Avranno tanti difetti ma al quasi ex assessore Mauro Gilmozzi e ai suoi accoliti bisogna dare atto di una cosa: hanno un’idea di sviluppo turistico singolarmente chiara e coerente, basata com’è su una strategia riassumibile nella formula “cemento, cemento e ancora cemento” con una robusta spruzzatina di “aiuti economici agli impiantisti amici”. L’ultimo esempio di questa dissennata politica che mira a divorare quanto di bello e naturale resta in Trentino lo si è avuto con la presentazione del progetto della Translagorai (Fonte immagine Malga Lagorai: http://gognablog.com/translagorai-fine-del-paradiso/) . Con i suoi 35 habitat tutelati a livello europeo l’area è una delle poche rimaste intatte rispetto allo sfruttamento dissennato e selvaggio portato avanti dall’industria dello sci e del turismo massificato. Un oltraggio intollerabile per chi come Gilmozzi e i suoi vede nell’ambiente naturale solo una risorsa da sfruttare fino all’esaurimento. Ecco dunque la “soluzione finale” proposta per normalizzare il pericoloso precedente, un progetto da 3 milioni e 600 mila euro, dei quali oltre 3 per non meglio precisate “ristrutturazioni”, in realtà interventi che mirano a trasformare malghe in ristoranti di lusso che poi andranno “inevitabilmente ” collegati al fondovalle con altre opere per realizzare le quali è facile prevedere si renderanno disponibili gli amici impiantisti, generosamente remunerati con denaro pubblico per la loro magnanimità.
La strategia è la stessa già vista in tanti altri casi tipo Serodoli, Puza dai Fo’-Plaza, Colbricon, Tremalzo, ecc. Si prepara l’assalto al territorio e si sferra l’attacco all’improvviso, sperando che la società civile non riesca a reagire in tempo. Se comunque non si riesce a portare a casa il risultato si propongono degli inutili “tavoli provinciali”.
La cittadinanza non ha che i pochi strumenti garantiti dalla Legge per difendersi dagli appetiti di chi vorrebbe trasformare tutto il Trentino in un gigantesco Luna Park. Sono quegli elementi di democrazia diretta non a caso aspramente contrastati da tutte le forze politiche ad esclusione del M5S. Del resto, se andiamo a vedere il caso specifico del Lagorai, già negli anni ’80 vennero raccolte oltre 10 mila firme per istituire in loco un parco provinciale. Tutto inutile per la miope opposizione della Comunità di Fiemme, i cui rappresentanti non volevano certo farsi sfilare l’osso di bocca da parte dei cittadini. Ora quei politici e i loro “amici” tornano alla carica ma per fortuna i cittadini non si sono fatti trovare impreparati.
Contro il nuovo subdolo “progetto” di cementificazione del Lagorai, Mountain Wilderness Italia appoggiato da migliaia di cittadini ha assunto una posizione di meritoria e chiara opposizione ai palesi intenti speculativi che esso implica. Il M5S è dalla loro parte e dalla parte di tutti coloro che combattono per preservare la ricchezza naturale e per uno sviluppo sostenibile e non predatorio dei territori. Nel dare a queste persone il nostro sostegno ci impegniamo fin da ora a far sì che certi piani speculativi vengano ancora una volta respinti al mittente.
https://www.facebook.com/alexmariniM5S

