Nuove opere sul Lago d’Idro: la PAT fornisce chiarimenti tra dubbi sulla VIA e rischi ambientali

In previsione di ascoltare i promotori della petizione 4/XVII “Gestione dell’acqua del lago d’Idro”, il sostituto dirigente del dipartimento territorio, ambiente ed energia della Provincia di Trento, dirigente generale Romano Masè, ha presentato alla Terza commissione del Consiglio provinciale di Trento un quadro della situazione riguardante il nuovo progetto di prelievo d’acqua dal Lago d’Idro. Ecco i punti principali del suo intervento:

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Lago d’Idro: l’Europa chiamata a vigilare sulla tutela ambientale e la partecipazione pubblica

In questi giorni si è aperto un nuovo importante capitolo nella vicenda delle opere di regolazione del Lago d’Idro, che vede l’intervento diretto delle istituzioni europee attraverso un’interrogazione parlamentare presentata dall’europarlamentare Gaetano Pedullà.

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Lago d’Idro: mancanza di studi ecosistemici e trasparenza sotto il livello di guardia

Le nuove opere di regolazione del Lago d’Idro hanno portato alla luce diverse criticità riguardanti la gestione del procedimento di Valutazione d’Impatto Ambientale (VIA) e la scarsa trasparenza delle amministrazioni coinvolte. Come evidenziato nell’analisi precedente, la proroga della VIA è stata concessa senza un adeguato coinvolgimento degli enti locali e senza garantire una reale partecipazione pubblica. Questo approccio ha non solo sollevato dubbi sulla legittimità del procedimento, ma anche trascurato la necessità di approfondire gli impatti ambientali di un progetto che interessa un ecosistema complesso e fragile.

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Lago d’Idro: ancora ombre sulla Valutazione di Incidenza Ambientale (VINCA)

Nel settembre scorso, la consigliera Paola Pollini ha interrogato la giunta regionale lombarda sul mancato espletamento della Valutazione di Incidenza Ambientale (VINCA) per il biotopo del Lago d’Idro, riferendosi a due contesti critici ben definiti, uno passato ed uno futuro: i prelievi coatti d’acqua effettuati nel luglio 2022 e la procedura di proroga del provvedimento di Valutazione di Impatto Ambientale (VIA) per le nuove opere di regolazione del lago.

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Lago d’Idro: le nuove opere commissionate dalla Regione Lombardia minacciano l’ecosistema lacustre

Nell’intervista rilasciata nel mese di agosto al giornalista della TgR di Trento Francesco Macaro trovate una sintesi dello stato dell’arte relativo alle nuove opere per lo svuotamento e la regolazione a fini agricoli ed idroelettrici del lago d’Idro e un grido d’allarme rispetto alla minaccia agli equilibri ecologici dell’area lacustre con particolare riferimento al biotopo di Baitoni.

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La Commissione europea conferma: Trentino e Lombardia hanno violato le regole sui prelievi d’acqua dal Lago d’Idro!

Rispondendo ad una interrogazione europea presentata su nostra richiesta dall’europarlamentare del M5S Sabrina Pignedoli per avere delucidazioni sulle misure di conservazione delle aree protette della rete Natura 2000, la Commissione europea ha implicitamente elencato le numerose violazioni delle procedure di tutela ambientale messe in atto dall’Agenzia Interregionale per il fiume Po (AIPO) e avallate dalla Provincia di Trento e dalla Regione Lombardia.

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Contratto di fiume interregionale per Eridio e fiume Chiese: la Provincia di Trento dice no!

È arrivata la risposta della Provincia di Trento ad una nostra interrogazione del novembre scorso riguardo alla richiesta di mettere in campo una collaborazione solida e seria con la Lombardi al fine di tutelare il fiume Chiese e il lago d’Idro. L’ineffabile assessore Tonina ci ha risposto che va tutto a meraviglia, e che Trentino e Lombardia collaborano dalla notte dei tempi a favore del Chiese ed dell’Eridio. Tanto è vero che le uniche azioni messe in campo dall’attuale giunta riguardano la cessione di imponenti volumi d’acqua alla bassa padana A DANNO di questi corpi idrici, mentre di azioni compensative non si è mai vista mai nemmeno l’ombra. Questo ovviamente Tonina non lo dice ma è giusto ricordarlo, altrimenti si rischia di dare per buona una versione dei fatti che è tutto fuorché rispondente alla realtà.

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Biotopo del Lago d’Idro. M5S deposita interrogazione europea su potenziale mancata tutela

Il 29 novembre scorso la parlamentare europea del M5S Sabrina Pignedoli ha depositato un’interrogazione al Parlamento europeo riguardante una potenziale violazione della direttiva Habitat in Trentino. Il riferimento è ai prelievi coatti d’acqua subiti dal Lago d’Idro nel corso della passata stagione estiva, che hanno causato un abbassamento dei livelli dello specchio d’acqua al di sotto dei limiti minimi previsti con potenziali conseguenti danni all’ecosistema del biotopo presente sul lago medesimo. 

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Prelievi coatti dal Lago d’Idro e salute del suo biotopo: ci avevamo visto giusto

La scorsa estate il M5S trentino aveva denunciato (con dovizia di prove fotografiche) l’abbassamento del livello del Lago d’Idro e le pesantissime conseguenze che questa decisione aveva avuto sul biotopo sito nel Comune di Bondone. Di recente la Provincia di Trento ha risposto a una nostra interrogazione (3870/XVI) specificando di aver provveduto essa stessa a contestare le decisioni sull’abbassamento dei livelli dell’Eridio, ritenendola illegittima. Siamo ovviamente soddisfatti che ciò sia avvenuto, anche perché si deve smettere di considerare i bacini montani come serbatoi al servizio di modelli di agricoltura assolutamente insostenibili alla luce della crisi climatica.

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Per le questioni del lago d’Idro lo sport preferito resta lo scaricabarile

A seguire il testo di un Comunicato Stampa a firma del Consigliere regionale lombardo Ferdinando Alberti e del sottoscritto, inviato agli organi di stampa in data 11 ottobre 2021 e riguardante la scarsissima attenzione che le autorità lombarde (ma anche trentine…) dedicano all’Eridio.

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Sulle numerose problematiche che da anni attanagliano il lago d’Idro, l’assessore al territorio di Regione Lombardia, Pietro Foroni, continua a non assumersi le sue responsabilità. Ne ho avuto l’ennesima prova da una recente risposta da lui data ad una mia interrogazione. Pur ammettendo che la qualità delle acque del lago è decisamente critica e che Regione Lombardia cercherà di migliorare le cose (promessa questa sentita già troppe volte ma di fatto mai attuata o applicata con scarsissimi risultati), ha sottolineato che devono essere i Comuni interessati a doversi far sentire altrimenti lui non può agire. Peccato che i territori interessati, con i loro sindaci in testa, siano propositivi e stiano chiedendo aiuto da tempo proprio alla Regione e a lui in prima persona, senza ricevere alcuna risposta o ottenendo risposte evasive.

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