occidentale del Trentino.

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In Consiglio provinciale ci sono 159 interrogazioni del M5S senza risposta. Così la maggioranza nasconde se stessa e le proprie malefatte

In Trentino la maggioranza omette di rispondere a buona parte delle interrogazioni delle minoranze, spesso a quelle più scabrose e compromettenti, e in questo modo limita in maniera inaccettabile il buon funzionamento del nostro sistema democratico.

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Attività di aprile 2022 – Newsletter n° 42

Aprile è stato un altro mese impegnativo. A livello internazionale le ansie e le paure legate alla pandemia sono state sostituite dall’inquietudine legata al conflitto russo-ucraino. Per quanto riguarda l’attività del M5S trentino, come al solito abbiamo avuto il nostro daffare.

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Lago d’Idro e Alto Garda: Trentino e Lombardia non comunicano per la tutela del territorio (per il suo sfruttamento invece sì…)

A metà febbraio avevamo chiesto alla Provincia di garantire la tutela della sponda trentina del lago d’Idro prestando particolare attenzione al biotopo collocato nel Comune di Bondone, garantendone l’integrità. Chiedevamo inoltre se si fosse pensato a mettere in contatto e di far collaborare il Parco Alto Garda Bresciano, la Riserva della Biosfera delle Alpi Ledrensi e Judicaria e il biotopo lago d’Idro, in modo da estendere la tutela ambientale a questo ambito vasto e continuo.

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Il M5S chiede che Valvestino e Magasa siano invitati al Dreier Landtag di Riva del Garda

I Comuni lombardi di Valvestino e Magasa siano invitati come osservatori alla prossima seduta del Dreier Landtag che si terrà a Riva del Garda, cioè a un tiro di schioppo da questi territori che del Trentino avevano fatto parte fino al 1934. A chiederlo è il M5S del Trentino tramite un’interrogazione depositata negli scorsi giorni e indirizzata al presidente del Consiglio provinciale Kaswalder.

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La maggioranza provinciale dice NO al coinvolgimento dei Comuni trentini nella gestione delle opere finanziate dal Fondo Comuni confinanti!

Ogni anno la Provincia di Trento e quella di Bolzano destinano svariate decine di milioni di euro al Fondo Comuni Confinanti, un ente che a sua volta indirizza i soldi su opere che dovrebbero aiutare a sostenere i territori di confine con Trentino-Alto Adige. La cosa incredibile (e anche incresciosa) è che i Comuni trentini interessati da queste opere non sono coinvolti e nemmeno informati rispetto ad esse. Nell’ultima seduta di Consiglio provinciale ho presentato una mozione per cambiare le cose… ma la maggioranza leghista mi ha risposto picche. Motivo? Coinvolgere i Comuni trentini rispetto a opere che li riguardano direttamente, finanziate con denaro proveniente (anche) dalle loro tasse è ritenuto un fastidio che rallenterebbe le procedure di assegnazione della grana.

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Bocciata la proposta di invitare i Comuni confinanti col Trentino al Dreier Landtag

All’inizio degli anni 2000 furono numerosi i comuni confinanti con la provincia di Trento a chiedere l’annessione alla provincia stessa. Pensiamo ai referendum svolti nei comuni di Lamon, Sovramonte, Magasa, Valvestino o al referendum minacciato dal Comune di Bagolino. Persino la provincia di Belluno arrivò a chiedere l’annessione alla regione Trentino-Alto Adige con una raccolta di 17.000 firme.

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La Lombardia progetta collegamenti ciclopedonali fra Lago d’Idro, Lago di Garda e Lago di Ledro per quasi un milione e mezzo di euro, il Trentino mette i soldi e tace

Si aprono spiragli sulla messa in opera e il recupero dei collegamenti ciclopedonali tra Trentino e Lombardia. Grazie ad un’iniziativa congiunta dei portavoce pentastellati Alex Marini e Ferdinando Alberti è venuta alla luce la volontà da parte di Regione Lombardia a procedere con la sistemazione delle antiche mulattiere che si estendono fra le foreste e le montagne dell’Alto Garda, una disponibilità cui fa purtroppo da contraltare il silenzio da parte degli organi di governo trentini.

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Attività di marzo 2021 – Newsletter n° 29

Come potrete constatare leggendo questa newsletter, Marzo 2021 è stato un mese densissimo, sia per eventi che per provvedimenti e atti presentati, al punto tale che riassumere il tutto non è facilissimo.

A livello di  attività istituzionale e politica l’evento principale di cui devo dare conto è la mia nomina a componente della conferenza dei consultori per l’emigrazione. Si tratta di un incarico di grande responsabilità che cercherò di interpretare nel migliore dei modi per i trentini all’estero come in Italia. Cose che si possono fare ce ne sono molte a partire dall’azione per cercare di riportare Chico Forti in Italia e su questo fronte mi sono portato avanti spedendo subito una lettera al Ministro Di Maio (qui approfondimento sul Corriere del Trentino). Quanto agli aspetti più tecnici ma non per questo meno importanti dell’attività consiliare, a marzo ho presentato le mie osservazioni al Piano Triennale di Prevenzione della Corruzione del Consiglio provinciale, un lavoro complesso e impegnativo ma che andava fatto per cercare di rafforzare uno strumento fondamentale per la tutela dei cittadini ad ogni livello amministrativo che spesso risulta svilito da procedure “copia e incolla”.

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