Referendum provinciali. Destra e sinistra affossano la proposta per rimuovere gli ostacoli all’esercizio del diritto a promuovere referendum

Nel marzo del 2021 il M5S del Trentino presentava  il disegno di legge 89/XVI in materia di referendum. A distanza di quasi 2 anni e mezzo e dopo una gran quantità di atti ed azioni volte a cercare di aumentare il tasso democratico in Trentino, le parti politiche agiscono di concerto per affossare il tutto, rinviando la trattazione del disegno di legge a data da destinarsi. È la prova, se ancora ce ne fosse stato bisogno, dell’assoluta mancanza di interesse della politica trentina per lo stato della democrazia e per il rispetto dei diritti degli elettori!

L’appuntamento con la democrazia viene sistematicamente posticipato di consiliatura in consiliatura. Questa volta a fermare il tutto è stato il deposito di un emendamento del Patt, che mirava a far saltare la parità di genere aumentando da due a quattro il numero delle preferenze nell’espressione del voto elettorale, un intervento che non c’entrava nulla con una legge sulla riforma dei referendum ma che sarebbe servito al Patt a far entrare qualcuno dei suoi maggiorenti nel prossimo Consiglio provinciale. Il surreale dibattito generato sull’emendamento di Ossanna ha offerto quindi l’ennesima giustificazione alla politica provinciale per rinviare nuovamente un serio confronto sull’istituto referendario e ha consentito ai mezzi di informazione locali di non divulgare i contenuti della proposta e di non raccontare ai cittadini i comportamenti profondamente antidemocratici dei loro rappresentanti politici per assicurarsi che gli elettori non possano esercitare il diritto potenziale di decidere sugli affari locali pubblici di loro interesse. 

La pantomima a cui abbiamo dovuto assistere in Aula si è conclusa con la solita proposta reazionaria di non passare alla discussione articolato (questa volta per iniziativa del consigliere di Fratelli d’Italia Cia con l’appoggio dei suoi sodali), il che equivale a dire respingere l’intero disegno di legge senza nemmeno avere il coraggio di discutere le proposte di ordine del giorno e di votare i singoli articoli su alcuni dei quali, peraltro, erano stati concordati degli emendamenti con il vicepresidente Tonina. Tutto ciò dopo che, nell’ottobre scorso, il vicepresidente Tonina stesso aveva chiesto ulteriore tempo per esaminare il testo della proposta di legge prendendosi l’impegno di intervenire sulle parti più obsolete e oscurantiste della legge in vigore.

Su 13 disegni di legge a mia prima firma presentate nel corso della legislatura, 8 sono arrivati alla trattazione dall’aula, rispetto a questi ultimi, per ben 5 volte (difesa civica, garante del diritto alla salute, infortuni sul lavoro, partecipazione popolare nei comuni della nostra Regione e referendum), i destri hanno scelto di archiviare il testo della proposta legislativa senza nemmeno discuterla. Ci sono tutti gli elementi per poter affermare che le nostre istituzioni sono una storpiatura democratica, una democratura.

Queste persone che siedono nelle istituzioni non hanno mai tempo per la Democrazia. L’unica cosa a cui pensano è il potere per il potere!

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Contenuto della proposta e cronologia delle iniziative:

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I video degli interventi in aula:

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Le tre proposte di ordine del giorno che sono state fatte decadere:

  • 1/89/XVI del 28-set-2022 “Attivarsi presso il Governo italiano affinché si richieda formalmente l’assistenza e il monitoraggio dell’agenzia ODIHR sul processo elettorale che avrà luogo nel 2023 e per una revisione della disciplina elettorale provinciale”
  • 2/89/XVI del 26-mar-2023 “Elaborare una proposta di modifica del regolamento interno del Consiglio per inserire la previsione che il Consiglio provinciale proceda all’analisi della relazione del Presidente della Provincia sullo svolgimento e sui risultati dei referendum svolti
  • 3/89/XVI del 26-mar-2023 “Assicurarsi che il Corecom eserciti un’azione di moral suasion nei confronti della Commissione parlamentare per l’indirizzo generale e la vigilanza dei servizi radiotelevisivi affinché adotti un provvedimento che dia attuazione ai principi del pluralismo, dell’imparzialità e dell’indipendenza in occasione delle consultazioni referendarie regionali e provinciali

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Cronaca dei lavori:

06/06/2023 – Conferenza dei capigruppo – Capigriuppo, le minoranze chiedono una verifica sull’ammissibilità di un emendamento al ddl 89 di Marini

07/06/2023 – Consiglio provinciale, seduta pomeridiana – Ddl 89 di Marini, depositati 327 ordini del giorno

08/06/2023 – Consiglio provinciale, seduta meridiana – Consiglio, prosegue l’ostruzionismo al ddl Marini

08/06/2023 – Consiglio provinciale, seduta pomeridiana – Il Consiglio approva l’ordine del giorno per il non passaggio alla discussione articolata: respinto il ddl 89 di Marini

08/06/2023 – Consiglio provinciale, seduta pomeridiana – Il Consiglio approva l’ordine del giorno per il non passaggio alla discussione articolata: respinto il ddl 89 di Marini

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