Oggi, 20 settembre 2023, nel corso della riunione dei capigruppo del Consiglio regionale, Lega e SVP hanno imposto di non trattare il disegno di legge 26 sull’Osservatorio contro la criminalità organizzata in Trentino-Alto Adige. Si tratta dell’ultimo e definitivo atto dietro al quale la maggioranza si è rifugiata per nascondere la propria colpevole inazione nei confronti della mafia in Trentino.
«Il disegno di legge sull’istituzione di un Osservatorio contro la criminalità organizzata risale addirittura a inizio legislatura – spiega il consigliere del M5S Alex Marini – prima in Consiglio provinciale e poi in quello regionale le forze di destra che governano il Trentino si sono rifiutate di discutere una proposta che è stata caldeggiata da tutti gli esperti sentiti in audizione e che permetterebbe alla nostra Regione di portarsi in pari rispetto alle altre Regioni italiane in fatto di contrasto alle mafie. Purtroppo non sono bastati i 76 anni di reclusione comminati nell’ambito del processo “Perfido”, i richiami delle autorità, che per il Trentino parlano addirittura di negazionismo da parte della classe politica, né tantomeno la realtà fattuale, con la colonizzazione del territorio provinciale e regionale da parte della criminalità che secondo almeno un collaboratore di giustizia va avanti indisturbata da decenni. Mentre si susseguono i roghi dolosi e la percezione della corruzione criminale è alta nel mondo imprenditoriale, la politica trentina si rifiuta di intervenire.
Perché?
La risposta certa non possiamo darla, ma i fatti dicono che siamo di fronte a persone che già 5 anni fa in alcuni casi sono finite “casualmente” a cena con soggetti in odore di mafia e che, sempre “casualmente” e “chiaramente a loro insaputa” hanno candidato persone vicine agli ambienti criminali. Strano a dirsi ma la criminalità organizzata di solito controlla pacchetti di voti e di solito cerca referenti “affidabili” cui rivolgersi. Chissà che non siano stati questi fatti ad aver influenzato l’indegno comportamento di Lega e SVP nel continuare a negare l’istituzione di strumenti adatti al contrasto delle mafie, come l’Osservatorio ma anche una disciplina stringente sui beni confiscati. In ogni caso, il teatrino durato 5 anni e che oggi è giunto alla sua indecorosa conclusione ha dato la prova inconfutabile della pochezza e della viltà della classe politica che ha mal governato il Trentino-Alto Adige negli ultimi 5 anni»
* * * * *
Rassegna stampa: AntimafiaDuemila
* * * * *


One Reply to “”