Giovedì scorso sono incappato in una piccola disavventura.
Dovevo depositare un “question time” (domanda a risposta immediata). Come forse saprete questo genere di atto richiede un deposito cartaceo e il termine ultimo per effettuarlo era fissato proprio entro le 12.00 di giovedì. Dopo aver sbrigato una serie di faccende sono partito da Rovereto qualcosa prima delle 11.30. Pensavo di farcela abbastanza agevolmente, ma purtroppo non avevo fatto i conti con la sfortuna. Sulla strada c’era un incidente che ha causato rallentamenti. Come potete immaginare questo mi ha fatto arrivare in ritardo. Alle 12.10 ero alla segreteria del Consiglio per la consegna del question time ma ormai, nonostante avessi anticipato il file via posta elettronica, i termini erano scaduti e giustamente i funzionari mi hanno detto che non si poteva più depositare nulla.
Chiariamo subito che non ho raccontato questa storia per lamentarmi. Le regole sono regole e finché ci sono si rispettano. Sono arrivato in ritardo, non importa il perché, e non ho potuto consegnare un atto per tempo. Tutto giusto, colpa mia, la prossima volta vedrò di uscire prima. L’aneddoto di cui sopra mi è però utile per rilanciare un tema che esula dal caso specifico, cioè quello della dematerializzazione del deposito degli atti.
La questione di per sé è semplice: siamo nel 2019, internet è ormai diffuso quasi ovunque (dico quasi perché ci sono alcune valli in Trentino dove c’è ancora molto da fare a riguardo, noi ci stiamo lavorando (Interrogazione su posa banda ultralarga da parte di OpenFiber) ma per motivi arcani la prassi degli uffici provinciali impone il deposito cartaceo degli atti. Il regolamento a riguardo dice solo che gli atti vanno depositati alla segreteria del Consiglio entro i termini stabiliti. Non specifica se ciò debba avvenire in forma analogica o digitale. Come spiegavo esiste una prassi che impone il deposito cartaceo, ma essendo una mera consuetudine potrebbe essere facilmente modificata tenendo conto dei tempi in cui viviamo e delle nuove possibilità garantite dalla teconologia. In questo modo si risparmierebbe carta, si faciliterebbero le operazioni di archiviazione e si velocizzerebbero le procedure di deposito rendendole quasi del tutto indipendenti da eventuali casualità avverse. Con poco sforzo, visto che tutto in Consiglio Provinciale è ormai automatizzato, si otterrebbe di far contenti tutti.
La richiesta che ho portato all’attenzione del Presidente Walter Kaswalderoggi in Consiglio va dunque nel senso di superare le vecchie procedure di deposito degli atti permettendo di svolgere le operazioni da remoto tramite internet. La reazione del Presidente è stata di apertura e spero dunque che presto riusciremo a portare a casa una piccola ma significativa vittoria nel senso dello svecchiamento delle procedure amministrative provinciali. E chissà… potrebbe essere il primo passo sulla strada di una vera e propria rivoluzione digitale!
Qui nota dell’ufficio stampa del Consiglio provinciale su seduta d’aula:
https://www.consiglio.provincia.tn.it/news/giornale-online/Pages/articolo.aspx?uid=179998&fbclid=IwAR1EVlH2pYXJ5sSIg8SB8s50VQHBrZRxI3SVAfgFml6gVO0qNU-bkdtJIcY
One Reply to “Dematerializzazione atti politici: intervento in aula”