Più autonomia ma anche più responsabilità. Il Consiglio provinciale ha approvato all’unanimità una proposta di risoluzione del M5S (217/59/XVI), con la quale si incarica la giunta a discutere col Governo di maggiore autonomia in fatto di tributi locali, di svincolare le somme messe a disposizione dallo Stato alle Regioni da limiti di destinazione mantenendo solo il conseguimento degli obiettivi strategici nazionali e di una ripartizione dei fondi PNRR dedicati alle Regioni e alle Province secondo il principio di sussidiarietà. Lo scopo non è certo aumentare il divario rispetto alle Regioni a Statuto ordinario ma assicurare la miglior gestione possibile delle risorse pubbliche favorendo interventi da parte degli enti più vicini alle esigenze del cittadino.
L’approvazione della nostra proposta di risoluzione è avvenuta nell’ambito della discussione della comunicazione della Giunta n. 59/XVI riguardante il disegno di legge nazionale sulla cosiddetta “Autonomia Differenziata”. A tal proposito ho sottolineato come il disegno di legge proposto dal Ministro Calderoli presenti ancora delle incognite per il nostro livello di Autonomia e che sarà in ogni caso nostro compito affiancare le altre Regioni affinché l’allargamento delle loro competenze non finisca per spaccare il Paese, rendendo il livello della spesa pubblica ancora meno efficiente di quanto non lo sia attualmente. E bisognerà fare anche attenzione rispetto al rischio che le Regioni più ricche e popolose (ad esempio Lombardia e Veneto, con le quali confiniamo) non finiscano per danneggiare quelle più piccole (ad esempio noi…). In questo senso l’azione portata avanti dal Veneto riguardo alla diga sul torrente Vanoi, che da Venezia vorrebbero costruire quasi tutta in terra trentina, non promette affatto bene per quanto riguarda il futuro dei nostri rapporti con i vicini, specie se rafforzati da un maggior livello di autonomia. Già ora infatti la propensione dei politici che governano queste Regioni pare essere quella di agire a scapito dei loro vicini ogni qual volta possano sperare di farla franca e un aumento dei loro poteri non rassicura del tutto sul fatto che si dimostreranno meno aggressive in futuro. Anche per questo è opportuno continuare a vigilare.
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Segue il video della discussione in aula e il testo integrale della risoluzione:
Proposta di risoluzione n. 217/59/XVI “Avviare un confronto con il Governo per concordare un intervento normativo volto ad acquisire un maggior grado di autonomia normativa in materia di tributi locali” del 6 giugno 2023 collegata alla comunicazione della Giunta n. 59/XVI “La posizione espressa in sede di Conferenza delle Regioni sul disegno di legge per l’attuazione dell’Autonomia regionale differenziata e iniziative intraprese dalla Provincia di Trento” – Approvata con emendamento il 29 giugno 2023 (convertita nella risoluzione 129/XVI)
L’ordine del giorno 257/XVI del 20 ottobre 2020 “Integrare le disposizioni statutarie per assicurare piena autonomia delle province autonome in materia di tributi locali, e per consentire il trasferimento alla Provincia, senza vincolo di destinazione, delle somme trasferite dallo Stato alle regioni o agli enti locali nazionali” prevede due impegni. Il primo punto del dispositivo pone l’obiettivo di integrare le disposizioni dell’art. 80, comma 2, dello statuto di autonomia al fine di assicurare la piena autonomia delle Province autonome e degli enti locali nella definizione della base imponibile, delle aliquote, delle modalità di calcolo e delle esenzioni dei tributi locali comunali anche nei casi in cui – come ad esempio è stato previsto dai decreti-legge 14 agosto 2020, n. 104 (cosiddetto decreto Agosto) e 19 maggio 2020, n. 34 (cosiddetto decreto Rilancio) – lo Stato prevede di trasferire alle regioni e alle autonomie locali fondi per garantire livelli minimi di entrate finanziarie in modo uniforme su tutto il territorio nazionale al fine di compensare il mancato gettito di tributi locali derivante da un’esenzione fiscale disposta con legge statale;
il secondo punto del dispositivo dell’ordine del giorno 257/XVI prevede di integrare le disposizioni del titolo VI (Finanza della regione e delle province) dello Statuto speciale d’autonomia al fine di garantire che, qualora lo Stato preveda che determinate somme trasferite alle Regioni o agli enti locali a livello nazionale spettino anche alla Provincia di Trento e agli enti locali della stessa, esse siano trasferite alla Provincia autonoma senza vincolo di destinazione se non quello della spendita nell’ambito del corrispondente settore e prescindendo da qualunque adempimento previsto dalle leggi statali ad eccezione di quelli relativi all’individuazione dei parametri o delle quote di riparto. È evidente che in caso di modifica del titolo VI lo stesso meccanismo sarebbe da applicarsi anche alla Provincia autonoma di Bolzano;
l’11 novembre 2022 con l’approvazione all’unanimità del progetto di modifica dello statuto di autonomia 1/XVI “Integrazione del decreto del Presidente della Repubblica 31 agosto 1972, n. 670 (Approvazione del testo unico delle leggi costituzionali concernenti lo statuto speciale per il Trentino – Alto Adige), in materia di tributi locali ed impiego dei trasferimenti di fondi statali per il finanziamento di politiche delle autonomie locali” il Consiglio provinciale di Trento confermava la volontà di integrare le disposizioni statutarie con una norma che prevedesse che le risorse finanziarie riconosciute dallo Stato alle regioni e agli enti locali del territorio nazionale in ragione di eventi eccezionali, comprese le calamità naturali, che coinvolgono il territorio delle Province autonome, o per perseguire obiettivi strategici sul piano nazionale, fossero attribuite anche alle Province autonome e agli enti locali del territorio provinciale e trasferite alle medesime Province, anche sotto forma di minor concorso agli obiettivi di risanamento della finanza pubblica, per essere utilizzate, secondo normative provinciali, nell’ambito del settore corrispondente a quello di destinazione per gli altri enti del territorio nazionale. Secondo tale progetto di modifica statutaria, ai fini della quantificazione delle risorse spettanti sarebbero stati applicati i medesimi parametri applicati per gli altri enti del territorio nazionale;
nel corso del 2022 una proposta legislativa che perseguiva i medesimi fini individuati nell’ordine del giorno 257/XVI e del progetto di modifica dello statuto di autonomia 1/XVI veniva elaborata nella forma di schema di norma di attuazione in sede di Commissione dei 12. Tale proposta, la cui istruttoria presso la Commissione paritetica sarebbe ancora in corso (vedasi ordine del giorno 582/XVI “Illustrare alla commissione consiliare competente lo schema di norma di attuazione avente ad oggetto il coordinamento per le Province autonome in relazione all’attuazione del PNRR, del PNC, del PNIEC”), prevede che per dare attuazione alla disciplina dell’Unione europea finalizzata a sostenere il processo di crescita e di sviluppo economico degli Stati membri e per garantire i livelli minimi di prestazioni in modo uniforme su tutto il territorio nazionale, le Province autonome di Trento e di Bolzano partecipino alla ripartizione dei fondi relativi al Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR), al Piano nazionale per gli investimenti complementari (PNC) e al Piano nazionale integrato per l’energia e il clima (PNIEC), di cui sia previsto il riparto o l’utilizzo a favore delle regioni o degli enti locali, nel rispetto del principio di sussidiarietà. Secondo la proposta – analogamente a quanto veniva previsto dal progetto di modifica dello statuto 1/XVI – i riparti dei medesimi fondi dovrebbero affluire al bilancio delle province autonome per essere utilizzati, secondo normative provinciali, nell’ambito del corrispondente settore. Infine, gli enti locali, gli altri enti del sistema territoriale integrato, nonché gli enti ad ordinamento regionale o provinciale dovrebbero poter accedere ai finanziamenti previsti nell’ambito del PNRR, PNC, PNIEC per specifici progetti, in base a accordo, bando, avviso, istanza o domanda, comunque denominata, previo assenso della rispettiva Provincia autonoma per le finalità degli articoli 79, 80 e 81 del testo unico delle leggi costituzionali concernenti lo statuto speciale per il Trentino-Alto Adige, di cui al decreto del Presidente della Repubblica 31 agosto 1972, n. 670, e successive modificazioni;
ai sensi della procedura prevista dall’art.103 dello statuto di autonomia il progetto di modificazione dello statuto 1/XVI approvato dal Consiglio provinciale di Trento veniva trattato dal Consiglio provinciale di Bolzano. In data 11 aprile 2023 l’assemblea legislativa della Provincia di Bolzano il Consiglio provinciale di Bolzano interrompeva l’iter legislativo respingendo il progetto di modifica dello statuto di iniziativa trentina che si prefiggeva l’obiettivo di poter disporre autonomamente delle risorse finanziarie messe a disposizione dallo Stato per perseguire gli obiettivi strategici sul piano nazionale. Dalla nota dell’ufficio stampa del Consiglio si apprendeva che sul progetto di modifica dello statuto vi fosse una condivisione sul contenuto da parte della maggioranza dell’assemblea, tuttavia, secondo gli esponenti del partito di maggioranza, il percorso legislativo disciplinato dall’art.103 avrebbe esposto l’autonomia al rischio di modifiche unilaterali dello statuto da parte del Parlamento. Per tale ragione la maggioranza decideva dunque di respingere la proposta (Lavori Consiglio: No a proposta di modifica dello Statuto – Ufficio stampa del Consiglio provinciale di Bolzano, 11 aprile 2023);
con decreto legge n.13 del 2023 recante “Disposizioni urgenti per l’attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR) e del Piano nazionale degli investimenti complementari al PNRR (PNC) etc.” pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale il 24 febbraio 2023, il Governo ha disposto la riformulazione del PNRR secondo un’impostazione orientata a rendere più compatta la catena decisionale e più omogenea la gestione di ambiti, deleghe e risorse. L’intervento del Governo non modifica le finalità del PNRR o lo schema degli ambiti in cui impiegare le risorse finanziarie messe a disposizione dell’UE bensì decreta il cambiamento del meccanismo di gestione del PNRR al fine di facilitare e snellire la realizzazione del piano medesimo;
secondo quanto disposto dall’art. 104 dello statuto di autonomia, le norme del titolo VI dello statuto medesimo che disciplinano i rapporti finanziari tra Stato, regione e province autonome possono essere modificate con legge ordinaria dello Stato su concorde richiesta del Governo e, per quanto di rispettiva competenza, della regione o delle due province. E’ pacifico che la fase di approvazione della legge di conversione del decreto-legge 13/2023 rappresenta il momento più opportuno per concordare con il Governo delle proposte emendative volte a integrare il titolo VI dello statuto di autonomia allo scopo di definire un quadro normativo idoneo a favorire l’impiego da parte delle autonomie speciali delle risorse finanziarie messe a disposizione dell’UE, tramite lo Stato, per perseguire le finalità del PNRR con modalità ispirate e criteri di maggiore efficacia ed efficienza e al principio di sussidiarietà. Il disegno di legge di conversione del decreto 13/2023 è attualmente in discussione al Senato (Atto Senato n. 564) per poi passare alla Camera dei Deputati per la sua adozione definitiva;
tutto ciò premesso, il Consiglio impegna il la Giunta provinciale
1. ad avviare un confronto urgente con il Governo per concordare, ai sensi dell’art. 104 dello statuto di autonomia, un intervento normativo volto ad integrare le disposizioni statutarie del titolo VI allo scopo:
- di acquisire un maggior grado di autonomia normativa in materia di tributi locali;
- di consentire il trasferimento alla Provincia, senza vincolo di destinazione, delle somme trasferite dallo Stato alle regioni o agli enti locali nazionali per perseguire obiettivi strategici sul piano nazionale;
- di partecipare alla ripartizione dei fondi relativi al Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR), al Piano nazionale per gli investimenti complementari (PNC) e al Piano nazionale integrato per l’energia e il clima (PNIEC), di cui sia previsto il riparto o l’utilizzo a favore delle regioni o degli enti locali, nel rispetto del principio di sussidiarietà;
2. ad articolare una proposta normativa da presentare formalmente al Governo allo scopo di attuare l’ordine del giorno 257/XVI e procedere alla modifica del titolo VI dello statuto di autonomia nell’ambito dell’adozione dei prossimi provvedimenti legislativi statali in materia di bilancio.
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