Il M5S chiede che Valvestino e Magasa siano invitati al Dreier Landtag di Riva del Garda

I Comuni lombardi di Valvestino e Magasa siano invitati come osservatori alla prossima seduta del Dreier Landtag che si terrà a Riva del Garda, cioè a un tiro di schioppo da questi territori che del Trentino avevano fatto parte fino al 1934. A chiederlo è il M5S del Trentino tramite un’interrogazione depositata negli scorsi giorni e indirizzata al presidente del Consiglio provinciale Kaswalder.

Contraddizioni. Al Dreier Landtag, la seduta congiunta dei Consigli di Trentino, Alto Adige e del Tirolo, partecipano come osservatori anche il land del Vorarlberg e i Comuni ladini bellunesi. Ne restano escluse invece realtà come Valvestino e Magasa, che pure del Tirolo storico avevano fatto pienamente parte. Il tutto a discapito dei legami ancora esistenti fra queste terre. Gli abitanti di Valvestino e Magasa hanno il catasto a Riva del Garda e si rivolgono al tribunale di Rovereto per l’amministrazione della giustizia. Non solo. I legami continuano a sussistere anche a livello umano. Ad esempio l’ex presidente della giunta regionale Tarcisio Grandi era originario di Persone, frazione di Valvestino, mentre l’attuale sindaco di Magasa Federico Venturini è proprietario di un hotel in centro a Riva del Garda. 

Pare del tutto logico allora che il Trentino si attivi migliorare la collaborazione effettiva con i Comuni valvestinesi invece di inseguire improbabili e costosissime opere come il famigerato e inutile tunnel a senso unico alternato che si vorrebbe realizzare per collegare la Val Vestino al Comune di Bondone. Invitare Valvestino e Magasa a prendere parte al Dreier Landtag sarebbe invece un passo intelligente nel senso di una condivisione programmatica e costruttiva degli obiettivi, nell’interesse delle popolazioni di entrambe i territori e non solo di qualche speculatore, più interessato a movimentare ingenti masse di denaro pubblico che a tutelare il benessere della collettività.

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Segue il testo dell’interrogazione a risposta scritta 3361/XVI del 12 gennaio 2022 “Coinvolgimento dei Comuni lombardi di Magasa e Valvestino nei lavori della Commissione interregionale del Dreier Landtag

All’inizio degli anni 2000, sull’ondata della moda secessionista che infuriava in quegli anni, furono numerosi i comuni confinanti con la provincia di Trento a chiedere l’annessione alla provincia stessa. Pensiamo ai referendum svolti nei comuni di Lamon, Sovramonte, Magasa, Valvestino o al referendum minacciato dal Comune di Bagolino. Persino la provincia di Belluno arrivò a chiedere l’annessione alla regione Trentino-Alto Adige con una raccolta di 17.000 firme;

come accennato sopra, proprio in quel periodo la popolazione di Valvestino e di Magasa chiese di essere annessa alla provincia di Trento. Nel 2005 i comuni aderirono all’Associazione dei comuni confinanti e dal 2007 i due comuni di Valvestino e di Magasa si attivarono per l’indizione di un referendum;

il 21 e 22 settembre 2008, nei Comuni di Magasa e Valvestino si tenne il referendum per chiedere alla popolazione di far parte integrante della Regione Trentino-Alto Adige e della Provincia di Trento, un esito che riscontrò il favore dei votanti, superando il quorum;

il 13 novembre 2012 il Consiglio regionale Trentino-Alto Adige approvava la mozione Distacco dei Comuni di Pedemonte, Valvestino e Magasa dalle relative Regioni di appartenenza e accorpamento degli stessi alla Regione Regione Trentino-Alto Adige impegnando la Giunta: “(1) ad esprimere parere favorevole affinché i Comuni di Pedemonte, Valvestino e Magasa possano ritornare nella giurisdizione di questa Regione autonoma per motivi di appartenenza storica, origini comuni e ragioni di ordine culturale che ne connotano l’esistenza e (2) trattandosi di una modifica dello Statuto di autonomia, tutto deve avvenire previa “intesa” tra lo Stato, la Provincia autonoma di Trento, la Provincia autonoma di Bolzano e la Regione Trentino-Alto Adige”;

il 14 aprile del 2015 il Consiglio regionale della Lombardia si esprimeva allo stesso modo approvando la mozione che dava parere favorevole al passaggio al Trentino dei due comuni;

il fenomeno referendario per chiedere il distacco dalle regioni Veneto o Lombardia e l’aggregazione al Trentino-Alto Adige è stato tuttavia arrestato dall’introduzione di misure di sostegno finanziario a favore dei comuni confinanti. In particolare furono istituiti prima il cosiddetto Fondo ODI e successivamente il Fondo Comuni Confinanti con l’obiettivo di promuovere interventi a favore dei Comuni ricadenti nelle aree svantaggiate di montagna che confinano con le province autonome. Questi strumenti, sebbene non sempre utilizzati al meglio, avrebbero le potenzialità necessarie a garantire un rapporto armonioso fra le realtà municipali confinanti col Trentino-Alto Adige e a rinsaldare i legami storici, riducendo le disparità che caratterizzano la gestione di territori appartenenti a Regioni a Statuto ordinario rispetto a quelli interni a Provincie Autonome a Statuto Speciale;

i Comuni di Magasa e Valvestino, pur essendo ormai a tutti gli effetti comunità che sotto il profilo linguistico, sociale ed economico risultano legate a doppio filo al contesto lombardo, rappresentano un esempio di realtà confinanti col Trentino dotate di connessioni storico/politiche al territorio della Provincia autonoma. Si ricorda ad esempio che, a partire dal XII secolo e fino al 1805, i territori corrispondenti all’area di pertinenza di questi 2 Comuni ricaddero sotto la potestà dei Conti di Lodron, famiglia nobiliare i cui membri dal 1452 ottennero il titolo di conti dell’impero. Alleati del principe vescovo di Trento, e con lo spostamento dei loro interessi nobiliari verso la corte austriaca, i loro territori, inclusi Valvestino e Magasa, entrarono a far parte a tutti gli effetti dei possedimenti dell’impero austro-ungarico e al Tirolo storico, fino al termine alla prima guerra mondiale, quando Magasa e Valvestino entrarono a far parte del Regno d’Italia assieme al resto del Trentino-Alto Adige. Il passaggio alla Lombardia, Regione alla quale appartengono attualmente i due Comuni, sarebbe avvenuto solo nel 1934, per imposizione fascista;

dal punto di vista amministrativo il legame storico fra la Valvestino, Magasa e il Trentino è attestato anche da ulteriori fatti. Ad esempio entrambe i Comuni, pur risultando in provincia di Brescia, sono sottoposti al catasto (e quindi al sistema tavolare) vigente in Trentino, con specifico riferimento a Riva del Garda, e alla competenza giudiziaria del Tribunale di Rovereto;

il caso vuole inoltre, che Tarcisio Grandi, presidente della giunta regionale nel periodo 1994-1999, fosse originario di Persone nel comune di Valvestino e che l’attuale sindaco di Magasa sia proprietario di un hotel nella centralissima piazza III Novembre a Riva del Garda e sia impegnato per un periodo pluriennale nell’attività turistica gardesana. Questo per dimostrare, se ancora ce ne fosse bisogno, il legame territoriale tra i Comuni della Val Vestino e la Provincia di Trento;

come noto, la prossima seduta del Dreier Landtag, la seduta congiunta delle assemblee legislative della Provincia autonoma di Bolzano, del Tirolo, della Provincia autonoma di Trento nonché del Vorarlberg in veste di osservatore, si terrà proprio a Riva del Garda. Se non ci fossero modifiche al quadro attuale, alla riunione potranno prendere parte il Vorarlberg (con una percorrenza stradale stimata in 379 km da Riva del Garda) e i comuni ladini bellunesi (fra i quali ad esempio Livinallongo del Col di Lana, località dalla quale bisogna percorrere 166 km di strada per raggiungere Riva del Garda) mentre Magasa e Valvestino, che risultano quasi limitrofe alla cittadina alto gardesana (poche decine di km in linea d’aria per una percorrenza minima di 65 km da Valvestino e 68 km da Magasa) ne resterebbero esclusi;

a fronte di quanto sin qui riportato si ritiene opportuno che i Comuni lombardi di Magasa e Valvestino siano coinvolti nei lavori della Commissione interregionale del Dreier Landtag in qualità di membri osservatori per l’esame di proposte di mozione riguardanti lo sviluppo delle aree di montagna, la gestione del territorio e l’amministrazione della giustizia nell’ambito della cooperazione transfrontaliera. A tal proposito l’interrogante ritiene altresì che questi Comuni possano trovare efficace risposta alle loro esigenze partendo da una collaborazione più serrata col Trentino, anche tramite l’utilizzo degli strumenti istituzionali già esistenti, quali, appunto la commissione interregionale e il Dreier Landtag stesso;

tutto ciò premesso si interroga il Presidente del Consiglio provinciale per sapere

  1. se intenda presentare una proposta, ai sensi dell’art. 1, co 4, del Regolamento della Commissione interregionale delle assemblee legislative della Provincia autonoma di Bolzano, del Tirolo e della Provincia autonoma di Trento, nonché del Vorarlberg in veste di osservatore, volta a coinvolgere i sindaci dei Comuni di Valvestino e Magasa, o loro delegati, in un tavolo di lavoro finalizzato a valutare l’opportunità, la disponibilità e l’interesse a partecipare ai lavori della Commissione interregionale del Dreier Landtag in qualità di membri osservatori per l’esame di proposte di mozione riguardanti lo sviluppo delle aree di montagna, la gestione del territorio e l’amministrazione della giustizia nell’ambito della cooperazione transfrontaliera, nell’eventualità, le modifiche regolamentari per istituzionalizzare la partecipazione degli stessi;

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