In questi giorni il consigliere provinciale Alex Marini, l’europarlamentare Sabrina Pignedoli e il coordinatore della rete trentina “Moratoria 2027 sull’inceneritore!” Pietro Zanotti hanno collaborato alla stesura di un’interrogazione indirizzata alla Commissione Europea (P-002347/2023) per chiedere chiarimenti in merito all’eventuale realizzazione di un secondo inceneritore in Trentino-Alto Adige e alla compatibilità di tale proposito con le politiche europee in fatto di miglioramento della raccolta differenziata e riduzione delle emissioni di gas serra in atmosfera.
Il consigliere provinciale Alex Marini spiega così la genesi dell’interrogazione: «Ringrazio Sabrina Pignedoli per l’impegno e l’attenzione che come sempre pone nell’affrontare temi di rilevante interesse per il Trentino e i trentini. A giudizio del M5S, costruire un secondo inceneritore in una Regione da circa un milione di abitanti complessivi è una scelta profondamente sbagliata, una scorciatoia imboccata ad uso e consumo dei grandi speculatori economici che intendono fare affari con l’incenerimento dei rifiuti, affossando allo stesso tempo gli sforzi di affermazione dell’economia circolare e di rispetto degli impegni europei in materia di riduzione delle emissioni di gas serra in atmosfera, per tacere dei rischi posti alla salute dei cittadini e dei costi stessi di un’opera che andrebbe a ricadere di fatto sull’erario pubblico per poi venire con ogni probabilità data in gestione ad entità private. Per tutti questi motivi è fondamentale che l’Unione Europea faccia sentire la propria voce e chiarisca in anticipo quali potrebbero essere le conseguenze di una scelta tanto scriteriata e deleteria».
Petizione “Moratoria fino al 2021 per salvare ambiente e tariffe”
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Testo integrale dell’eurointerrogazione P-002347/2023 – Progetto di un secondo inceneritore nella regione Trentino-Alto Adige/Südtirol:
Come risulta dal disegno di legge di assestamento del bilancio n. 184/XVI[1] e dall’addendum al quinto aggiornamento del piano rifiuti[2], la provincia autonoma di Trento, invece di aumentare la raccolta differenziata e ridurre i quantitativi prodotti di rifiuti urbani in linea con le direttive europee sul Green New Deal, intende costruire un inceneritore sul suo territorio. A Bolzano è già in funzione l’inceneritore gestito dalla eco center S.p.A., si tratterebbe del secondo in una regione di 1 milione di abitanti circa. La capacità di incenerimento passerebbe dal 25 % a oltre il 45 %, contro una media nazionale del 18 %. Ciò comporterebbe un aumento dei gas serra e dell’inquinamento, senza considerare l’insostenibilità economica del progetto.
La direttiva europea sulla gestione dei rifiuti prevede di raggiungere entro il 2035 obiettivi ambiziosi di riciclo dei rifiuti urbani. Con il secondo inceneritore il Trentino-Alto Adige/Südtirol diventerebbe la regione italiana con il più alto numero di inceneritori per abitante.
Ciò premesso, può la Commissione rispondere ai seguenti quesiti:
- 1)Può esprimersi sull’opportunità di questo secondo inceneritore nella regione Trentino-Alto Adige/Südtirol?
- 2)C’è il rischio che questa scelta porti l’Italia a una procedura di infrazione?
Presentazione:25.7.2023


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