Il 7 gennaio scorso Gianfranco Zucchelli, in una lettera pubblicata su L’Adige, affermava che nessuno fra coloro che sono preposti a combattere la burocrazia ha fatto e nulla sta facendo per debellare la burocrazia. L’intervento mi obbliga a fare una specificazione.
Il 5 giugno 2019 il Consiglio provinciale di Trento approvava la proposta di ordine del giorno del M5S 2/18/XVI volta a disporre le azioni necessarie a misurare l’onere burocratico che grava sulle imprese e sulle famiglie trentine, in modo da poter intervenire per ridurlo nella maniera il più efficace possibile. Tale misurazione fu battezzata il “barometro della burocrazia” prendendo spunto da un’analoga iniziativa lanciata dal governo elvetico.
Negli anni successivi facemmo pressione con interventi in aula e tramite atti di sindacato ispettivo per stigmatizzare la lentezza con la quale stava venendo messo in pratica l’ordine del giorno in oggetto. La buona notizia è che ci siamo quasi. Abbiamo dovuto armarci di tanta pazienza ma a breve avremo un monitoraggio effettivo della burocrazia posto che tra le attività del programma statistico provinciale 2023-2025 è stata inserita un’indagine per la misurazione qualitativa e quantitativa dell’onere burocratico per imprese e cittadini. In merito alle famiglie, invece, secondo quanto dichiarato dal presidente Fugatti allo scadere della scorsa legislatura rispondendo a un’interrogazione di chi vi scrive, si è programmato nel prossimo aggiornamento dell’indagine “Condizioni di vita delle famiglie trentine”, una sezione ad hoc del questionario con domande relative alla percezione degli oneri derivanti dai rapporti dei cittadini con la Pubblica Amministrazione. I dati così raccolti, dal lato delle imprese e da quello delle famiglie, consentiranno di avere una fotografia complessiva, aggiornabile nel tempo, della percezione dell’onere. Lo specifico report, in corso di revisione e di editing, verrà diffuso online sul sito dell’ISPAT.
Il nostro ordine del giorno mirava a misurare la percezione del peso della burocrazia su cittadini e imprese per poi poter intervenire con cognizione di causa sui gangli più intricati delle procedure amministrative dando priorità ai settori più penalizzati da questo fardello. C’è voluto tempo ma la nostra caparbietà ha condotto a un risultato insperato a fronte del disinteresse di gran parte del mondo della politica e talvolta anche delle organizzazioni imprenditoriali e dei sindacati. I fatti dicono che la nostra idea era quella giusta e l’istituto provinciale di statistica, nonostante le poche risorse umane a propria disposizione e la scarsa attenzione che gli dedica la politica, ha saputo convertire un impegno in qualcosa di concreto che potrà tornare utile per intervenire seriamente sul problema della burocrazia… se solo la politica vorrà farlo davvero, invece di limitarsi a farci propaganda elettorale sopra una volta ogni 5 anni!
* Lettera inviata al direttore de L’Adige il 16 gennaio 2024 per commentare l’intervento di Gianfranco Zucchelli e mai pubblicata
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