Rispondendo ad una interrogazione europea presentata su nostra richiesta dall’europarlamentare del M5S Sabrina Pignedoli per avere delucidazioni sulle misure di conservazione delle aree protette della rete Natura 2000, la Commissione europea ha implicitamente elencato le numerose violazioni delle procedure di tutela ambientale messe in atto dall’Agenzia Interregionale per il fiume Po (AIPO) e avallate dalla Provincia di Trento e dalla Regione Lombardia.
In sintesi:
- a fronte del prelievo coatto di acqua non è stata fatta una procedura di Valutazione di incidenza ambientale (VINCA) sul biotopo del lago d’Idro;
- non risulta che sia stato emanato alcun provvedimento dell’autorità statale per evidenziare il “rilevante interesse pubblico” per autorizzare il prelievo coatto (AIPO è il gestore e si occupa di sicurezza idraulica, demanio idrico e navigazione fluviale e non può certo decretare lo stato di emergenza);
- a fronte della mancata VINCA che avrebbe dovuto valutare l’eventuale danno non sono state individuate misure compensative di alcun genere;
- a fronte del mancato rispetto delle direttive comunitarie (e a cascata della norma statale e di quella provinciale) non è stata comminata nessuna sanzione e non è fatta la segnalazione all’autorità giudiziaria ai sensi dell’art.112 della legge provinciale sulle aree protette del 2007;
Come evidenziato dalla Commissione, questi comportamenti sono in palese contrasto con i paragrafi 3 e 4 dell’art.6 della direttiva habitat, ovvero:
3. Qualsiasi piano o progetto non direttamente connesso e necessario alla gestione del sito ma che possa avere incidenze significative su tale sito, singolarmente o congiuntamente ad altri piani e progetti, forma oggetto di una opportuna valutazione dell’incidenza che ha sul sito, tenendo conto degli obiettivi di conservazione del medesimo. Alla luce delle conclusioni della valutazione dell’incidenza sul sito e fatto salvo il paragrafo 4, le autorità nazionali competenti danno il loro accordo su tale piano o progetto soltanto dopo aver avuto la certezza che esso non pregiudicherà l’integrità del sito in causa e, se del caso, previo parere dell’opinione pubblica.
4. Qualora, nonostante conclusioni negative della valutazione dell’incidenza sul sito e in mancanza di soluzioni alternative, un piano o progetto debba essere realizzato per motivi imperativi di rilevante interesse pubblico, inclusi motivi di natura sociale o economica, lo Stato membro adotta ogni misura compensativa necessaria per garantire che la coerenza globale di Natura 2000 sia tutelata. Lo Stato membro informa la Commissione delle misure compensative adottate.
Ringrazio Sabrina Pignedoli per la disponibilità che ci ha ancora una volta dimostrato. Il commissario europeo all’ambiente Virginijus Sinkevičius ha confermato quanto il M5S ha denunciato fin da subito, ovvero l’inosservanza delle norme in materia di tutela dell’ambiente da parte delle autorità interregionali, regionali e provinciali italiane rispetto alla tutela del lago d’Idro e del suo biotopo. Dalla risposta risulta evidente il mancato funzionamento delle misure di vigilanza ambientale ma anche la farraginosità delle procedure di attivazione dei meccanismi di giustizia ambientale.
La cosa non sorprende (purtroppo) chi ha a che fare con questo genere di normativa e con le Istituzioni che in teoria sarebbero chiamate a metterla in pratica. È comunque giusto che l’opinione pubblica conosca la situazione di continuo indebolimento del principio dello stato di diritto, che in Italia peraltro è sempre stato tenuto in scarsa considerazione.
In ragione di questa risposta della Commissione europea, il M5S chiede che Aipo, la Provincia di Trento e la Regione Lombardia giustifichino il loro operato nei confronti del lago d’Idro e la palese inosservanza delle regole europee. Inoltre il M5S chiede che venga comunque disposta una VINCA, studiando e mettendo in atto misure compensative a favore del lago d’Idro e delle acque del sistema fluviale del Chiese in generale, facendo seguire l’impegno, a fronte di futuri casi analoghi a quello dell’estate scorsa, ad operare secondo la legislazione europea.
* * * * *
Di seguito la sintesi degli atti che hanno portato a far luce sulla violazione delle regole da parte delle autorità italiane rispetto alla gestione delle acque del lago d’Idro:
26 luglio 2022
Il M5S trentino deposita al Consiglio provinciale di Trento l’interrogazione 3870/XVI “Azioni poste in essere sul piano politico-istituzionale a tutela del biotopo del Lago d’Idro a seguito dei prelievi forzosi di acqua”. Immagini dell’impatto dei prelievi e ragioni dell’intervento.
16 agosto 2022
Il M5S deposita l’interrogazione provinciale 3888/XVI “Applicazione di sanzioni per la violazione delle norme relative alla conservazione degli habitat naturali e seminaturali e della flora e della fauna rispetto ai danni causati al biotopo del lago d’Idro”, chiedendo di avere informazioni sull’applicazione di sanzioni per la violazione delle norme relative alla conservazione degli habitat naturali e seminaturali e della flora e della fauna rispetto ai danni causati al biotopo del lago d’Idro.
24 ottobre 2022
L’assessore Tonina risponde all’interrogazione 3870 specificando di aver provveduto a contestare le decisioni sull’abbassamento dei livelli dell’Eridio, ritenendola illegittima. Tuttavia, non dice espressamente di aver depositato un esposto a riguardo.
26 ottobre 2023
L’assessore Tonina dichiara a Il Dolomiti di aver fatto un esposto per violazione delle direttive comunitarie.
11 novembre 2022
Viene fornita risposta all’interrogazione 3888. Tonina dice di aver contestato i prelievi coatti e di aver inviato in sopralluogo sul Lago d’Idro i tecnici del MUSE e del Museo civico di Rovereto, i quali non avrebbero rilevato danni rilevanti. Per questa ragione, sostiene sempre l’assessore, ha ritenuto di non applicare la legge (art.112 della legge provinciale 11/2007 sulle aree protette), non presentando segnalazione all’autorità giudiziaria.
29 novembre 2022
L’europarlamentare del M5S Sabrina Pignedoli deposita l’interrogazione E-003863/2022 alla Commissione europea riguardo alla potenziale violazione delle norme ambientali messa in atto nei confronti del lago d’Idro e del suo biotopo. Questo il mio commento a riguardo.
18 gennaio 2022
La commissione risponde all’interrogazione di Sabrina Pignedoli riaffermando quanto previsto dalle norme comunitarie e stigmatizzando la violazione della normativa messa in atto dalle autorità italiane.
* * * * *
Rassegna stampa:
Il T Quotidiano – Lago d’Idro, la guerra dell’acqua: «L’Ue dà ragione agli ambientalisti»
di Marco Ranocchiari – 21 gennaio 2023
BresciaOggi – Eridio svuotato, dall’Europa arriva una censura ambientale
di Mila Rovatti – 23 gennaio 2023
Il Dolomiti – La guerra dell’acqua tra Trentino e Lombardia, sull’abbassamento del lago d’Idro interviene la Commissione Europa: ”Seguite procedure sbagliate”
di Giuseppe Fin – 24 gennaio 2023
L’Adige – Biotopo, sui prelievi al lago d’Idro Bruxelles “pungola” la Provincia
di Giuliano Beltrami – 24 gennaio 2023
* * * * *
One Reply to “La Commissione europea conferma: Trentino e Lombardia hanno violato le regole sui prelievi d’acqua dal Lago d’Idro!”