Bypass ferroviario di Trento. Fugatti risponda in Consiglio provinciale rispetto alla sicurezza dei lavori della circonvallazione

Il M5S chiede a tutte le forze politiche rappresentate nel Consiglio provinciale di Trento di sottoscrivere una richiesta di informativa alla Giunta provinciale sulla questione del bypass ferroviario nel capoluogo della Provincia e presenta un’interrogazione per dar voce ai comitati cittadini che si occupano del bypass di Trento.

«L’ente provinciale deve fare chiarezza riguardo a quanto è stato fatto per garantire la sicurezza e la salute dei cittadini rispetto alla realizzazione del bypass – dice il Consigliere provinciale Alex Marini – i problemi ambientali che caratterizzano l’area di Trento nord sono tanti e tali da rendere assolutamente necessaria la massima trasparenza nei confronti di chi ci abita. Non è affatto vero che per procedere col cantiere non si possono fare bene i controlli e offrire la giusta sicurezza ai cittadini, al contrario, queste verifiche sono la garanzia che l’opera possa essere realizzata correttamente minimizzando l’impatto sul contesto urbano circostante, scongiurando anche il rischio che si blocchi tutto all’improvviso per l’emersione di criticità che magari si spera di tenere sepolte. Ad esempio, è di questi giorni la notizia del mancato finanziamento degli investimenti sulla tratta ferroviaria Orte-Falconara, esclusa dai progetti finanziati con il PNRR. Il rischio che possa avvenire lo stesso anche con la controversa circonvallazione ferroviaria di Trento dovrebbe far riflettere. Parliamo di un intervento i cui costi si quantificano in 1 miliardo e 300 milioni di euro e che assorbe la gran parte dei finanziamenti del PNRR in Trentino. Stando a come stanno le cose oggi il rischio che i lavori non possano essere realizzati entro il 2026 è elevato. Fugatti dovrebbe quindi riferire in Aula, facendo chiarezza una volta per tutte su quanto fatto per difendere la salute degli abitanti di Trento. Diversamente dovremmo attendere l’insediamento del nuovo Consiglio che verrà convocato nella migliore delle ipotesi a fine novembre 2023, troppo tardi per capire che fine faranno 1300 milioni di euro destinati all’alta capacità per il tratto di Trento. Proprio per indurre la giunta alla chiarezza dovuta a tutti i trentini ho presentato anche una puntuale interrogazione (4740/XVI), elaborata con i comitati cittadini che da anni sono attivi per esigere la trasparenza che finora è mancata e il rispetto delle norme a salvaguardia dell’ambiente»

* La richiesta di informativa ai sensi dell’art.140 del regolamento del Consiglio è stata depositata il 1° settembre 2023 ed è stata sottoscritta da Marini, Coppola, Degasperi, Zanella, Manica, Maestri e Tonini (Comunicazione 61/XVI)

Il 5 settembre il presidente del Consiglio provinciale Walter Kaswalder ha inviato una nota per comunicare che non verrà convocata un’ulteriore seduta di Consiglio perché siamo in regime di par condicio (Nb. nel frattempo la Giunta provinciale sforna comunicati stampa e pubblica fotografie di eventi e di tagli del nastro come se non ci fosse un domani… a proposito di par condicio)

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Segue il testo integrale dell’interrogazione n. 4740/XVI del 28 agosto 2023 “Iniziative adottate dalla Provincia per la realizzazione della circonvallazione ferrovia AC/AV di Trento e per l’adempimento delle prescrizioni finalizzate ad assicurare la tutela della salute pubblica”

con ordinanza del 29 luglio 2023 la Procura della Repubblica di Trento ha posto sotto sequestro circa un ettaro di superficie all’interno del cantiere della realizzanda Circonvallazione ferroviaria AC/AV di Trento. Per gli effetti della predetta ordinanza il Responsabile del Progetto, l’ing. Damiano Beschin, è stato iscritto sul libro degli indagati fra gli altri per il reato di disastro ambientale;

il sequestro dell’area è avvenuto dopo che i comitati che negli ultimi anni hanno espresso la loro contrarietà rispetto all’attuale progetto della circonvallazione ferroviaria di Trento segnalando la pericolosità dei lavori di costruzione di tale opera dentro le aree inquinate di Trento Nord, hanno presentato un esposto alla Magistratura evidenziando non solo il mancato rispetto, da parte di RFI, delle prescrizioni che sono parte integrante delle procedura per poter realizzare opera ma veri e propri movimenti di terra che con dette prescrizioni apparirebbero in netto contrasto;

in data 16 luglio 2023 il presidente della Provincia Maurizio Fugatti, in una lettera inviata al Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica (MASE), notiziava il direttore generale del MASE che RFI non intendeva operare la “caratterizzazione ambientale” di quelle aree ma riteneva di poter operare con una semplice “caratterizzazione a rifiuto” e riaffermava la volontà della giunta a che la caratterizzazione ambientale venisse realizzata;

le prescrizioni collegate al progetto del bypass ferroviario in ordine alle aree di Trento Nord sono le seguenti:

    1. obbligo di caratterizzare tutti i terreni movimentati nel SIN (condizione n. 7 della Commissione Tecnica PNRR PNIEC). Tale prescrizione doveva essere realizzata ante operam e prima della progettazione esecutiva;

    2. obbigo di caratterizzazione dell’areale ferroviario e sotto i binari ai sensi del comma 694 dell’ art. 1 della legge di Bilancio dello Stato 2023-2025 con il quale il Parlamento ha stanziato 2 milioni di euro;

    3. ottemperanza dell’articolo 84ter del PRG del Comune di Trento, che obbliga alla caratterizzazione di tutte le aree limitrofe alle ax Sloi e Carbochimica;

    4. rispetto della prescrizione 20 B di cui alla ordinanza n. 3 della Commissaria Straordinaria per il Brennero, che obbliga alla caratterizzazione ambientale l’ex Scalo Filzi, obbligo che doveva essere ottemperato ancora prima della cantierizzazione;

risulta all’interrogante che RFI non abbia ottemperato ad alcuna delle suddette prescrizioni e che abbia espressamente dichiarato che non intende farlo;

risulta che all’interno del PFTE andato a gara (PFTE arricchito o PFTE plus) non ci sono i finanziamenti per la realizzazione delle bonifiche di queste aree e che in una recente intervista giornalistisca il Dirigente generale di dipartimento Dipartimento protezione civile, foreste e fauna, l’ing. Raffale De Col, ha parlato di costi “nell’ordine del 90 milioni di euro” solo per il garantire il transito in linea della circonvallazione AC/AV attraverso le aree inquinate di Trento Nord;

è pacifico che, di fronte a quello che si sta configurando come un pesante empasse per la continuazione dell’opera, diventi sempre più probabile lo sforamento dei termini previsti dal PNRR (giugno 2026) per la realizzazione della circonvallazione e che aumenti il rischio di perdere in tutto o in parte il contributo dell’Unione Europea per la realizzazione dell’opera stessa;

tutto ciò premesso si interroga il presidente della Provincia per sapere

    1. se non ritiene di fornire una risposta tempestiva ed esaustiva alla presente interrogazione in ordine alle iniziative adottate dalla Provincia per superare gli ostacoli illustrati nelle premesse garantendo il rispetto delle scadenze per la realizzazione della circonvallazione ferrovia e delle prescrizioni per assicurare la tutela della salute pubblica in un territorio che ha già pesantemente conosciuto le conseguenze dell’inquinamento di quelle aree.

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