Contratto di fiume interregionale per Eridio e fiume Chiese: la Provincia di Trento dice no!

È arrivata la risposta della Provincia di Trento ad una nostra interrogazione del novembre scorso riguardo alla richiesta di mettere in campo una collaborazione solida e seria con la Lombardi al fine di tutelare il fiume Chiese e il lago d’Idro. L’ineffabile assessore Tonina ci ha risposto che va tutto a meraviglia, e che Trentino e Lombardia collaborano dalla notte dei tempi a favore del Chiese ed dell’Eridio. Tanto è vero che le uniche azioni messe in campo dall’attuale giunta riguardano la cessione di imponenti volumi d’acqua alla bassa padana A DANNO di questi corpi idrici, mentre di azioni compensative non si è mai vista mai nemmeno l’ombra. Questo ovviamente Tonina non lo dice ma è giusto ricordarlo, altrimenti si rischia di dare per buona una versione dei fatti che è tutto fuorché rispondente alla realtà.

La verità è un’altra ed è al tempo stesso deludente e scoraggiante: l’assessore Tonina proprio non ne vuole sapere di impegnarsi su un progetto interregionale per la salvaguardia delle acque del fiume Chiese. Le sue ultime dichiarazioni fanno eco alla chiusura della sua controparte lombarda come era stato rilevato nella risposta al collega Ferdinando Alberti da parte dell’assessore lombardo Foroni. Resteranno delusi i sindaci dei comuni lacustri, che pure avevano lanciato un appello forte e chiaro alla Provincia affinché facesse il proprio dovere e difendesse lago e fiume. Evidentemente se le comunità locali hanno a cuore la salvaguardia del fiume Chiese e del lago d’Idro la stessa cosa non si può dire per gli assessori regionali e provinciali visto che per loro si tratta solo di una risorsa da sfruttare e per fare cassa. In compenso Tonina fa sapere di avere in essere un “costante coordinamento” col Comune di Bondone… ci viene da chiederci per fare cosa, visto che a parte cedere l’acqua del lago e farne seccare il biotopo non si è portato a casa niente.

C’è poi la questione del contratto di fiume, che viene promosso… ma solo fino al confine, a testimonianza di quanto sia reale e fattiva la collaborazione tra Trentino e Lombardia. Intendiamoci, è meglio di niente ma si tratta comunque di un’impostazione poco lungimirante. Il Chiese infatti deve essere difeso in tutto il suo percorso o prima o poi le tutele salteranno anche in Trentino su pressione dei nostri vicini (e lo stiamo già vedendo accadere…). Sarà in ogni caso importante che i canoni sulle concessioni e gli introiti per gli extra-prelievi siano destinati alla rete di riserve per la rinaturazione delle aree umide del bacino imbrifero e non per finanziare interventi di mobilità stradale o di abbattimento di edifici storici, tutti impieghi che nulla hanno a che vedere con i servizi ecosistemici garantiti dalle aree umide e che, chissà come mai, a suo tempo, erano stati venduti come adeguate “opere di compensazione”…

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Segue il testo completo dell’Interrogazione 4087/XVI del 3 novembre 2022 “Verificare con la Giunta regionale lombarda la fattibilità di un percorso di collaborazione per la salvaguardia del lago d’Idro e del fiume Chiese” – Risposta del 15 dicembre 2022

Con l’interrogazione 3785/XVI del 13 giugno 2022, l’interrogante ha chiesto al Presidente della Giunta provinciale quali iniziative intendesse intraprendere al fine di attuare i diversi atti di indirizzo politico adottati dalla Provincia di Trento e dalla regione Lombardia in merito al monitoraggio del fiume Chiese e del lago d’Idro ai fini dell’elaborazione di un modello di sfruttamento idroelettrico sostenibile ed alla sottoscrizione di un Contratto di Fiume per il fiume Chiese allo scopo di tutelare il corso d’acqua;

nella risposta all’interrogazione 3785/XVI del 9 settembre 2022, l’Assessore all’urbanistica, ambiente e cooperazione, ha affermato che l’Agenzia provinciale per la Protezione dell’Ambiente (APPA) sta effettuando, nell’ambito di una convenzione stipulata con il DICAM, un’attività di rilevazione di parametri sullo stato degli habitat fluviali su sei corsi d’acqua trentini, tra cui il fiume Chiese. Inoltre l’assessore ha aggiunto che, per quanto riguarda il fiume Chiese, nella sua parte trentina, APPA effettua già un monitoraggio sistematico del fiume e dei suoi principali affluenti, allo scopo di definire lo stato ecologico e chimico secondo i canoni previsti ai sensi di legge (D.Lgs. n. 152/2006);

l’Assessore ha proseguito affermando che per quanto riguarda le valutazioni riferite alla riassegnazione delle Grandi Derivazioni Idroelettriche, sono in corso ulteriori monitoraggi ed analisi idrobiologiche lungo il fiume Chiese trentino, a partire dalla diga di Bissina fino al lago d’Idro, e nei suoi affluenti, in complessivi 18 punti. I risultati preliminari dei monitoraggi sulla parte idrobiologica confermano il buono stato di qualità ecologica;

l’Assessore, dopo aver affermato che la Provincia intende collaborare con la Regione Lombardia e con l’Autorità di distretto per assicurare una gestione complessiva del bacino del fiume Chiese che ne salvaguardi la qualità e la fruibilità con particolare attenzione per i comuni rivieraschi, ha concluso che non si ritiene ricorrano le condizioni per riconsiderare la proposta progettuale “Modello di gestione del fiume Chiese in chiave idraulica ed ecologica”  elaborato da un gruppo di lavoro misto costituito su base spontanea e composto anche da docenti e professori delle Università degli studi di Trento e di Brescia;

successivamente, con l’interrogazione 3849/XVI “Attuazione degli impegni contenuti nell’ordine del giorno 245/XVI “Progetto interregionale per la valorizzazione e la promozione turistica del lago d’Idro anche a livello internazionale” e adeguamenti al piano triennale di Trentino Marketing 2022-2024”, l’interrogante ha chiesto al Presidente della Provincia quali iniziative intendesse intraprendere al fine di attuare appunto l’ordine del giorno 245/XVI e quali fossero le iniziative in discussione in sede di Comitato paritetico del Fondo Comuni Confinanti per dare una risposta alle esigenze di rilancio dell’economia turistica dell’area di confine tra Valle del Chiese e Valle Sabbia e di salvaguardia del paesaggio e delle risorse naturali;

nella risposta all’interrogazione di cui sopra del 13 ottobre 2022, il Presidente della Provincia ha risposto che con la determinazione del Presidente del Comitato Paritetico per la Gestione dell’Intesa n. 3, del 21 giugno 2022, è stato approvato l’accordo tra il Comitato paritetico – Fondo Comuni confinanti, la Provincia autonoma di Trento e la Società Trentino Marketing S.r.l., il quale prevede la realizzazione di un piano di comunicazione inerente l’attività del Fondo Comuni Confinanti a beneficio dei 48 comuni di confine con le Province autonome di Trento e di Bolzano e degli altri enti sovraordinati interessati;

nella risposta si afferma inoltre che le possibilità di coinvolgimento dei comuni trentini della Valle del Chiese confinanti con la Provincia di Brescia nella definizione delle priorità degli investimenti da realizzare con il Fondo Comuni Confinanti, risultano precluse dal punto di vista amministrativo e normativo;

il 28 giugno 2022, il consigliere regionale lombardo Ferdinando Alberti ha presentato l’interrogazione ITR21538 chiedendo al Presidente della giunta regionale di estendere le misure di protezione ambientale e paesaggistica sul territorio bagnato dal lago d’Idro in Lombardia al fine di assicurare una gestione più efficace delle politiche di salvaguardia ambientale e di garantire l’integrità del biotopo “lago d’Idro”;  e se fossero stati svolti incontri tra i competenti organi della Regione Lombardia e della Provincia autonoma di Trento al fine di formalizzare il Contratto di Fiume del fiume Chiese su scala interregionale;

nella risposta a tale interrogazione, l’assessore al territorio di Regione Lombardia, Pietro Foroni, ha affermato erroneamente che “la promozione di un contratto di fiume, esteso a tutto il bacino del Chiese e comprendente quindi anche il territorio della Provincia Autonoma di Trento sarebbe quindi certamente utile, ma l’interesse e la disponibilità devono partire innanzitutto dai territori coinvolti, senza la convinta partecipazione dei quali lo strumento del Contratto di Fiume non avrebbe senso: ad oggi, non si rileva una tale sensibilità sul territorio, sia lombardo che trentino, anche se Regione Lombardia rimane disponibile a partecipare e aderire ad iniziative di questo genere.”;

dal momento che i territori coinvolti, in particolare gli amministratori dei comuni trentini e bresciani di confine, come emerge dagli atti politici sopra menzionati (vedasi i diversi articoli di stampa menzionati nell’interrogazione 3785/XVI), si sono espressi ripetutamente sulla necessità di avviare delle interlocuzioni al fine di tutelare il fiume Chiese e il lago di Idro, sarebbe opportuno verificare con la Giunta regionale lombarda la fattibilità di un percorso di fattiva collaborazione interregionale che consideri anche la sensibilità delle comunità rivierasche;

tutto ciò premesso, si interroga il Presidente della Provincia per sapere

  1. se non ritenga di prendere contatto con la Giunta regionale lombarda per informarla della piena disponibilità degli amministratori locali dei comuni di Storo, Bondone, Bagolino, Anfo ed Idro e del Presidente del Bim del Chiese a lavorare su un progetto comune su base interregionale per la salvaguardia del lago d’Idro e dell’intera asta del fiume Chiese;
  2. quali iniziative intenda promuovere per avviare un percorso di fattiva collaborazione con la Regione Lombardia e con gli amministratori locali dei comuni di confine per elaborare una bozza di Contratto di Fiume finalizzata a una gestione coordinata e sostenibile della risorsa idrica del bacino idrografico del Chiese dalle sorgenti della Val di Fumo fino all’immissione nel fiume Oglio

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