Oggi, 17 aprile 2023, la Corte d’assise di Parigi ha assolto Airbus (costruttore) e Air France (compagnia aerea) per il disastro aereo del volo AF447 tra Rio de Janeiro e Parigi, del 1 giugno 2009, nel quale persero la vita 228 persone, tra le quali tre cittadini trentini e tre altoatesini. Si trattava del direttore di Trentini nel Mondo, Rino Zandonai, del consigliere provinciale Giovanni Battista Lenzi ed del sindaco di Canal San Bovo Luigi Zortea. Le vittime altoatesine furono Georg Martiner di Ortisei, Alexander Paulitsch e Georg Lercher, entrambi di San Candido.
Secondo i giudici francesi, non è stato possibile dimostrare oltre ogni ragionevole dubbio il nesso di causalità fra il comportamento delle due aziende e l’incidente. I giudici hanno riconosciuto che Airbus ha commesso “quattro imprudenze o negligenze” mentre Air France ha commesso due “colpevoli imprudenze”. In sostanza è stato accertato che la glassa delle sonde di velocità di Pitot presenti sull’aereo ha dato luogo ad un’avaria che ha portato l’aereo a precipitare nell’Atlantico. Incidenti simili si erano già verificati nei mesi precedenti al disastro, ma Airbus non fece mai sostituire le sonde, pur sapendo che tendevano al congelamento, Air France invece fornì informazioni parziali ai suoi piloti in relazione ai difetti delle sonde. A fronte di questi fatti accertati i giudici parigini hanno comunque ritenuto che non ci fossero elementi sufficienti a condannare le due società.
Per quanto mi riguarda ritengo l’esito del processo insoddisfacente. Da un lato faccio fatica a comprendere come si possa riconoscere che un incidente mortale è stato causato da un’avaria di parti meccaniche delle quali erano noti i difetti e che ciononostante non sono state sostituite. Mi sembra, purtroppo, che in Francia la ragion di Stato tenda a prevalere sulla ricerca della verità. Dall’altro sono e resto sconcertato per la totale assenza delle istituzioni italiane nel processo. Né il Governo né tantomeno le Province autonome hanno ritenuto di far sentire la loro voce nel dibattimento, accompagnando e sostenendo i familiari delle vittime. Si tratta di una scelta inqualificabile, che dimostra una volta di più la scarsissima attitudine a difendere i propri cittadini da parte di chi guida le nostre istituzioni.
Tutta la mia solidarietà ai familiari delle vittime, che non meritavano quest’ulteriore sfregio.
Fonti notizia sentenza: Liberation, Le Monde, RFI, France24, Rai Trento
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Segue il testo integrale dell’interrogazione 4411/XVI a risposta scritta “Sollecitare il governo italiano affinché si attivi presso la diplomazia francese per chiedere un giusto processo per l’incidente aereo del giugno 2009“, depositata il 22 marzo 2023.
Con l’interrogazione n. 4034/XVI “Supporto ai familiari delle vittime trentine dell’incidente aereo del giugno 2009” si chiedeva al Presidente del Consiglio provinciale se fossero state adottate iniziative per insinuarsi nel processo a carico di Air France ed Airbus o per supportare i familiari delle vittime;
nella risposta fornita il 22 novembre 2022, il Presidente del Consiglio provinciale affermava che, dal momento che il Consiglio provinciale non era stato direttamente coinvolto nell’organizzazione del viaggio in questione, non era possibile alcuna richiesta, in sede penale, di eventuali danni subiti dall’ente consiliare con costituzione di parte civile nel processo. Inoltre il Presidente della Provincia inviava una nota evidenziando che, ai sensi dell’art. 74 cpp, la Provincia non ha legittimazione all’azione civile, risultando arduo individuare un nesso eziologico tra l’evento ed un danno in ipotesi subito dalla Provincia;
da fonti di stampa francese si apprende che il giudizio per il processo di primo grado è atteso per il 17 aprile e che i pubblici ministeri hanno deciso di non chiedere la condanna né di Air-France, né di Airbus. La scelta dei pubblici ministeri di non perseguire le responsabilità delle aziende statali ha sconcertato non solo le parti civili, ma anche una parte dell’opinione pubblica francese (Procès du crash du Rio – Paris : le parquet ne requiert aucune condamnation contre Airbus et Air France – France Bleu & France 3, 07 dicembre 2022);
in riferimento alla situazione descritta nel paragrafo precedente va sottolineato che in Francia “il pubblico ministero (nel prosieguo, mi riferirò ad esso come “procuratore”) è sottoposto alla supervisione e al controllo del proprio superiore e all’autorità del Ministro della giustizia. Ha un piede nel sistema giudiziario e uno nel potere esecutivo.
Per statuto, e contrariamente a quanto avviene per i giudici (magistratura giudicante), la sua carriera e valutazione disciplinare dipendono dal potere esecutivo (per i giudici, tali questioni ricadono nella competenza esclusiva del Csm, Conseil supérieur de la magistrature)” (Lo status del pubblico ministero francese e i suoi rapporti con il potere esecutivo, di Alexandra Chaumet – Questione Giustizia, trimestrale promosso da Magistratura Democratica, Fascicolo 2/2021);
l’interrogante ritiene che, in considerazione delle informazioni sopra riportate, la Provincia si faccia parte diligente per sollecitare il Governo italiano, anche tramite le proprie rappresentanze diplomatiche in Francia, a promuovere un’azione di moral suasion nei confronti delle autorità francesi affinché gli organi inquirenti assicurino il massimo rigore nella ricerca della verità e nell’individuazione delle responsabilità in ordine all’incidente dell’aereo Air France 447 sulla rotta Rio de Janeiro-Parigi nella notte del primo giugno 2009, precipitato durante una tempesta nell’oceano Atlantico, uccidendo tutte le persone a bordo: 216 viaggiatori e 12 membri d’equipaggio, per un totale di 228 vittime;
tutto ciò premesso si interroga il Presidente della Provincia per sapere
- se intenda sollecitare il Governo italiano ad intervenire tramite la propria rappresentanza diplomatica in Francia affinché siano messe in campo tutte le iniziative possibili al fine di assicurare il corretto svolgimento del processo per individuare le cause e le responsabilità del tragico incidente aereo in cui hanno perso la vita il consigliere provinciale Giovanni Battista Lenzi, il sindaco di Canal San Bovo Luigi Zortea, il direttore della Trentini nel Mondo Rino Zandonai e i tre sudtirolesi Georg Martiner, Alexander Paulitsch e Georg Lercher.
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