Ieri sui quotidiani locali è stato dato ampio risalto ad un sondaggio dapprima attribuito alla #Lega e poi da essa ripudiato. In attesa che si sveli il mistero di una ricerca statistica teoricamente pagata da nessuno finita a riempire le pagine dei giornali, approfittiamo dell’occasione per farci sopra qualche considerazione.
La “rilevazione a sua insaputa” casualmente dava la coalizione di Fugatti al 48% dei consensi. Non c’è niente di strano. I sondaggi, si sa, vengono spesso usati come strumenti per indirizzare il voto e la strategia di chi ha commissionato la ricerca (chissà, chissà…) è tanto elementare quanto scoperta. Far passare l’idea di aver già vinto, in modo da cercare di attirare gli indecisi sul carro del vincitore allo stesso tempo scoraggiando gli elettori degli avversari. È più interessante notare il fatto che i committenti del sondaggio sentano il bisogno di ricorrere così presto ad espedienti simili. Evidentemente certi numeri non li hanno affatto e cercano solamente di avvantaggiarsi sfruttando l’opinione generale che questa volta la Lega possa davvero vincere in Trentino. Se però andiamo a vedere i dettagli, le cose cambiano. A quanto è dato sapere il#campione su cui è stata realizzata la rilevazione è di 500 persone. Difficile dire se si tratti di un numero rilevante. Conta molto anche la rappresentatività degli intervistati. Se ad esempio fossero tutti simpatizzanti della Lega allora il 48% non sarebbe un successo… sarebbe un vero e proprio disastro!
Preso atto della manovra manipolatoria, proviamo però per un attimo a dare per buoni i risultati del sondaggio a trazione leghista e ad immaginare un Trentino guidato da #Fugatti e dai tanti nanetti #voltagabbana che gli si sono attaccati sperando di arrivare all’agognata poltrona (o di mantenerla). Il giorno dopo la vittoria del leghismo la Provincia Autonoma finirebbe a prendere ordini da Venezia e/o Milano. Il modello di sviluppo territoriale sarebbe lo stesso del centro sinistra, solo più feroce nel consumo di suolo, nella speculazione edilizia e nella distruzione degli habitat naturali. Imprese di proprietà pubblica come#Autobrennero sarebbero fagocitate dagli “amici” lombardo-veneti mentre l’opera di privatizzazione strisciante di sanità e scuola portata avanti da Rossi in questi anni verrebbe completata sul modello ereditato da #Formigoni. Quanto al lavoro, la Lega e i suoi accoliti sanno benissimo da che parte stare… e non è certo quella dei lavoratori.
Se dare in mano il Trentino alla Lega sembra un incubo l’alternativa non può certo essere il cosiddetto centrosinistra, il cui dominio sulla Provincia è assimilabile ad una cena lunga 20 anni finita a forchettate in faccia fra i commensali. Adesso ai superstiti (quelli che non sono scappati dalla finestra per fare i nani da giardino della Lega) resterebbe da pagare il conto… ma decisi come sono a continuare a sbafare gratis a spese della collettività si son scelti il gran visir di tutti i poltronai affinché mantenga loro un posto a sedere anche per la prossima legislatura.
In questo panorama è chiaro a tutti come il M5S sia l’unica alternativa a 2 pessime scelte. Qualcuno dirà: “Ehi ma voi a Roma governate con la Lega!!!”. Certo. Sulla base di un contratto ben definito, e come ha specificato in questi giorni il ministro Riccardo Fraccaro, se non si realizzano i punti del contratto si va a casa. In Trentino la situazione è diversa. Qui Lega e 5 Stelle sono avversari e resteranno avversari. Se vinceremo noi, non andremo a chiedere il voto di Fugatti e dei nani voltagabbana coi quali si accompagna. Se vinceranno loro gli faremo un’opposizione ferma e risoluta, la stessa che abbiamo fatto per 5 anni conFilippo Degasperi e i#consiglieri #comunali al cosiddetto centrosinistra autonomista.
Il Trentino ha bisogno di cambiamento vero e di innovazione autentica. L’unica forza politica che può garantirli è il M5S. Non è detto che questo basti, ma si vinca, si pareggi o si perda, potete essere certi che il nostro impegno a stare dalla parte dei trentini onesti non verrà comunque mai a mancare.