Procedure elettorali. Alcune proposte per migliorare la nostra Democrazia

“La democrazia non esiste” scriveva il professore di logica Piergiorgio Odifreddi nel 2018 in una pubblicazione in cui analizzava la caduta libera della partecipazione al voto e gli effetti sul processo democratico in una situazione di forte astensionismo. La tesi di Odifreddi, peraltro avvalorata dal voto del 25 settembre scorso, era che con le leggi maggioritarie una minoranza dei votanti può ottenere la maggioranza dei seggi e instaurare la dittatura di una minoranza: cioè una dittatura in termini tecnici perché una parte minoritaria della popolazione si prende tutto il potere.

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La sfida dell’informazione locale

Il 15 gennaio 2021 il quotidiano Trentino, il più antico della provincia di Trento, cessava l’attività in ossequio alle logiche di dominio mediatico di un monopolista dell’informazione.

Il blocco delle rotative non ha interferito infatti in alcun modo con la posizione di preminenza informativa acquisita nel corso degli anni da parte del gruppo editoriale Athesia, il quale, avendo nel tempo preso il controllo di quasi tutti gli organi di informazione locale, conserva intatta la propria capacità di esercitare l’egemonia sull’intera Regione oltre che sul mercato pubblicitario locale.

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Referendum provinciali e democrazia azzoppata. In Provincia di Trento il voto referendario è figlio di un dio minore

Una delle differenze principali tra le democrazie e i regimi autoritari riguarda il modo con cui si tiene conto del voto popolare. Nelle prime, ai sensi dei trattati internazionali e delle Costituzioni nazionali, si vota liberamente per prendere decisioni che riguardano i cittadini oppure per scegliere i rappresentanti eletti. Nei regimi autoritari invece il voto, laddove consentito, è viziato da procedure che impediscono la libera espressione delle preferenze da parte dei cittadini e dalla mancanza di sistemi di controllo sul corretto svolgimento delle operazioni stesse, lasciando quindi campo aperto alla possibilità di brogli o manipolazioni.

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Siamo quello che mangiamo: Approvate due proposte del M5S in fatto di filiera corta e miglioramento delle pratiche alimentari.

Siamo quello che mangiamo. La celebre massima del filosofo Ludwig Feuerbach ben si adatta agli ultimi interventi del M5S in Consiglio provinciale proprio in tema di alimentazione e che è stata un po’ lo spunto che il 2 marzo scorso ci ha portati a presentare 2 proposte di ordine del giorno collegate al Disegno di legge n.82/XVI “Integrazioni della legge sul personale della Provincia 1997, in materia di servizio sostitutivo di mensa”.

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Emergenza Covid-19: la destra trentina non vuole la commissione permanente, secondo loro per contrastare il Covid bastano le dirette streaming!

Lunedì 9 novembre si è svolta in via telematica la seduta di Consiglio che avrebbe dovuto aver luogo in presenza la settimana precedente. All’ordine del giorno, oltre che una serie di mozioni, c’erano le comunicazioni della Giunta sulla diffusione dell’epidemia da Covid-19. A margine dell’intervento dell’assessore Stefania Segnana ho presentato una proposta di risoluzione sottoscritta dai colleghi di minoranza chiedendo un maggiore coinvolgimento del Consiglio nella definizione della strategia e delle azioni per far fronte alla crisi determinata dalla pandemia, sia per quel che riguarda i risvolti sanitari che per quelli economico-sociali.

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Realizzare un sito internet dedicato per il Difensore Civico e le altre figure di garanzia? Non se ne parla! Per questa maggioranza qualsiasi sostegno ai diritti dei cittadini va stroncato a prescindere!

In tutta Italia e in gran parte del mondo le figure di garanzia come il Difensore Civico, il Garante dei Diritti dell’Infanzia e il Garante dei Detenuti possiedono un sito internet dedicato e ben distinguibile che i cittadini possono utilizzare per interfacciarsi con esse. In Trentino, Provincia che si fa da sempre vanto della propria Autonomia invece quelle stesse figure si sono viste affidare solo uno spazio all’interno del sito del Consiglio provinciale, cosa che rende meno agevole e meno visibile al cittadino l’accesso ai loro servizi. Si tratta di una scelta onesta e rivelatoria, come dimostrano anche le cronache più recenti infatti, ai vertici politici della Provincia non può importare di meno che la cittadinanza sia tutelata in maniera efficiente (e senza costi) dalle figure espressamente previste per questo scopo.

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Diritti dei consiglieri comunali: libero accesso da remoto al registro di protocollo informatico e al sistema contabile

A breve coloro che i cittadini hanno scelto come loro rappresentanti saranno proclamati consiglieri comunali e, salvo situazioni eccezionali, la loro carica durerà per cinque anni. La funzione che saranno chiamati a svolgere è essenziale per assicurare il buon andamento della pubblica amministrazione e la tenuta delle istituzioni democratiche a livello locale. Tuttavia esistono ad oggi ostacoli che rischiano di inficiare o rendere difficile l’esercizio del loro mandato, barriere che è nostro compito rimuovere per garantire un esercizio pieno della democrazia.

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La Provincia di Trento viola il divieto di comunicazione istituzionale. Agcom la condanna e le ordina di rimuovere la comunicazione a fini elettorali

Due pesi e due misure non si possono applicare, se succede arriva la sanzione. In Trentino le sedute del Consiglio provinciale, dove trovano spazio maggioranza e opposizione, sono state oscurate con “grande solerzia” (per non dire estrema pedanteria), ancor prima dei termini previsti dalla legge. In compenso la Giunta provinciale, che ovviamente è espressione della sola maggioranza, ha utilizzato tutta la forza d’urto del proprio ufficio stampa come organo di propaganda elettorale senza alcun vincolo o freno. Questo, in sintesi, il significato che si può attribuire alla decisione presa mercoledì 16 settembre (delibera 465/20/Cons) dall’Autorità per la Garanzia nelle Comunicazioni (Agcom), con conseguente condanna dell’operato della Provincia Autonoma di Trento.

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Opuscolo informativo da abbinare ai referendum: il Consiglio regionale del Trentino-Alto Adige impegna Governo e Parlamento a modificare la norma statale

Nella giornata di ieri il Consiglio regionale del Trentino-Alto Adige/Sűdtirol ha chiesto formalmente a Governo e Parlamento di adoperarsi per predisporre un opuscolo informativo ufficiale che illustri in forma neutra e imparziale il contenuto del referendum confermativo sul taglio dei parlamentari che si svolgerà a settembre. Nel contempo si richiede che le istituzioni mettano mano alla normativa statale recependo così le raccomandazioni e le buone pratiche internazionali in materia di informazione istituzionale nell’ambito dei referendum. Insomma, c’è voluto qualche mese di paziente attesa ma alla fine siamo riusciti a discutere la proposta di voto 5/XVI e possiamo dire che alla fine l’impegno profuso per l’analisi comparativa della legislazione straniera e il tanto lavoro fatto per predisporre l’atto sono stati premiati e per questo possiamo certo dirci soddisfatti!

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Ddl democrazia diretta, la maggioranza pratica la democrazia della clava

In Consiglio provinciale a Trento domina una logica chiara: quella della clava. Oggi la maggioranza provinciale ha manifestato in pieno le proprie tendenze autoritarie. Hanno la maggioranza dei voti, quindi comandano loro e le proposte altrui le bocciano senza nemmeno degnarsi di fornire una giustificazione, del resto nella loro concezione primordiale, chi ha la clava più grossa comanda. È un modo di vedere le cose che certo può vantare una lunga tradizione… peccato non centri nulla con la democrazia.

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