Rispondo volentieri alla sollecitazione che il dottor Roberto Cappelletti ha proposto ai candidati per le elezioni provinciali dalle pagine dell’Adige.
- Il paragone fra l’Ilva di Taranto e l’acciaieria di Borgo non è appropriato, in primis per la rilevanza economica incomparabile fra le 2 realtà. Dopo anni di attesa, la complicatissima vicenda di Taranto sta trovando una soluzione che include anche misure di mitigazione del danno ambientale. Per l’acciaieria di Borgo bisogna quanto meno arrivare a fare altrettanto, riportando le emissioni entro i limiti di legge. Ciò detto, la chiusura o la riconversione dell’acciaieria di Borgo avrebbe un impatto assai meno significativo sull’economia locale in termini lavorativi ma con un beneficio notevole dal punto di vista ambientale essendo situata in una valle alpina e in un contesto geografico circoscritto (681/XV Degasperi), per cui quest’opzione andrebbe studiata attentamente.
- L’obiettivo prioritario delle politiche energetiche locali deve puntare alla riduzione dei consumi attraverso un programma ad ampio raggio che parte dall’educazione della cittadinanza e dall’applicazione delle innovazioni tecnologiche nei settori di consumo energetico (abitativo, industriale e mobilità). In termine di produzione vanno individuate caso per caso le soluzioni più consone per il territorio, e le scelte vanno effettuate con un ampio coinvolgimento della popolazione. In taluni casi il teleriscaldamento a biomassa può essere la soluzione ottimale sotto il profilo del bilancio energetico ed economico, come ad esempio nel Primiero dove sono stati eliminati la gran parte degli impianti di riscaldamento a gasolio. In altri, dove è disponibile il metano, gli impianti a biomassa non dovrebbero essere incentivati, cosa invece inspiegabilmente avvenuta nel comune di Valdaone (2941/XV Degasperi).
- L’impatto negativo dei pesticidi sulla salute delle persone e sulla natura in generale è noto da decenni, basti pensare al messaggio di Rachel Carson nel testo pionieristico La primavera silenziosa. Gli esiti della ricerca scientifica non fanno altro che confermare l’allarme che da tempo è stato lanciato da molteplici discipline scientifiche. La situazione è grave e serve pianificare una transizione anche a tappe forzate per uscire dall’agricoltura basata sull’utilizzo massiccio dei pesticidi. Premesso ciò, è evidente che interrompere di colpo l’utilizzo dei pesticidi destabilizzerebbe il sistema socio-economico di alcune aree vocate alla monocoltura della vite e della mela. Serve pertanto coordinare misure che sappiano arginare gli interessi economici dell’industria chimica – a tal riguardo il M5S propone l’istituzione di un registro provinciale per tenere la contabilità delle quantità e dei valori finanziari delle sostanze impiegate (programma pag.18 paragrafo 5) – con misure per preparare e implementare con rapidità modelli agricoli alternativi a misura d’uomo, nell’ottica del rispetto e dell’interazione sostenibile e sana fra gli esseri umani e l’ecosistema.
Alex Marini (M5S)
Candidato alle elezioni della Provincia autonoma di Trento 2018
https://www.facebook.com/alexmariniM5S
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