Lago d’Idro: l’Europa chiamata a vigilare sulla tutela ambientale e la partecipazione pubblica

In questi giorni si è aperto un nuovo importante capitolo nella vicenda delle opere di regolazione del Lago d’Idro, che vede l’intervento diretto delle istituzioni europee attraverso un’interrogazione parlamentare presentata dall’europarlamentare Gaetano Pedullà.

L’iniziativa nasce dall’esigenza di fare chiarezza su alcuni aspetti fondamentali relativi alla procedura di proroga della Valutazione di Impatto Ambientale (VIA) per le nuove opere di regolazione del lago. In particolare, l’attenzione si concentra sul rispetto dei principi di trasparenza e partecipazione pubblica, cardini della Convenzione di Aarhus e della normativa europea in materia ambientale.

I punti chiave dell’interrogazione

Con l’interrogazione 2855/2024 avente ad oggetto “Nuove opere del Lago d’Idro: conformità delle proroghe delle procedure di VIA ai principi di accesso all’informazione ambientale e partecipazione pubblica” L’europarlamentare Pedullà ha sottoposto alla Commissione europea due quesiti specifici:

  • La verifica della compatibilità delle procedure di proroga dei provvedimenti VIA con i principi di accesso all’informazione e partecipazione pubblica previsti dalla Convenzione di Aarhus
  • La necessità di garantire la consultazione degli enti territoriali interessati, in linea con l’articolo 5 della direttiva 2011/92/UE

Questi quesiti nascono da un’attenta analisi della documentazione recuperata attraverso le istanze di accesso agli atti e la interrogazioni della consigliera regionale Paola Pollini. Tale documento ha evidenziato alcune criticità nel processo decisionale. Tre in particolare: la mancata attivazione formale degli enti locali nella procedura di proroga; l’assenza di un protocollo operativo previsto dalla Convenzione tra Regione Lombardia, AIPO e Comunità Montana Valle Sabbia; la scadenza della Convenzione nell’ottobre 2023 senza successivo rinnovo.

L’importanza della tutela ambientale

Il Lago d’Idro rappresenta un ecosistema di particolare pregio, tanto da includere nella propria area anche il biotopo di Baitoni incluso nella rete Natura 2000. Qualsiasi intervento che possa influire sui livelli delle acque richiede pertanto un’attenzione particolare e un approccio che garantisca la massima tutela ambientale.

La richiesta di chiarimenti alla Commissione europea rappresenta un passo importante per assicurare il rispetto delle normative ambientali europee, garantire la trasparenza dei processi decisionali, tutelare il diritto alla partecipazione delle comunità locali e salvaguardare l’equilibrio ecologico del lago.

Prossimi passi

Attendiamo ora la risposta della Commissione europea, che potrà fornire importanti indicazioni sulla corretta interpretazione e applicazione delle normative ambientali europee in casi come quello del Lago d’Idro. La questione sollevata va oltre il caso specifico, toccando principi fondamentali di governance ambientale e partecipazione democratica che riguardano tutti i cittadini europei. Continueremo a seguire gli sviluppi di questa vicenda, mantenendo alta l’attenzione sulla tutela di questo importante patrimonio naturale e sul rispetto dei diritti di informazione e partecipazione delle comunità locali.

Seguiremo gli aggiornamenti sulla risposta della Commissione europea, che potranno fornire importanti indicazioni per la tutela ambientale del Lago d’Idro e per l’applicazione dei principi di trasparenza e partecipazione pubblica nei processi decisionali ambientali.

5 Replies to “Lago d’Idro: l’Europa chiamata a vigilare sulla tutela ambientale e la partecipazione pubblica”

Lascia un commento