Le poste sono un presidio importante al servizio dei cittadini e per questo risulta inaccettabile che sempre più uffici postali periferici vengano chiusi (anche se si preferisce dire che sono “razionalizzati”) o costretti ad operare sotto organico. È quello che è successo di recente in Primiero, cosa che mi ha indotto a presentare un’interrogazione sollecitando un celere intervento della giunta provinciale.
La mia interrogazione nasce da una constatazione semplice: è molto grave che negli ultimi tempi l’ufficio postale di Fiera di Primiero sia stato ridotto ad operare con 2 sole persone al servizio dell’utenza e non vorrei che questo modello finisse con l’essere esportato al resto del Trentino. Le poste sono uno dei presidi che da sempre garantisce servizi a tutta la popolazione del Paese e rispetto ad un tempo hanno assunto un ruolo sempre più complesso nella vita delle persone, visto che svolgono ormai anche un’importante attività finanziaria. I disagi e i disservizi scaricati sui cittadini e sul personale stesso non sono né giustificabili né accettabili, tanto più che di recente ci sono state solenni promesse di potenziamento dei servizi e di sostegno alle aree meno popolate del territorio. Servono risposte immediate e chiare da parte della Provincia, che deve prendere posizione in maniera decisa con Poste Italiane di modo che venga garantita la dotazione di personale necessaria a far funzionare bene gli uffici senza scaricare disagi sulla cittadinanza, specie se vive in aree già di per sé meno servite di quelle urbane.
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Interrogazione n. 1107/XVI a risposta scritta: Carenza di personale negli uffici postali dislocati nelle valli trentine:


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