Piscine pubbliche: approvata proposta M5S per valutare l’omogeneizzazione delle tariffe di ingresso per le famiglie

In Trentino le tariffe di ingresso a piscine e impianti sportivi in ambiente acquatico in genere variano in maniera considerevole tra le diverse comunità. Talvolta i costi sono eccessivamente esosi, specie per le famiglie con minori e in particolare con figli di età inferiore ai 6 anni. Specie coi tempi che corrono è evidente che tali tariffe impediscono ad un gran numero di nuclei familiari di accedere agli impianti acquatici e non si parla solo di quelli meno abbienti, ma anche di quelli appartenenti alla cosiddetta classe media. In campagna elettorale ci eravamo impegnati ad affrontare la situazione e proprio oggi è stato fatto un passo importante verso una soluzione che aiuti a migliorare il benessere della popolazione.

Siamo intervenuti con un Ordine del Giorno che ha trovato il consenso dell’Aula. Nella predisposizione del testo della nostra proposta ci siamo ispirati anche a casi concreti che si verificano in Italia e all’estero. Nello specifico abbiamo preso a riferimento le tariffe per l’accesso e i servizi offerti nelle città di Bolzano, Bruxelles, Fremantle (Australia) e Auckland (Nuova Zelanda). L’obiettivo della proposta del M5S era di garantire a tutte le famiglie trentine la possibilità di poter praticare uno stile di vita sano e improntato al benessere psicofisico dei propri componenti sostenendo la pratica dello sport e del nuoto in particolare. Ciò è possibile solo riconoscendo gli opportuni finanziamenti ai gestori degli impianti affinché possano consentire la riduzione delle tariffe d’ingresso prevedendo un’adeguata scontistica per le famiglie stesse.

Come accennato, la proposta ha trovato il favore della giunta e dell’assessore competente Roberto Failoni, con il quale ho concordato un emendamento per riformulare il dispositivo dell’impegno che è diventato il seguente:

“il Consiglio provinciale impegna la Giunta a valutare iniziative volte ad agevolare la fruizione degli impianti sportivi, con particolare riferimento agli impianti natatori e alle strutture per le attività in ambiente acquatico di carattere pubblico, supportando forme di condivisione tra gli enti pubblici titolari degli impianti per addivenire, laddove possibile a modelli tariffari di accesso omogeneo per le famiglie”

* * * * * 

Testo integrale della proposta di ordine del giorno n. 18/XVI “Iniziative per agevolare la fruizione degli impianti sportivi, in particolare gli impianti natatori e le strutture per le attività in ambiente acquatico”,
collegata al disegno di legge n. 60/XVI di iniziativa giuntale “Assestamento del bilancio di previsione della Provincia autonoma di Trento per gli esercizi finanziari 2020 – 2022”:

L’aumento dei benefici legati all’avvicinamento allo sport e all’attività motoria da parte di tutta la popolazione, in termini di salvaguardia della salute e del benessere personale e sociale, è uno dei 4 obiettivi strategici di medio e lungo periodo dell’area strategica 1 (Per un Trentino della conoscenza, della cultura, del senso di appartenenza e delle responsabilità ad ogni livello) della nota di aggiornamento del Documento di economia e finanza provinciale 2020-2022. Tra le politiche da adottare si cita in particolare: 1.4.1 Promuovere la diffusione dello sport di cittadinanza per favorire la partecipazione all’attività motoria di tutta la popolazione;

nel Documento di economia e finanza provinciale 2021-2023 evidenziando lo shock economico determinato dall’emergenza Covid-19, nel paragrafo “Le famiglie, fra il timore per il futuro e una fiducia da ritrovare”, si osserva un incremento sensibile negli acquisti di prodotti alimentari per le preoccupazioni del venir meno degli approvvigionamenti dovute al contesto pandemico. Si osserva inoltre come le disposizioni per il contenimento del contagio abbiano invece azzerato le spese delle famiglie per il comparto no food. Tale situazione si realizza in conseguenza del diffuso timore rispetto alla ripresa dei consumi, alla tenuta dell’occupazione e alla crescita della tensione sociale derivante dalla pandemia. Evidentemente gli effetti della crisi non riguardano solo le famiglie numerose e a basso reddito, ma anche le famiglie della cosiddetta classe media. A livello macroeconomico simili comportamenti si sono tradotti in un vertiginoso aumento alla propensione per il risparmio;

come specificato nel DEFP 2021-2023, la famiglia si conferma punto di riferimento e fulcro delle reti relazionali informali, sia per quanto riguarda la cosiddetta famiglia tradizionale (le coppie con figli sono il 35% delle famiglie), sia per le famiglie con un solo genitore e quelle unipersonali. In tale contesto si rileva peraltro come il concetto di famiglia allargata, quella costruita sull’amicizia, stia acquisendo sempre più rilevanza rafforzando le reti amicali soprattutto nei momenti di difficoltà economica e non economica come quello rappresentato dall’emergenza Covid-19. Constatato che oramai le famiglie “tradizionali” sono solo il 35%, è evidente che anche agli adulti che accompagnano i minori dovrebbe essere consentita l’applicazione di un prezzo politico;

l’articolo 16 del disegno di legge n. 60/XVI integra l’articolo 6 bis della legge provinciale sul benessere familiare 2011 prevedendo l’erogazione di contributi per le famiglie numerose e per le famiglie a basso reddito a sostegno dell’attività sportiva dei figli riconoscendo così l’importanza dell’esercizio della pratica sportiva già a partire dall’infanzia e nell’ambito familiare. La novella non prevede tuttavia misure per le famiglie della classe media;

risulta evidente come l’impostazione enucleata al precedente paragrafo sia quella di favorire la pratica dello sport per le famiglie numerose e quelle che versano in condizioni di difficoltà economica. Tale impostazione tuttavia potrebbe essere allargata anche al resto delle famiglie e alle cosiddette “famiglie allargate”, in particolare per quanto riguarda l’attività sportiva del nuoto;

prendendo ad esempio i maggiori centri del Trentino la situazione del costo di accesso alle piscine pubbliche all’anno 2018 era la seguente. La tariffa per l’ingresso intero nelle piscine pubbliche di Trento ammontava a 6,40 euro per adulto. Tale cifra calava a 3,30 euro per i minori mentre i bambini fino ai 6 anni entravano gratis. Nel periodo dalle 11.30 alle 15.00 il biglietto d’ingresso intero veniva scontato a 5,10 euro. Si prevedevano inoltre sconti per le famiglie (2 adulti più 2 minori) portando il costo complessivo dell’ingresso a 12,80 euro. A Rovereto la situazione era invece la seguente: l’ingresso intero alla piscina comunale ammontava a 6,80 euro a testa per adulto, cifra che calava a 4,80 euro a testa per i minori. Potevano entrare gratis in piscina i bambini fino a 2 anni. Il costo d’ingresso per una famiglia di 4 persone (2 adulti e 2 minori) era di 23,20 euro;

allargando il campo d’analisi alla Regione Trentino-Alto Adige, nel 2018 il costo d’ingresso intero per un adulto alla piscina comunale di Bolzano ammontava a 6,00 euro, che calavano a 4,00 per i minori. Nessun costo veniva attribuito agli ingressi dei bambini fino a 4 anni d’età. Il costo complessivo sostenuto da una famiglia di 4 persone per accedere alla piscina di Bolzano ammontava a 20,00 euro complessivi;

a livello europeo invece si segnala a titolo d’esempio come a Bruxelles il costo d’ingresso alla piscina municipale (comprensiva di servizi di sauna, bagno turco e idro) nel 2018 ammontasse a 2,00 euro a testa per adulto, ridotti ad 1,50 euro per i ragazzi fino a 12 anni d’età. Erano inoltre previsti sconti per i disoccupati (1,00 euro di tariffa d’ingresso) e maggiorazioni per i non residenti (3,00 euro). Il costo complessivo d’accesso per una famiglia di 4 persone era di 7,00 euro totali;

per un ulteriore ed esaustivo dettaglio riguardo le tariffe di accesso alle piscine pubbliche in diverse realtà mondiali si prega di fare riferimento alla seguente tabella comparativa:
comparazione prezzi Alex Marini

come si può osservare il costo medio giornaliero richiesto alle famiglie per accedere alle piscine pubbliche del Trentino non è omogeneo e, in alcuni casi, risulta piuttosto considerevole. Tenendo presente la già citata tendenza sviluppatasi nel periodo post Covid a ridurre i consumi familiari e la necessità di garantire a tutte le famiglie trentine la possibilità di praticare uno stile di vita sano e improntato al benessere psicofisico dei propri componenti, appare auspicabile un intervento da parte della Giunta provinciale per sostenere la pratica dello sport e del nuoto in particolare tramite il finanziamento degli impianti natatori pubblici in modo da consentire la riduzione delle tariffe d’ingresso prevedendo adeguata scontistica per le famiglie stesse;

tutto ciò premesso il Consiglio provinciale impegna la Giunta provinciale a 

valutare iniziative volte ad agevolare la fruizione degli impianti sportivi, con particolare riferimento agli impianti natatori e alle strutture per le attività in ambiente acquatico realizzati con finanziamenti pubblici attraverso la previsione di soglie massime per le tariffe di accesso alle famiglie e in generale ai minori accompagnati da adulti al fine di promuovere la pratica dello sport di cittadinanza e la partecipazione all’attività motoria di tutta la popolazione anche in un periodo di emergenza socio-economica;

Emendamento che riformula il dispositivo:
emendamento Marini Failoni su tariffe piscine

3 Replies to “Piscine pubbliche: approvata proposta M5S per valutare l’omogeneizzazione delle tariffe di ingresso per le famiglie”

  1. Ottima la omogeneizzazione costo per le famiglie ma se non si fa una omogeneizzazione dei salari e stipendi degli italiani rispetto agli altri paesi d’Europa che godono di stipendi tripli o quadruplo rispetto ai nostri, il paese Italia non uscirà mai dal suo baratro in cui è stato confinato da decenni di politica criminogena.
    Prima del vero ritorno di chiamata popolare alle urne, il 4 Marzo 2018, i 4 governi illeciti precedenti e il xx sfascista berlusconiano avevano prodotto : 5 mln di poveri, 3 mln di disoccupati, 3 mln di anziani senza più cure, 150.000 cervelli in fuga, 850 suicidi causati da Equitalia e una conversione in euro dei salari e degli stipendi che è ancora la più bassa d’Europa e che non permette una vita normale e dignitosa a milioni di famiglie italiane.

    Il 4 Marzo 2018 dovrebbe essere istituito e commemorato come giorno della Liberazione dalle politiche liberticide.

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