Le dighe del Trentino rappresentano un valore strategico per il territorio e richiedono di essere presidiate 365 giorni all’anno. Queste strutture sorgono spesso in località impervie e, di conseguenza, i guardiani che lavorano per garantirne la sicurezza si trovano non di rado ad operare in condizioni di profondo isolamento. Secondo quanto denunciato da Uiltec Trentino di recente Dolomiti Energia ha manifestato il proposito di assumere nuovi guardiani che però saranno meno specializzati dei loro predecessori (non è infatti previsto per loro affiancamento e trasmissione delle competenze richieste), riceveranno paghe inferiori (poco più di mille euro al mese) ma si troveranno a dover far fronte alle stesse problematiche dei loro colleghi più anziani, una prospettiva che appare ingiusta e rischiosa per questi lavoratori. Per venire loro incontro il M5S ha di recente ottenuto l’approvazione di un Ordine del Giorno che impegna la giunta provinciale a confrontarsi con i rappresentanti dei lavoratori e Dolomiti Energia, in modo da mettere in campo soluzioni che garantiscano il benessere psicofisico dei guardiani e la sicurezza del territorio Trentino.
Provate a pensarci: le dighe del trentino raccolgono enormi quantità d’acqua che viene utilizzata per la produzione idroelettrica. Al tempo stesso però queste masse idriche rappresentano un pericolo e quindi le dighe hanno bisogno di costante manutenzione e sorveglianza. Chi svolge questo lavoro ha dunque una funzione di grande responsabilità ma al tempo stesso opera in solitaria, e ciò lo espone a rischi. Inoltre passare lunghi giorni senza nessun contatto umano espone alla possibilità della depressione, il tutto per una paga non propriamente stellare. A fronte di tutto ciò Dolomiti Energia vorrebbe assumere nuovo personale sostituendo i lavoratori che vanno in pensione (ottima cosa!) e pagandolo meno, non garantendo un adeguato passaggio di conoscenze fra i nuovi assunti e i loro predecessori e mantenendo però i disagi cui questi ultimi sarebbero sottoposti tali e quali a quelli attuali. Non sembra un comportamento corretto e anzi questo genere di scelta porrebbe rischi sia alla salute dei lavoratori che alla sicurezza delle dighe.
La soluzione? Per iniziare riconoscere che il problema esiste e convincendo Dolomiti Energia ad incontrare i rappresentanti dei lavoratori, quindi agire nei limiti dei poteri provinciali per facilitare un accordo soddisfacente. Non a caso è proprio quello che abbiamo proposto col nostro Ordine del Giorno. Siamo soddisfatti sia stato approvato ed ora ci attendiamo che vengano messe in atto le azioni conseguenti.
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Segue il testo della proposta di ordine del giorno n.2/81/XVI del 19 marzo 2021 collegato al d2/81/XIV collega al disegno di legge n. 81/XVI (approvato il 15 aprile con emendamento e convertito nell’ordine del giorno 323/XVI)
Gestione delle guardianie delle dighe trentine
Il Sindacato Regionale Uiltec-Uil Trentino Alto Adige – Südtirol, nei primi mesi del 2021 ha posto a più riprese l’accento sul problema della gestione delle guardianie di Hydro Dolomiti Energia (Hde) nelle dighe del Trentino. Il sindacato ha manifestato la propria preoccupazione in merito all’assunzione di nuovi lavoratori per la sorveglianza e il mantenimento delle dighe, con contratti meno onerosi per l’azienda, che andranno a sostituire gli attuali guardiani (L’allarme della Uil: “I tagli sulle dighe mettono a rischio la sicurezza dei cittadini e di interi territori”. Nel mirino del sindacato il Gruppo Dolomiti Energia – Il Dolomiti.it, 07 febbraio 2021);
il nuovo progetto di Dolomiti Energia per i guardiani delle dighe, ha sottolineato Uiltec-Uil, prevede turni plurigiornalieri in guardiania in località poste anche fino a 2.000 metri di altitudine, in aree completamente isolate per lunghi periodi dell’anno e una retribuzione inferiore a quella attualmente prevista per i guardiani (poco più di 1.000 euro al mese). È prevista l’assunzione di venti giovani lavoratori che andranno a sostituire agli attuali guardiani, adibiti ad altra mansione o in via di pensionamento;
un grande problema, sottolinea Uiltec-Uil, riguarda la formazione, in quanto gli attuali guardiani hanno una competenza e una formazione molto specializzata, che rischierebbe di andare dispersa in quanto l’azienda non sarebbe intenzionata a replicare la formazione per i nuovi assunti. Il sindacato evidenzia i rischi di questa scelta, inerenti sia le condizioni psico-fisiche e di sicurezza dei lavoratori, che lavorano in totale isolamento, sia il presidio e la cura del territorio; (L’allarme della Uil: “I tagli sulle dighe mettono a rischio la sicurezza dei cittadini e di interi territori”. Nel mirino del sindacato il Gruppo Dolomiti Energia – Il Dolomiti.it, 07 febbraio 2021);
nel comunicato stampa del 7 febbraio 2021, Uiltec-Uil sottolinea la pericolosità dal punto di vista psicologico del lavoro in solitudine, lontano dalla famiglia e da qualsiasi contatto sociale. Inoltre, nel caso il guardiano avesse un malore fisico o si verificasse un incidente, pur in presenza di sistemi d’allarme, questi si attiverebbero solo se il lavoratore fosse in condizioni di poterli attivare ed i soccorsi potrebbero giungere sul luogo solo dopo molto tempo ed in alcune zone solo mediante elicottero, sempre sempre nel caso in cui le condizioni meteo lo permettessero;
il sindacato sottolinea inoltre come il lavoro svolto dai guardiani sia fondamentale, poiché composto da mansioni delicate, quali ad esempio la gestione ed il monitoraggio di cedimenti o spostamenti di terra e roccia, fondamentali per la prevenzione di disastri e quindi per la sicurezza dei territori e certamente dei cittadini che li abitano;
il problema dell’isolamento lavorativo dei guardiani delle dighe è stato sottolineato anche nel rapporto “Presidio e Vigilanza delle Dighe” del 2018, redatto dal Comitato Nazionale Italiano delle Grandi Dighe (ITCOLD). Nel rapporto viene sottolineato come l’obbligo formale di presenza presso la diga senza reale necessità, determina una condizione di lavoro senza compiti che possono impegnare tutto il turno di lavoro, configurando quella condizione che la letteratura definisce “isolamento professionale”, con tutte le ricadute che questa condizione determina;
come si evince dal comunicato «Il gruppo Dolomiti Energia ignora le preoccupazioni sulla sicurezza e le interrogazioni provinciali, trasferiti i primi guardiani» del 17 marzo 2021, Uiltec-Uil Trentino è tornato ad esprimersi sul tema lanciando nuovamente un allarme sulle politiche sul lavoro inerenti la guardiania adottate da Dolomiti Energia, che, a quanto si apprende, avrebbe iniziato a trasferire i primi guardiani;
a tal proposito sono state presentate in Consiglio provinciale già due interrogazioni sul tema, la n. 2270/XVI “Condizioni di lavoro del personale di sorveglianza delle dighe del Trentino” e la n. 2368/XVI “Standard di sicurezza e funzioni di guardiania per le dighe gestite dalla Provincia”) le quali tuttavia, ad oggi, non hanno ancora ricevuto risposta;
in aggiunta alle preoccupazioni manifestate da UILTEC si aggiungono quelle espresse dalla Federazione italiana dei lavoratori della chimica, tessili, dell’energia e delle manifatture (FILCTEM-CGIL di Trentino), la quale lancia l’allarme sul mantenimento dei livelli occupazionali che potrebbero essere messi in discussione con l’affidamento delle concessioni delle grandi derivazioni a soggetti estranei alla realtà territoriale trentina. FILCTEM pone l’accento anche sull’assenza della connessione alla rete internet nelle aree remote dove sono ubicate le dighe, sul livello di rischiosità crescente nella gestione degli impianti collegato ai fenomeni meteorologici estremi, sulla dotazione tecnologica per il monitoraggio delle infrastrutture e del contesto geologico dove sono collocate, ma anche sul comfort che dovrebbe essere assicurato ai guardiani destinati a rimanere per lunghi periodi in quota;
la situazione sopra descritta tocca diversi aspetti molto delicati riguardanti sia la tutela dei lavoratori, sia la cura ed il presidio del territorio trentino. La gestione delle dighe riveste sicuramente un’importanza fondamentale per la sicurezza del nostro territorio e di coloro che lo abitano, perciò è necessario prendere qualsiasi precauzione utile ad evitare che accadano eventi tragici. Alla luce di ciò, è auspicabile che la Provincia si attivi al fine di trovare soluzioni adeguate ai problemi sin qui esposti, collaborando con tutti gli interessati;
Tutto ciò premesso il Consiglio provinciale impegna la Giunta a
- confrontarsi nella commissione consiliare competente con i sindacati, Dolomiti Energia, gli esperti del settore, ed eventuali altri portatori di interesse, al fine di tutelare sia il benessere psicofisco dei lavoratori con compiti di guardiania nell’ambito delle dighe trentine, sia la cura del territorio trentino e dei cittadini che lo abitano (approvato);
- intraprendere le iniziative di competenza per dare soluzione al problema della gestione delle guardianie delle dighe trentine come enucleato in premessa al presente atto (emendato come segue);

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