Titoli di studio. I rappresentanti trentini ed europei del M5S al lavoro per tutelare i diritti dei lavoratori e degli studenti italiani all’estero

In questi giorni l’europarlamentare del M5S Sabrina Pignedoli ha depositato un’interrogazione alla commissione europea sollecitandone l’intervento per garantire una migliore omogeneizzazione dei titoli di studio conseguiti in Italia rispetto a quelli degli altri Paesi europei, anche tramite un apposito sistema centralizzato che permetta di rendere più uniforme il riconoscimento di questi titoli. L’intervento è frutto della collaborazione tra Pignedoli e il Consigliere provinciale Alex Marini che nel giugno scorso aveva depositato e fatto approvare un’analoga risoluzione al Consiglio provinciale di Trento

«Per il M5S l’Europa è una cosa seria – commenta il Consigliere Marini – può essere una miniera di opportunità, soprattutto quando si ha la competenza per favorire le esigenze sostanziali e tangibili di studenti, imprese e lavoratori. È quello che abbiamo fatto con Sabrina Pignedoli, una collaborazione proficua, volta ad assicurare in maniera effettiva il diritto alla mobilità tra Paesi membri dell’Unione e il corretto riconoscimento dei titoli di studio dei cittadini. Spostarsi da un Paese all’altro della UE per poter lavorare o sviluppare il proprio business dovrebbe essere automatico e la nostra azione è quindi stata volta a rimuovere tutti i vincoli che impediscono l’effettivo esercizio di questo diritto».

* * * * *

Segue testo integrale dell’interrogazione con richiesta di risposta scritta  E-002346/2023 alla Commissione europeo del 25 luglio 2023:

presentata da Sabrina Pignedoli (NI), Mario Furore (NI), Ivan Vilibor Sinčić (NI), Olivier Chastel (Renew), Maria Angela Danzì (NI), Clara Ponsatí Obiols (NI), Dan-Ştefan Motreanu (PPE), Francesca Donato (NI), Niklas Nienass (Verts/ALE), Marek Paweł Balt (S&D), Vlad Gheorghe (Renew), Salvatore De Meo (PPE), Tatjana Ždanoka (NI), Tiziana Beghin (NI)

Nello spostarsi da uno Stato membro all’altro, troppi cittadini dell’Unione incontrano difficoltà nella loro mobilità professionale e nell’accesso ai concorsi pubblici di assunzione a causa del mancato riconoscimento delle loro qualifiche. In Italia i corsi di laurea quadriennali sono comparati alle lauree magistrali di cinque anni (3+2). Tuttavia ciò non avviene in altri Stati membri, come la Francia, dove una laurea quadriennale italiana non è considerata equivalente al livello BAC+5.

La Provincia di Trento ha approvato una risoluzione in materia[1], ma il problema dovrebbe essere risolto a livello europeo.

La Commissione deve trovare una soluzione a livello europeo alla questione del riconoscimento delle qualifiche accademiche tra gli Stati membri. In molti casi la mobilità dei cittadini è ostacolata dalla lentezza del processo di valutazione dei titoli di studio universitari. La mobilità degli studenti, dei laureati e del corpo docente tra gli Stati membri è ancora bassa, quando invece incoraggiarla sarebbe un formidabile veicolo per l’integrazione europea.

  • 1. Non ritiene la Commissione di dover intervenire per rendere il riconoscimento delle qualifiche conseguite nei vari Stati membri più uniforme e semplice?
  • 2. Sta esaminando la possibilità di istituire un sistema europeo centralizzato per rendere tale riconoscimento più uniforme?

Sostenitore[2]

Presentazione:25.7.2023

One Reply to “”

Lascia un commento