A pagina 34 de L’Adige di oggi si può trovare un fulgido esempio di pessima informazione ed è un peccato perché l’argomento è serissimo e ci sono in ballo le vite di decine di persone e delle loro famiglie. Si parla, se non si fosse capito,della vicenda Marangoni. Ebbene, oggi il giornale diretto da Giovanetti nel succitato pezzo fa un pessimo servizio ai lavoratori della Marangoni e alla verità. Per farla breve l’articolo cerca di dare l’impressione che al Ministero dello Sviluppo Economico siano confusi, si rimangino la parola per poi cambiare ancora idea. Peccato che sia tutto falso e che il MiSE abbia sempre e solo tenuto una posizione, quella dell’apertura verso i lavoratori della Marangoni.
I fatti, che il solerte giornale pare aver verificato solo tramite il sindacato Cisl, sono i seguenti: alcune settimane fa ho segnalato la questione Marangoni al gruppo parlamentare del M5S che si è mobilitato. È stata presentata un’interrogazione al ministro Di Maio che ha dato la disponibilità del MiSE ad aprire un tavolo di crisi, visto che la Provincia e l’assessore competente erano evidentemente tutti spostati dalla parte dell’azienda. Per aprire il tavolo di crisi a Roma però era necessario che i rappresentanti dei lavoratori o l’impresa ne facessero richiesta. A seguito di una riunione fra di loro le parti in causa avevano invece deciso di rimandare il tutto a dopo le elezioni. Da parte nostra questo era parso un errore perché allungare i tempi aiuta solo i Marangoni non certo i dipendenti o coloro che sono stati lasciati a casa in questi anni. Tuttavia la decisione spettava ai sindacati e noi ci siamo adeguati. Sennonché la scorsa settimana il sindacato Cobas ha fatto pervenire la richiesta in ministero. A quel punto al MiSE si sono organizzati per dar seguito alla disponibilità mostrata invitando tutte le parti. La cosa sembrava fatta ma all’ultimo momento i Cobas hanno chiesto di rimandare l’apertura del tavolo citando gravi motivi personali di uno dei loro rappresentanti. Questo è il motivo per cui si è arenato tutto.
Il MiSE né tantomeno il ministro Di Maio non hanno fatto alcuna confusione, nessun caos. Hanno mantenuto la medesima posizione e la mantengo tutt’ora. Chi punta a fare confusione semmai sono altri, ed è forte il sospetto che l’articolo in questione abbia un certo retrogusto elettorale e giochi spregiudicatamente con la vita di molti lavoratori.
P.S.
A titolo informativo: a noi risulta che il signor Tonini Giorgio candidato presidente per conto di quelli che hanno ricoperto di soldi pubblici Marangoni mentre licenziava e delocalizzava abbia solidi trascorsi proprio in Cisl, che guarda caso pare essere la fonte dell’articolo di cui sopra… sarà sicuramente solo un caso, ma val la pena di segnalarlo, poi ciascuno tragga le conclusioni che crede
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