Negli ultimi tempi il dibattito sulla tecnologia 5G sta assumendo toni sempre più accesi. Come spesso accade, la discussione rischia di deragliare, schiacciata fra prese di posizione dogmatiche. Da un lato la tecnologia può spesso avere applicazioni proficue capaci di generare progresso sociale ma al tempo stesso può nascondere rischi devastanti per l’umanità e per la natura. Un esempio su tutti, l’energia nucleare. Purtroppo non è sempre facile arrivare ad una sintesi condivisa fra questi aspetti.
A mio avviso chi fa politica non può e non deve procedere per dogmi. Al contrario, deve approfondire le questioni, cercando soluzioni ragionevoli, preferibilmente precedute dal massimo dialogo possibile. Si tratta di una filosofia che ho cercato di applicare anche in materia di estensione della banda ultralarga e di 5G, impegnandomi per facilitare la comunicazione tra i soggetti istituzionali interessati.
Per quanto riguarda l’estensione e il potenziamento della rete internet, il 31 gennaio scorso insieme al collega del gruppo consiliare abbiamo presentato un’interrogazione in cui si sottolineavamo le difficoltà incontrate da tante località periferiche del Trentino ad ottenere un accesso decente alle grandi reti di comunicazione web. Un gap che se colmato potrebbe rendere molto più competitivi ed efficienti questi territori, riducendo anche il rischio di spopolamento. A livello nazionale esiste un’impresa denominata Open Fiber che ha vinto la gara per la cablatura in fibra ultralarga delle cosiddette “zone a fallimento di mercato”, categoria in cui ricadono anche molte delle valli secondarie del Trentino. Col mio atto da un lato ho quindi inteso sensibilizzare la giunta sulla situazione delle piccole comunità e dell’opportunità per esse rappresentata dall’estensione della banda ultralarga. Dall’altro ho sottolineato la necessità di intervenire presso Open Fiber in modo da rendere questo passaggio il più veloce ed efficiente possibile, specie per le piccole realtà di montagna, a oggi svantaggiate sotto ogni punto di vista.
Un’ulteriore occasione per colmare il deficit di connessione alle reti che affligge i piccoli centri abitati del Trentino ha trovato anche riscontri specifici. Le comunità di Castel Condino, Terragnolo, Sover e Valfloriana sono state scelte per un progetto dell’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni per la diffusione della tecnologia 5G nei loro territori (delibera 231-18-CONS). Al netto dei vantaggi rappresentati dall’iniziativa va anche detto che essa ha anche destato preoccupazione in molte persone riguardo ai potenziali rischi per la salute pubblica, anche perché la comunicazione fra le parti non è risultata affatto adeguata. Il mio impegno è stato volto a cercare di favorire il massimo coinvolgimento e la diffusione delle informazioni fra i soggetti istituzionali competenti cioè i Comuni interessati dalla sperimentazione, Comitato ProvincialE per le Comunicazioni di Trento (CORECOM), Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni (AGCOM), Associazione Nazionale Comuni Italiani (ANCI) e Ministero per lo Sviluppo Economico (MiSE). A tal fine ho messo in campo 2 azioni specifiche.

L’11 marzo scorso abbiamo presentato un’interrogazione con cui abbiamo sollecitato l’interessamento del presidente del Consiglio Provinciale e del Corecom sulla questione, esortandolo ad attivarsi per garantire risposte ai Comuni di Castel Condino, Terragnolo, Sover e Valfloriana riguardo alla sicurezza per la salute e alle modalità di applicazione della tecnologia 5G sul territorio di loro competenza.
La seconda azione che ho avviato è stata l’apertura di un proficuo dialogo con Stefano Bagozzi e Lorenzo Galletti, rispettivamente sindaci di Castel Condino e Terragnolo, per meglio comprendere quali fossero le loro esigenze e le loro preoccupazioni. Di seguito abbiamo concordato di inviare una comunicazione ufficiale ad AGCOM tenendone informato anche il MiSE (lettera del 12.02.2019).
Per il momento l’interrogazione è ancora priva di risposta ma sono lieto di poter dire che Agcom ha già fornito alcuni utili chiarimenti riguardo alle sollecitazioni che le sono state sottoposte. Sintetizzando, la direttrice di Agcom Camilla Sebastiani ha sottolineato come la copertura delle frequenze dovrà essere realizzata dagli operatori che le hanno in concessione “nel rispetto della normativa vigente”, cioè gli operatori dovranno fare richiesta per la costruzione dei siti di copertura laddove sia necessario edificarne di nuovi e ciò avverrà secondo le regole delle leggi urbanistiche ed edilizie vigenti ma anche della normativa in merito ai limiti elettromagnetici. Inoltre è stato specificato che quanto verrà realizzato nei 4 Comuni trentini (e in altri 116 Comuni a livello nazionale) non è una sperimentazione 5G ma una semplice “offerta di servizi commerciali” (comunicazione di Agcom a Castel Condino del 26.03.2019) (comunicazione di Agcom a Terragnolo).
Da segnalare anche la risposta fornita dal Servizio Autorizzazioni e Valutazioni Ambientale della Provincia di Trento al sindaco del Comune di Terragnolo in merito alla copertura della rete nei 120 comuni italiani che sono generalmente privi di servizi di comunicazione a larga banda e contemporaneamente privi di copertura mobile con tecnologie di tipo 4G, riconducibili cioè alle aree cosiddette deep digital divide. Nel documento si specifica che non è affatto detto che tali comuni potranno o dovranno fruire per primi dei servizi 5G, ma piuttosto che ad essi dovrà essere garantito il servizio 5G, entro gli stessi termini temporali definiti per tutti gli utenti italiani, con l’intento di ovviare alla attuale scarsa disponibilità di servizi a larga banda. Si sottolinea infine che nel corso della fase istruttoria del procedimento di autorizzazione, il servizio effettua la valutazione preventiva dei livelli di esposizione ai campi elettromagnetici generati contemporaneamente dall’impianto oggetto d’autorizzazione e dagli altri impianti già autorizzati nell’area circostante, assumendo, in via cautelativa, che essi operino continuativamente nelle condizioni di massima potenza (comunicazione del 12.03.2019).
In conclusione, pur non pretendendo di risolvere in un colpo solo problemi complessi come la connessione alla rete di interi gruppi di popolazione svantaggiati o la garanzia della tutela della vita umana a fronte dell’inquinamento elettromagnetico, ritengo che l’impegno profuso al fine di ottenere tutti i chiarimenti e le rassicurazioni possibili su queste tematiche, favorendo il dialogo e la comprensione reciproche sia la strada più corretta ed utile da seguire al fine di arrivare a soluzioni condivise ed accettabili per la maggior parte dei cittadini.
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Andamento demografico di Terragnolo e di Castel Condino:
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Segue testo integrale interrogazioni provinciali 218/XVI e 338/XVI:
Interrogazione 218/XVI del 31.01.2019 – Realizzazione degli interventi di cablatura della banda ultralarga in fibra ottica da parte di Open Fiber
Oggigiorno l’accesso ad internet veloce fa la differenza non solo per quanto riguarda le possibilità di accesso dei singoli cittadini alla comunità del world wide web ma anche e soprattutto in termini di competitività delle imprese sui mercati globali e di efficienza della stessa pubblica amministrazione. Risulta dunque fondamentale garantire a tutti i territori del Trentino eguale accesso alle reti in fibra ottica, un obiettivo che, purtroppo, appare oggi ben lontano dall’essere realizzato, con le valli della nostra provincia marchiate come “aree a fallimento di mercato” che scontano un gap sempre crescente nei confronti delle aree urbanizzate dislocate lungo l’asta dell’Adige;
la Provincia Autonoma di Trento possiede la controllata Trentino Digitale Spa, nata dalla fusione tra Informatica Trentina S.p.A. e Trentino Network S.r.l., sul cui sito internet, alla voce “visione” è possibile leggere quanto segue: “Trentino Digitale vuole essere lo strumento che abilita la trasformazione digitale della pubblica amministrazione trentina, volta a migliorare il rapporto tra P.A., cittadini e imprese, contribuendo così a promuovere lo sviluppo economico e sociale dell’intero territorio, anche attraverso la gestione e lo sviluppo delle infrastrutture e reti”;
alla voce “Missione” la medesima pagina internet riporta invece: “Trentino Digitale consolida e sviluppa infrastrutture e reti ed eroga servizi digitali per il sistema pubblico trentino con caratteristiche di alta affidabilità, sicurezza e qualità, facendosi parte attiva nell’individuazione di soluzioni innovative e di semplificazione, volte a portare maggiore efficienza ed efficacia nella pubblica amministrazione locale”;
obiettivi enunciati con enfasi da diversi anni che sembrano però ben lontani dall’essere realizzati per la totalità del territorio, tanto che nelle valli sono molteplici le situazioni di disagio per la scarsa accessibilità al web delle utenze di privati e di imprese;
il disagio maggiore causato dall’assenza di una connessione a banda ultra larga è subito dai centri abitati collocati nelle aree periferiche e di montagna, i quali, oltre a dover scontare le criticità derivanti dalla lontananza dai punti di erogazione dei servizi pubblici essenziali, dalle vie di comunicazione o semplicemente dal fondovalle, devono pagare anche il prezzo del gap dell’esclusione dalla rete delle telecomunicazioni. A tal riguardo non sono pochi gli edifici che nei centri abitati più periferici non hanno un accesso alla rete delle telecomunicazioni nemmeno tramite il sistema della telefonia mobile;
a seguito dell’accordo di programma siglato fra PAT e MISE e della successiva gara per l’aggiudicazione dell’appalto, l’8 novembre 2017, la società Open Fiber Spa ha firmato il contratto di concessione per realizzare l’infrastruttura a Banda Ultra Larga nelle aree «a fallimento di mercato» del territorio trentino. La durata del contratto di concessione, per la progettazione, costruzione e gestione della rete di accesso ha una durata pluriennale ma non vi è alcuna certezza sui tempi di completamento delle opere;
ad oggi, dalle informazioni disponibili online sul sito di www.trentinoinrete.it sono meno di una decina i comuni per i quali è stata attivata la fase di progettazione delle opere di posa dei cavi da parte di Open Fiber (fase 1). Solo uno fra questi è arrivato alla fase di realizzazione dei lavori (fase 4).
Tutto ciò premesso si interroga il Presidente della Giunta per conoscere
Quali iniziative intenda assumere per assicurare la programmazione e la realizzazione degli interventi di cablatura della banda ultralarga in fibra ottica da parte di Open Fiber con tempistiche adeguate e scadenza certe per ogni singolo comune, con particolare riferimento ai comuni situati nelle aree periferiche e di montagna
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Interrogazione 338/XVI dell’11.03.2019 – Installazione sul territorio provinciale dei sistemi terrestri di comunicazioni elettroniche al fine di favorire la transizione verso la tecnologia 5G
Con l’approvazione della delibera dell’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni N.231/18/CONS avente ad oggetto “Procedure per l’assegnazione e regole per l’utilizzo delle frequenze disponibili nelle bande 694-790 Mhz, 3600-3800 Mhz e 26.5-27.5 Ghz per sistemi terrestri di comunicazioni elettroniche al fine di favorire la transizione verso la tecnologia 5G, ai sensi della legge 27 Dicembre 2017, N. 205” 120 comuni italiani sono stati inseriti nella lista dei centri abitati nei quali sperimentare la rete 5G;
tra i comuni inseriti nella lista si trovano anche quattro (n.4) trentini. Si tratta dei comuni di Valfloriana (val di Fiemme), Sover (val di Cembra), Castel Condino (valle del Chiese) e Terragnolo (valli del Leno). Nella lista non figurano comuni della provincia autonoma di Bolzano;
agli interroganti risulta che ad oggi ai 4 comuni trentini non sia stata inoltrata alcuna comunicazione ufficiale riguardo alla delibera in oggetto e che quindi gli amministratori non siano in possesso di informazioni relativamente ai tempi di realizzo, agli eventuali oneri a carico degli enti, alle modalità di erogazione del servizio ai cittadini residenti e alle opportunità connesse alla tecnologia 5G;
alla mancanza di comunicazioni relativamente alle modalità operative di installazione dei sistemi terrestri di comunicazioni elettroniche al fine di favorire la transizione verso la tecnologia 5G si unisce anche la totale mancanza di informazioni circa la possibile ripercussione sulla salute dei residenti nei territori dei comuni menzionati. Tale mancanza di informazione sta sollevando diversi interrogativi, anche in considerazione delle notizie divulgate dagli organi di stampa con riguardo alla tecnologia 5G. Si prenda ad esempio il servizio “Onda su onda” (inizio 22:25:27) trasmesso dal programma RAI “Report” nella puntata del 26/11/2018 e “Rivoluzione 5G. Tra antenne e i troppi rischi ignorati dall’Ue” pubblicato da Il Fatto Quotidiano del 31/01/2019;
Tutto ciò premesso si interroga il Presidente del Consiglio provinciale per sapere
se intenda attivare il Comitato Provinciale per le Comunicazioni della Provincia Autonoma di Trento al fine di ottenere informazioni dall’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni con riguardo ai contenuti della delibera menzionata nelle premesse con particolare riferimento all’installazione sul territorio della provincia autonoma di Trento dei sistemi terrestri di comunicazioni elettroniche al fine di favorire la transizione verso la tecnologia 5G;
se intenda attivare il Comitato Provinciale per le Comunicazioni della Provincia Autonoma di Trento al fine di mettere il Ministero per lo Sviluppo Economico e l’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni in comunicazioni con i sindaci dei comuni di Valfloriana, Sover, Castel Condino e Terragnolo affinché questi possano ottenere risposte ai quesiti relativi alle modalità di applicazione della tecnologia 5G e ai possibili effetti sulla salute dell’essere umano;
La salute prima di tutto! Davvero credete che la gente sia incentivata a rimanere o trasferirsi in quelle zone solo perché sarà attivo il 5g? Io me ne andrei subito! Quei posti vanno valorizzati per la natura e la loro naturalezza. Davvero credete che la gente non sappia cosa provocherà il 5g? Mahhh…
Non sono d accordo sull’ installazione delle antenne 5g. Prima di tutto per la salute della popolazione e si sa con studi comprovati che può influire negativamente anche su piante ed animali. Un NO assolutamente!!!