Istituire l’osservatorio interregionale su lago d’Idro e fiume Chiese per difenderli e valorizzarli

Il fiume Chiese e il lago d’idro devono tornare a vivere nella loro interezza. Perché accada serve superare i confini politici e le tante piccole e grandi ingordigie che nell’ultimo secolo ne hanno depredato le risorse ecologiche e ambientali, arrivando a minacciarne la vita stessa. Proprio per questo il M5S ha presentato un’interrogazione volta a istituire finalmente un osservatorio interregionale dedicato a fiume e lago, coinvolgendovi anche associazionismo ed enti locali.

La storia dell’ultimo secolo in Valle del Chiese e Valle Sabbia ci insegna che per contrastare queste derive e dare nuova speranza a lago e fiume un ruolo fondamentale è ricoperto dall’associazionismo e dalla parte più consapevole e avveduta delle comunità locali. Il coinvolgimento delle associazioni e delle persone che amano il loro territorio nella gestione di beni ambientali che appartengono a tutti non è dunque solo giusto ma anche saggio, perché si tratta di individui che si pongono come obiettivo la crescita e la prosperità di ciò che li circonda, al contrario di chi, da lontano, desidera far profitto sfruttando le risorse ecologiche fino a esaurirle.

È da queste premesse che parte l’interrogazione che in questi giorni ho presentato al Consiglio Provinciale. Lo scopo è far in modo che si istituisca un osservatorio permanente su lago d’Idro e fiume Chiese col coinvolgimento di associazioni ed enti locali, soluzione del resto già attiva per molti corsi d’acqua italiani. Al tempo stesso chiedo anche che il presidente Fugatti riferisca nel dettaglio in merito all’incontro avuto col suo omologo lombardo il 2 maggio scorso, con particolare riferimento alla collaborazione fra Lombardia e Trentino per la gestione e lo sviluppo del Chiese e dell’Eridio.

Più in generale, l’auspicio è che Valle del Chiese e Valle Sabbia non siano più utilizzate come serbatoi di risorse da sfruttare bensì come territori dotati di specifiche peculiarità e della medesima dignità di aree più popolose, diverse ma al contempo centrali nella loro unicità, vista come ricchezza e valore da preservare.

Di seguito il testo integrale dell’interrogazione 561/XVI:

con interrogazione a risposta scritta alla Camera dei Deputati del 28.06.2017 n. 4/17110 Leg.XVII, facendo riferimento allo studio intitolato «Indagini ecologiche sul lago d’Idro» prodotto fra il maggio 2010 e l’aprile 2012 dal dipartimento di bioscienze dell’università degli studi di Parma, si evidenziavano una serie di problematiche relative alla gestione e alla qualità delle acque del lago d’Idro, all’incidenza della stessa sui processi ecologici e sugli usi della risorsa idrica e dell’ecosistema lacustre. In particolare si sottolineava come le criticità più rilevanti risultassero di difficile soluzione anche a fronte di un sistema decisionale relativo alla gestione lacustre caratterizzato da un elevato grado di complessità e conseguentemente di verifiche e rilievi costantemente aggiornati per poter determinare efficacemente le politiche di governo del territorio. Si specificava inoltre come a tal riguardo fosse necessario stabilire un piano di indagini a lungo termine e attivare un osservatorio scientifico permanente capace di informare in maniera tempestiva ed efficace i decisori politici in merito alle politiche da intraprendere riguardo al lago d’idro e ai territori ad esso limitrofi. L’interrogazione dava conto anche dell’esistenza della Rete italiana per la ricerca ecologica di lungo termine (LTER-Italia), cui al 2015 appartenevano 25 siti terrestri, d’acqua dolce, di acque di transizione e marine, nell’ambito dei quali si conducono ricerche ecologiche su scala pluridecennale da parte dei principali enti di ricerca, università e istituzioni che si occupano di ricerca e monitoraggio ecologici in Italia. Infine l’interrogazione chiedeva al Governo se fosse informato dei fatti, se intendesse favorire l’inserimento del lago d’Idro nella rete dei siti Lter e se intendesse assumere iniziative per favorire la presenza di rappresentanti delle associazioni riconosciute a livello locale per l’attività svolta nell’ambito della tutela dell’ambiente all’interno degli organismi con funzioni di indirizzo e coordinamento in tema di risorse idriche e monitoraggio ecologico;

il 06.10.2017, il Ministro pro tempore dell’Ambiente rispondeva all’interrogazione n. 4/17110 Leg.XVII facendo il punto sulla concentrazione di nutrienti e sugli eccessi di fosforo e azoto immessi annualmente nel lago d’Idro. Al tempo stesso apriva all’istituzione di un Osservatorio permanente del lago d’Idro, sulla scorta di quanto fatto, ad esempio, per il lago di Varese. Detta risposta riscontrava il favore dell’interrogante, che la riteneva utile punto di partenza “per riunire in un unico tavolo Asl, pescatori, operatori turistici, ambientalisti ed esponenti della comunità scientifica per perseguire il miglioramento della condizione ecologica del lago e conseguentemente il rilancio turistico e socio-economico dell’area a cavallo tra Lombardia e Trentino-Alto Adige”. Sempre all’interno della summenzionata risposta il Ministro faceva anche riferimento all’interlocuzione con la provincia autonoma di Trento per la composizione del comitato di indirizzo paritetico a supporto di Aipo (Agenzia Interregionale per il fiume Po) nell’attività di regolazione del lago d’Idro, e per la definizione dei criteri generali di indirizzo dell’attività del regolatore stesso;

in data 21.02.2018 veniva presentata al Presidente del Consiglio provinciale la petizione 25/XV avente ad oggetto “Salvaguardia ambientale delle risorse idriche dell’intero bacino del fiume Chiese e del lago d’Idro”. Nella petizione, supportata da 1259 firme, si chiedeva:

(1) di “sollecitare l’ammodernamento dei sistemi irrigui della vasta area irrigata con la risorsa prelevata dal Fiume Chiese, ovvero la gran parte della pianura padana irrigata con sistemi ora obsoleti e concepiti per un grandissimo consumo della risorsa primaria”;
(2) di “pianificare la gestione coordinata delle risorse idriche attraverso un bilancio idrico e con modalità ragionevoli e rispettose delle esigenze ambientali sull’intera asta del fiume Chiese e sul Lago D’Idro”;
(3) di “rivedere il precedente regolamento di gestione del Lago D’Idro, cd. regolamento 21 marzo 2002, che prevede escursioni dei livelli fino a 3,25 metri verticali, causa di evidenti danni ambientali”;
(4) di “sollecitare il completamento delle reti fognarie e di collettamento”;
(5) di “sollecitare l’ammodernamento degli impianti di depurazione in tutti i territori bagnati dal fiume e dal Lago”. La petizione chiedeva anche l’istituzione di una commissione che desse rappresentanza sia agli enti locali che alle varie associazioni facenti riferimento al lago d’Idro e al fiume Chiese, dotata del potere di realizzare il bilancio idrico dell’intero bacino imbrifero del Chiese. Si chiedeva inoltre “la presentazione di idonei regolamenti che permettano, in tempi brevi, la gestione delle diverse esigenze di salvaguardia dell’ambiente e di sviluppo delle possibili attività produttive, mediante l’istituzione di un ente paritetico che in futuro coordini la gestione dell’intero bacino sotto ogni aspetto, quindi relativamente al rispetto delle acque, al fine di ottenere un effettivo e soddisfacente risparmio idrico ed un controllo permanente sull’intera asta ed evitare il ripetersi delle crisi alle quali in passato con grandi difficoltà e con danni per l’economia è stato necessario far fronte”;

in data 11.07.2018 veniva approvata la relazione in ordine alla petizione 25/XV in cui si affermava che “La Commissione ha preso atto della sostanziale condivisione espressa dall’Assessorato in ordine ai contenuti della petizione, almeno quanto alle premesse e all’istanza di revisione del regolamento di gestione del lago d’Idro, al fine di ridurre l’escursione del lago prevista nel regolamento vigente. E’ stata altresì confermata da parte dello stesso Assessore, anche a nome dell’intero esecutivo provinciale, la disponibilità a sostenere, condividere e supportare gli organi istituzionali coinvolti nella vicenda e a proseguire nell’azione coordinata di gestione del bacino. La consigliera Borgonovo Re ha sollecitato l’Assessorato a fare in modo che prima del 2020 si addivenga alla modifica del regolamento del 2002 nel senso auspicato dai firmatari della petizione. A conclusione della trattazione della petizione popolare in oggetto, la Terza Commissione permanente, sulla base delle riflessioni svolte, nella seduta di data 11 luglio 2018 ha approvato all’unanimità (Amministrare il Trentino, Civica Trentina, PATT, PD del Trentino, UPT) la presente relazione, dando mandato al Presidente di trasmetterla al Presidente del Consiglio”;

il 4 settembre 2018 si costituiva in Visano (BS) il “Tavolo delle Associazioni che amano il Fiume Chiese e il suo Lago D’Idro”, formato dai rappresentanti delle associazioni “Visano respira”, “Amici della Terra Lago D’Idro Valle Sabbia”, “Circolo Legambiente di Montichiari”, “Comitato Cittadini Calcinato”, “Circolo Legambiente Brescia est”, “Tre salti nel Bosco di Calvisano”, “Empatia Blu di Remedello”. A testimonianza del grande interesse civile suscitato dalla tutela del fiume Chiese e del lago d’Idro, dalle 7 associazioni fondatrici il “Tavolo delle Associazioni che amano il Fiume Chiese e il suo Lago D’Idro” saliva in brevissimo tempo a 19 associazioni partecipanti, la più a nord delle quali con sede in Pieve di Bono – Prezzo (TN) e la più a sud operante invece nel Comune di Casalmoro (MN).

il documento d’intenti sottoscritto da tutte le succitate associazioni definisce come segue gli obiettivi del “Tavolo delle Associazioni che amano il Fiume Chiese e il suo Lago D’Idro”:

La finalità è di aggregare attorno a questo tavolo i rappresentanti delle varie realtà associative esistenti nei 30 Comuni bagnati dal Fiume Chiese e dal Lago D’Idro nonché nei Comuni limitrofi a questi 30, le quali manifestino sensibilità ai temi della salvaguardia ambientale e soprattutto condividano in toto il presente documento, per stabilire quindi un confronto permanente tra esse e teso a conoscere al meglio le caratteristiche del patrimonio ambientale del Fiume in tutti i suoi 160 chilometri e del suo Lago, che del Fiume ne è un rilassamento morfologico, in modo tale da condividere l’impegno di realizzare quanto prima la salvaguardia del deflusso minimo vitale (DMV), oggi meglio definito come deflusso ecologico funzionale (DEF) per l’estrema importanza che il suo rispetto ha per la salute di ogni corso d’acqua e di ogni specchio d’acqua.

il “Tavolo delle Associazioni che amano il Fiume Chiese e il suo Lago D’Idro” ha fin da subito dato prova di grande capacità di mobilitazione e di sintesi della volontà delle comunità locali, caratteristiche rese evidenti anche dalla grande partecipazione popolare registrata in occasione di un evento pubblico organizzato a Gavardo in data sabato 10 marzo 2019. Nel corso di tale incontro sono state affrontate svariate questioni inerenti la situazione del fiume Chiese e del lago d’Idro. In particolare, fra di esse è stata analizzata l’ipotesi di realizzazione dell’opera nota come “collettore del Garda”, che secondo i progetti resi noti alla cittadinanza dovrebbe arrivare a scaricare i propri reflui direttamente nel bacino idrico del Chiese (vedasi ad esempio, Associazioni in difesa del fiume Chiese – Vallesabbianews, 14 marzo 2019);

da un articolo di stampa locale del marzo 2019 (Legionella, «serve un osservatorio ambientale» – Giornale di Brescia, 01.03.2019) si apprende la proposta avanzata dal sindaco di Calvisano Giampaolo Turini in un incontro presso la Prefettura di Brescia:

Sarebbe auspicabile istituire l’Osservatorio ambientale provinciale, ossia un tavolo di coordinamento, a cui ciascun ente o rappresentante della società civile partecipi in base alle proprie competenze.
Servirebbe sia per prevenire altre situazioni di criticità, sia per gestirle in modo più sinergico qualora si presentassero. Questa riflessione, proposta dal sindaco di Calvisano Giampaolo Turini, è tra gli spunti emersi dall’incontro che si è tenuto ieri in Prefettura. A convocarlo il prefetto Annunziato Vardè che, dopo aver ricevuto il comitato «La corsa per la vita» e aver ascoltato le sue richieste, ha deciso di chiamare a raccolta tutti gli enti coinvolti nell’epidemia di polmonite e legionella e nella tutela del fiume Chiese.
In particolare, tra i presenti c’erano i Comuni colpiti, l’Ats, l’Arpa, la Provincia e la Regione. Non mancavano ovviamente il comitato, rappresentato dal presidente Carmine Piccolo e dal medico Sergio Perini, e Gianluca Bordiga, per il Tavolo delle associazioni impegnate nel preservare il Chiese e il Lago d’Idro. «Dalla relazione del direttore di Ats è emerso che il fiume risulta uno dei principali attori, ma non l’unico. La responsabilità è da ricercare in più concause- ha riportato il sindaco Turini -. Per Calvisano è stata l’occasione per chiedere più coordinamento tra gli enti, proponendo la costituzione dell’Osservatorio ambientale provinciale».
«L’Ats ha annunciato che presto ci invierà i risultati dell’indagine epidemiologica. Abbiamo condiviso la necessità di collaborare per scongiurare che quanto accaduto possa ricapitare» ha detto il sindaco di Acquafredda, Maurizio Donini. «È emerso che, in base alle attuali condizioni, le concause che potrebbero essere state determinanti possono ripresentarsi – ha spiegato il sindaco di Montichiari Mario Fraccaro-. Pertanto, in rappresentanza del tavolo intercomunale, scriverò una lettera ad Ats per chiedere q
uali precauzioni possiamo adottare noi sindaci, responsabili della salute pubblica»;

quanto fin qui riportato testimonia in maniera evidente il particolare fermento e la crescente consapevolezza che animano la società civile riguardo a tematiche di natura ambientale e in particolar modo verso la difesa di fiumi e laghi, ritenuti beni naturalistici di primaria e fondamentale importanza. Si tratta di fenomeni che pongono le basi per procedere con iniziative istituzionali strutturate, volte alla valorizzazione delle risorse idriche ed aperte alla partecipazione dell’associazionismo;

allo scopo di dare la dovuta concretezza al paragrafo precedente si ritiene utile segnalare l’esempio fornito dall’evento in corso dal 4 all’8 giugno lungo l’asta del fiume Chiese, denominato “Eco Carovana del Chiese”. Si tratta di “un’iniziativa scientifica e promozionale organizzata dal dipartimento di Scienze Politiche e Sociali dell’Università di Trieste e dall’associazione Aree Fragili di Rovigo col sostegno della Fondazione Cariplo e avente per scopo principale l’effettuazione di una ricerca integrata sugli assetti e sugli squilibri socio-ambientali dei territori che insistono sull’asta del fiume Chiese, in modo da verificare l’esistenza e l’efficacia delle eventuali politiche indirizzate alla gestione del corso d’acqua e del territorio circostante. A parere degli interroganti, si tratta di un eccellente esempio delle iniziative, anche di alto livello, rese possibili dalla partecipazione e dal coinvolgimento dell’associazionismo in attività di ricerca ed approfondimento scientifico, anche con lo scopo di facilitare la diffusione delle conoscenze per loro tramite veicolate;

la valorizzazione del contributo associazionistico in relazione alle tematiche ecologiche può trovare riscontri anche tramite eventi di natura sportiva, è il caso ad esempio della “Corsa per la Vita”, manifestazione podistica non competitiva la cui seconda edizione è programmata per il giorno 19 agosto 2019. La “Corsa per la Vita” è organizzata dall’associazione Amici della Terra del Lago d’Idro e Valle Sabbia, assieme a AICS Brescia e con la partecipazione dell’a.s.d Brescia Running ed ha per scopo proprio la comunanza fra sport e ambiente, laddove la pratica del primo permetta di sensibilizzare sulle condizioni del secondo, nel caso specifico con riferimento alla questione del mantenimento dei livelli minimi vitali delle acque del lago d’Idro e del fiume Chiese lungo tutto il suo corso (160 km);

si segnala infine che in data 02.05.2019 ha avuto luogo a Milano un incontro tra i presidenti della Regione Lombardia e della Provincia autonoma di Trento al quale hanno partecipato anche assessori della giunta lombarda e il vicepresidente della Provincia. La finalità dell’incontro sarebbe stata quella di affrontare una serie di tematiche legate alla gestione nonché allo sviluppo ed alla promozione dei rispettivi territori (Trentino e Lombardia: si rafforza la collaborazione – Comunicato stampa n.904 del 2 maggio 2019). A tal riguardo gli interroganti ritengono che i contenuti di  un incontro di tale potenziale importanza possano e debbano essere resi noti in maniera dettagliata ai consiglieri della Provincia Autonoma di Trento ma anche divulgati alla cittadinanza tutta ;

tutto ciò premesso si interroga il Presidente della Provincia di Trento per sapere

  1. quali siano stati nel dettaglio gli argomenti trattati nell’incontro tra il Presidente e i rappresentanti della Giunta regionale lombarda menzionato nelle premesse e quali ne siano stati gli esiti;
  2. se nel corso dell’incontro con il Presidente e i rappresentanti della Giunta regionale lombarda menzionato nelle premesse sia stata affrontata la problematica del deflusso ecologico funzionale e della gestione idrica delle acque del fiume Chiese e del lago d’Idro e quale sia stato l’esito;
  3. se intenda promuovere iniziative per istituire un osservatorio interregionale sul lago d’Idro e il fiume Chiese aperto alle associazioni ambientaliste e agli enti locali e con quali tempi e modi;

A norma di regolamento, si chiede risposta scritta.

Cons. prov. Alex Marini

Cons. prov. Filippo Degasperi

* * * * *

Il 17 giugno 2019 il consigliere regionale della Lombardia Ferdinando Alberti presentava un’interrogazione analoga alla quale, in data 18 luglio 2019, il Direttore Generale della Direzione Generale Enti Locali, Montagna e Piccoli Comuni, dott. Luca Dainotti rispondeva così (file pdf):

20190718_Risposta ad Alberti Lombardia ITR 2400_page-000120190718_Risposta ad Alberti Lombardia ITR 2400_page-0002

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